Jacqueline: Zimeniani litigiosi

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"I play with the fire of my own truth, i will burn for the things that i love"

-Mia Hollow

I Lica Morpha obbedirono ad Henry e mutarono la loro forma. Elija lanciò un ultimo sguardo a Jona, nascondendo un tenero sorriso. Riteneva che avesse avuto un'ottima idea e si sentí ammirato per la sua astuzia. Diventò uno splendido lupo nero dagli occhi verdi come smeraldi lucidi. Poi Jacqueline scorse il suo amato lupo grigio. I suoi occhi azzurri e freddi la fissavano incuriositi, si avvicinò a lui lentamente accarezzandogli il muso.

"Andiamo" esclamò Jona montando in groppa ad Elija e assestandogli un leggero colpetto alle zampe posteriori per incitarlo a partire. Anche Oto, seppur impacciata, era riuscita a salire sul dorso di Henry. Jacqueline fece un respiro profondo e montò il lupo grigio.

Proprio in quel momento il silenzio della notte venne squarciato dal richiamo di uno Zimeniano: dovevano essere molto vicini.

"Via! Subito!" gridò Jona e i lupi le obbedirono. Thomas si lanciò in una corsa sfrenata attraveso il fogliame, la vegetazione graffió il volto di Jacqueline, i tagli le bruciavamo sulle guance per poi venire coperti dal sangue caldo che perdevano . Scorse una figura nera che li stava inseguendo, lo zimeniano si muoveva fluttuando sollevandosi da terra di almeno quindici centimetri. Cercò di avvertire Jona e Oto, ma non la sentirono.

Jacqueline chiuse gli occhi, evocò il suo potere. Il fuoco le rispose. Scagliò una meteora fiammeggiante contro lo Zimeniano.

La creatura nera la schivò e si fece sempre più vicina. In preda all'ansia sussurrò al lupo: "Thomas, ti prego, corri. Vai più veloce che puoi, se lo farai presto saremo al sicuro" lui le obbedì. Jacqueline sentì i suoi muscoli contrarsi per lo sforzo. Si aggrrappò al pelo e chiamó la sua arma. Per un attimo, le parve di aver seminato lo Zimeniano.

Sospirò di sollievo e cercò con lo sguardo Jona e Oto. La foresta era molto fitta perció non riusciva a scorgerle, i rami continuarono a frustarle la faccia impedendole di vedere con chiarezza. La luna brillava ancora nel cielo e illuminava il loro cammino. Sentí il respiro ansante di Thomas, si strinse a lui con più forza per infondergli coraggio. Il Cerchio di Foco ardeva debolmente penetrando solo una piccola porzione del buio argentato che li avvolgeva.

Jacqueline non lo vide. Un grosso ramo basso la colpì in pieno viso disarcionandola. Sentì un dolore lancinante allo stomaco e ruzzolò a terra. Cadde nel fango, si alzò in piedi di scatto, i suoi muscoli dolevano per la tensione. Non vide intorno a sè nè lo Zimeniano nè Thomas. Lanciò un'imprecazione e, con l'ekèndal stretto in pugno, avanzò nella foresta buia. Tutto era immobile e taciturno, non si scorgeva più il villaggio dei Syan e non si sentivano i suoni della battaglia. Non un fruscio, non un movimento turbavano quell'inquietante silenzio. Non sapeva dove andare e non poteva rischiare di chiamare gli altri a voce alta per paura che gli Zimeniani potessero individuarla.

La ragazza avvertì un debolissimo sibilo alle sue spalle, non fece nemmeno in tempo a voltarsi, lo Zimeniano corse verso Jacqueline e le puntò contro la sua spada argentata.

La ragazza si sentì schiacciare a terra da una forza potentissima, cercò di resistere, ma era come se il suo corpo non potesse rispondere ai suoi ordini, compì uno sforzo che le parve sovrumano e si parò davanti alla creatura oscura incrociando il suo ekèndal contro la lama argento. Ebbe un tremendo flashback della sua aggressione a Seitan, ringhió qualche insulto e inizió a difendersi.

"Vuoi il gioco difficile, bellezza?" sibilò lo Zimeniano, mosse nuovamente la sua spada e la colpí con l'elaa in pieno petto. Jacqueline si semtí scagliare violentemente contro il tronco di un albero, percepì il dolore propagarsi in tutto il suo corpo. Si accasciò a terra facendo cadere la sua arma.  Cercó di rialzarsi, ma la creatura l'afferrò per il colletto di peso, la costrinse spalle al muro contro l'albero e le puntò la spada alla gola. Una rabbia intensa e cieca si impadroní di lei, riavvertí l'angoscia e l'impotenza che aveva provato a Seita. Il servo di Neear lanciò il suo richiamo, i suoi compagni lo raggiunsero immediatamente.

Il Regno Di AuriahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora