Thomas: le figlie della regina

24 1 0
                                    

"Quante cose si sentono quando nessuno parla"

-Elaine St. James

Thomas non si era mai sentito così allegro. Jacqueline raccolse un pasticcino da terra e lo inghiottì senza nemmeno pulirlo. Si accorse solo in quel momento di avere una gran fame.
"Senti, Vik, ma voi di qui mangiate mai?"chiese al ragazzo.
"Oh, qui si mangia molto, e perfino meglio di quanto tu creda" ridacchiò Vik fagocitando i pasticcini che gli aveva portato il suo drago rosso. Hana protestò vivamente chiedendo al cugino di lasciarle almeno un paio di dolcetti.
"Vieni a prenderteli" ridacchiò lui correndo via. La ragazza dai capelli rossi sorrise con fare beffardo e strizzò l'occhio a Jacqueline senza muovere un passo

Vik gongolante, convinto di aver seminato la rivale, si distrasse e inciampò facendo cadere la sua dolce refurtiva: non si era accorto che la sua gamba era stata arpionata da uno splendente draghetto rosso che Hana fece poi sparire in uno schiocco di dita, la creatura magica si dissolse in un turbine di scintille.
"Sei sleale" disse Vik indispettito.
"Te la sei cercata, sbruffocello" risero insieme e presero ad accapigliarsi giocosamente.

Dopo qualche istante di scherzo i cugini si rialzarono scompigliandosi affettuosamente i capelli a vicenda.
"Voi cosa pensate riguardo le decisioni della regina?" chiese Jacqueline. Il tono della voce guardingo e attento, Thomas pensò che gli piaceva quel fare sospettoso, somigliava all'approccio di un predatore nei confronti della sua vittima.

"In qualità di generali dell'Armata Invincibile siamo tenuti ad eseguire i suoi ordini" risposero all'unisono i due cugini.
"Ma io personalmente mi trovo in accordo con le sue decisioni: se noi fossimo nella situazione dei ribelli di Auriah, un aiuto alleato sarebbe certamente bene accolto" disse Vik.
"Senza contare che la nostra sovrana non ci ha mai messo in pericolo" aggiunse Hana.

Henry, Jona ed Elija emersero dalle ombre del cortile e salutarono cordialmente i cugini dragoni.

"la Regina Delle Nevi ci ha chiesto di cenare con lei, ma prima desidera un colloquio privato con Jacqueline" disse Jona. Elija fece per aggiungere qualcosa, ma lei lo fulminò con lo sguardo.
"Tu non devi aprire quella fogna per almeno una settimana dopo quello che hai combinato" l'artefice della terra la guardò di traverso e protestò, ma Jona sembrò non ascoltarlo.
Thomas sorrise e si chiese cosa volesse la Regina da Jacqueline. Vide che Henry stava rientrando nel palazzo seguito dall'artefice del fuoco.

Gli venne in mente quando, poche ore prima, avevano parlato dei loro progetti per quando tutto si sarebbe concluso.
"Se ne usciremo vivi" aveva detto Jacqueline seria, lo sguardo di Thomas si era rabbuiato.
"Per la tua incolumità non dovresti avere nulla da temere" aveva sospirato guardando il giardino innevato.
"Sai, Jacqueline, mi piace questo regno. Magari potremmo tornare qui a visitarlo"
"Non lo so, è stupendo, ma è molto freddo, avrei bisogno di una forte motivazione " lo aveva guardato negli occhi, il sole illuminava le sue iridi castane facendo splendere le pagliuzze dorate al loro interno.
"Ma, se lo desideri, possiamo visitare meglio il bosco di Edomen e magari rivedere la tua amica Lindsay" aveva aggiunto scoccandogli un'occhiata furba. Lui aveva sorriso e le aveva dato un delicato bacio sulla testa.
"O il mare" aveva detto l'artefice dell'acqua.
"O il mare" aveva ripetuto Jacqueline scavando nei suoi occhi. Gli era sembrato che volesse annegare nell'azzurro del suo sguardo.

Entrarono nella sala del trono dove la Regina li aspettava con aria stanca, ma felice. Un sorriso illuminava il suo volto.
Remider, al suo fianco, si era finalmente tolto l'armatura e aveva in parte perso la sua aura minacciosa.
"Seguiteci, prego" sorrise la sovrana. Remider parve un po' sorpreso: usare quel 'noi' con così tanta nonchalance lo turbava un po'.
Il guerriero mostrò loro la sala da pranzo. La Regina e Jacqueline proseguirono da sole nel corridoio finché non sparirono completamente alla vista.
Tutti sedettero a tavola e aspettarono che la sovrana tornasse, nell'androne rimbombavano le loro voci e il chiacchiericcio di Elija e Jona che continuavano a battibeccare.

Il Regno Di AuriahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora