Thomas: Le armi

82 8 9
                                    

"Vi sono molte cose malvage

che le vostre forti mura e splendenti

spade non arrestano"

-Il Signore degli Anelli

Thomas ancora stentava a credere alle parole di quel vecchio dalla folta barba bruna. Secondo quanto diceva lui e la sua amica Jacqueline erano in grado di controllare l'acqua e il fuoco, per di più lui sarebbe stato in grado di trasformarsi in un lupo: che assurdità. Non appena aveva udito quella sconcertante rivelazione aveva affondato le mani nei suoi ricci neri e spalancato gli occhi azzurro ghiaccio. Non poteva essere vero, ma era l'unica cosa a cui aveva potuto credere.

Henry scosse il suo nodoso bastone e li condusse in quello che somigliava a una specie di arsenale. L'ambiente era illuminato da torce appese alle pareti che facevano scintillare le armi più strane e preziose che Thomas avesse mai visto in vita sua. Ombre di tutte le forme danzavano sulle pareti.

"Prima di entrare ad Auriah è necessario che siate muniti della vostra arma: questo è l'arsenale dei ribelli, tra i più forniti del regno, qui troverete certamente ciò che fa per voi. Dovete sapere che ogni arma costituisce una sorta di estensione dell'artefice nel mondo esterno, è la sua compagna di battaglia, ogni arma è stata forgiata appositamente per uno specifico artefice anche se questo non è a conoscenza della sua esistenza, è una sorta di anima gemella" declamò l'artefice dell'aria. Thomas rimase a bocca aperta non appena mise piede nella stanza, armi di ogni genere erano appese alle pareti, le lame affilate luccicavano al buio, ogni cosa era disposta con precisione millimetrica.

"Qui dentro certamente troverete l'arma che fa per voi, ricordate però che sarà lei stessa a scegliervi, lancerà un "richiamo" così che voi possiate riconoscerla, avanti! Non indugiate! "

I due ragazzi si guardarono perplessi ma obbedirono ugualmente, Thomas seguì con lo sguardo la figura snella e slanciata di Jacqueline aggirarsi tra lance, archi e coltelli facendo ondeggiare la sua lunga treccia castana.

"Cos'è questa?" chiese col suo marcato accento francese, lo sguardo di Thomas guizzò sull'arma da lei indicata: una splendida lancia d'argento dalla punta seghettata, sulla cima un ardito rilievo a forma di serpente avvolgeva l'asta.

"Si chiama Aiglos, una tipologia di lancia molto particolare, direi unica nel suo genere" rispose Henry paziente. Il ragazzo diresse lo sguardo su un pugnale decorato ad agemina, ma non sentì alcun impulso particolare. si ritrovò a sfiorare il manico di un arpione dorato, ma anche questa volta non provò alcuna sensazione particolare. Henry continuava a ripetere che avrebbero sentito quale sarebbe stata la loro arma, sarebbe bastato ascoltare le sensazioni che questa trasmetteva oppure osservare gli eventuali messaggi che avrebbe lanciato, aggiunse che sarebbe stato davvero improbabile per loro non trovarla lì. Girò a vuoto per diversi minuti toccando ogni sorta di arma, ma senza successo, nemmeno Jacqueline aveva ottenuto risultati. Lo sguardo del ragazzo si posò su diverse armi , ma nessuna in particolare attirò la sua attenzione, sembravano così banali.

Per curiosità l'artefice dell'acqua si diresse verso la lancia che prima aveva indicato Jacqueline, si sentiva inspiegabilmente attratto da quell'oggetto. Più si avvicinava e più provava agitazione, sentì di essere molto vicino all'incontro con la sua arma.

Allungò la mano verso la lancia e si sentì percorso da un'energia incontenibile. Avvicinò le dita all'asta e ne avvertì le vibrazioni. 'Ci siamo' pensò e sorrise. si prese qualche istante per contemplare l'oggetto: era davvero di una fattura squisita, il metallo era lucente come argento e il serpente sulla sommità rivolgeva un ghigno terrificante a chi lo guardava. L'Aiglos emise una tenue luce azzurrina. 'Sei tu' pensò Thomas 'devi essere tu'

Non appena strinse l'asta nella mano si sentì come percorso da una scarica elettrica, ogni cellula del suo corpo vibrava di energia, un'incontenibile sensazione di potere lo pervase. Venne avvolto da un fascio di luce azzurra e dalla punta della lancia zampillò un rivolo d'acqua, il fluido prese la forma di uno splendido cobra che si inchinò davanti al detentore della lancia. "Sembra che qualcuno sia stato scelto " sorrise Henry nella sua direzione, anche Jacqueline guardò l'amico, Thomas vide riflessa nei suoi occhi color castagna l'aura argentata che lo avvolgeva e le rivolse uno sguardo entusiasta.

"Meraviglioso, Thomas, la tua è un'arma molto antica, i suoi portatori sono celebri per l'astuzia e l'abilità con la magia" spiegò l'artefice dell'aria. "E a quanto pare il tuo animale- simbolo è il cobra" continuò. Jacqueline lo guardò con una punta di invidia, ma non si perse d'animo e continuò a cercare la sua arma. A Thomas sembrava di levitare, si sentiva leggero e potente, a tratti invincibile, si chiese se fosse opera dell'arma che, a quanto diceva Henry, era praticamente dotata di vita propria. Per qualche istante gli parve di potersi paragonare a un re assiso sul suo trono, con un esercito schierato ai suoi ordini.

Dopo diversi minuti di ricerca Henry le disse che non avrebbero potuto attendere oltre, che Neear sarebbe potuto venire in qualsiasi momento: dovevano sbrigarsi. La povera Jacqueline era scoraggiata e abbattuta, la frustrazione era leggibile sul suo volto e nei suoi occhi castani.

Henry, per non lasciarla totalmente indifesa le affidò una spada dorata, intarsiata e incisa. Jacqueline contemplò l'oggetto per alcuni istanti, poi guardò Thomas. fece rimbalzare lo sguardo su di lui e sulla sua lancia diverse volte.

"Magari non ti ci adatterai subito, avrai delle difficoltà ad entrare in sintonia con questa spada, ma se ti sforzerai di cercare una connessione sono sicuro che ne ricaverai qualcosa di buono" la ragazza annuì ascoltando le parole di Henry. "Sono davvero stupito dal fatto che tu non abbia potuto trovare qui la tua arma, ce ne sono centinaia" il suo tono era perplesso e pensoso, ma cercò comunque di infondere speranza alla ragazza, le disse che probabilmente l'avrebbe trovata nel corso della loro missione. Lei sollevò lo sguardo dalla spada, una scintilla di luce dorata le illuminò il volto, fece un sorriso pericoloso e disse che era giunto il momento di andare a provarla.

Il Regno Di AuriahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora