Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani
credendo di aver vinto
ma i leoni rimangono leoni e i cani
rimangono cani.
-AnonimoPoco prima Jacqueline era uscita dal suo bagno, era andata a controllare se Henry fosse tornato con una preda "da arrostire" come aveva detto lui. Poco dopo era arrivato ( sotto forma di lupo), ma con la zampa anteriore sinistra sanguinante.
'Accidenti' aveva pensato.
'Questa non ci voleva' dopo avergli sussurrato qualche parola di conforto e dopo averlo portato nella sua tenda, mentre egli ritornava lentamente umano, era corsa ad avvertire Thomas. Si era trovata il passo sbarrato da almeno tre lupi, col pelo urto sulla schiena e le fauci schiumanti.Imprecando ricordò di aver lasciato la spada nella tenda.
'Niente panico' si era detta e, nella più totale follia, aveva fatto la prima cosa che le era venuta in mente: aveva saltato il branco di lupi.Senza accorgersene aveva compiuto un salto alto almeno 3 metri.
Domandandosi come la cosa potesse essere possibile era atterrata e aveva corso verso la tenda, i lupi l'avevano osservata stupiti e l'avevano rincorsa. Jacqueline aveva afferrato un bastone da terra e colpito quello più vicino a lei, senza mai voltare loro le spalle si era infilata nella tenda, aveva chiuso la porta dell'ingresso alle stanze sottostanti col fiato corto ed era corsa a chiamare l'amico che ora la guardava con gli occhi spalancati.
"Cosa facciamo?" Chiese lui.
"Cerchiamo di mandarli via e tentiamo di salvate Henry "Quando i ragazzi uscirono dalla tenda con le loro armi cercarono di fronteggiare gli animali o almeno di mandarli via con la spada e l'Aiglos.
Sembrava che Thomas non avesse fatto altro nella vita fino a quel momento: la lancia mandava bagliori argentei. Feriva gli animali coi suoi colpi ed emetteva getti d'acqua dalla punta.
Jacqueline provava a ferire gli animali colpendoli con la spada dorata che aveva preso a brillare ,anche se non sempre otteneva successo. Quando si sentiva minacciata o quando un lupo stava per balzarle addosso lei spiccava un salto di almeno tre o quattro metri."Come diamine fai?" le chiese Thomas.
"Non chiedermelo" rispose lei compiendo un altro salto. Gli animali avevano chiamato i rinforzi ululando. I ragazzi se la cavavano, ma i lupi erano sempre di più. Jacqueline capì che non avrebbero potuto resistere ancora per molto.Pensò che avrebbe dovuto cercare di svegliare Henry, un gruppo di lupi la stava circondando, decise di saltarli. 'Ora o mai più' pensò mentre si librava in aria. Un lupo balzó sulle zampe posteriori e le morse la caviglia, la ragazza riuscì a strappare il piede dalla morsa delle fauci avvertendo un dolore lancinante. Cadde rovinosamente a terra.
Maledisse la sua disattenzione e tentò di tirarsi in piedi.
Non riusciva a rialzarsi e nell'appoggiarsi a terra le era sfuggita la spada, la cercò con lo sguardo mentre i lupi si stringevano nuovamente in cerchio intorno a lei. Rabbrividì, sentì il sangue caldo bagnarle il piede.'Eccola!' la vide, la spada brillava a pochi metri di distanza . Cercò di strisciare per riprendere l'arma, ma i lupi glielo impedirono.
Non pensò neppure un attimo di chiamare Thomas : avrebbe messo nei guai pure lui che si trovava a una decina di metri di distanza ed era circondato da canidi ringhianti che sembravano moltiplicarsi, i loro denti candidi scintillavano nella notte.
Il peso dell'angoscia e della paura opprimeva il respiro della ragazza, si rialzò stando su una gamba sola, nel medesimo istante in cui i lupi balzavano su di lei spiccò un salto di due metri su entrambi i piedi; le sembró che la caviglia andasse in fiamme per il dolore.
il dolore alla caviglia era stato così accecante da non permetterle di direzionare il salto, piombò sopra a Thomas pochi istanti dopo.
Per la sua testa passarono delle imprecazioni tanto terribili da meritare un premio.Si maledisse per non aver mantenuto il controllo di sé stessa, e per essere caduta sopra al ragazzo. Lui la aiutò a rialzarsi, tentò di stare in equilibrio su una gamba sola.
I lupi sembravano pronti ad attaccare ma pareva che qualcosa li trattenesse, Thomas aveva preso a brillare come una stella, scie di acqua e fumo lo circondavano.
Jacqueline pensó che stesse per succedere quello che aveva visto nell'Arsenale di Henry, ma la natura di artefice di Thomas pareva essere ricca di sorprese.
Gli occhi del ragazzo riflettevano la luce argentea della sua lancia. "Coprimi le spalle" le disse, ma non occorreva ,lei aveva già recuperato un bastone da terra e si era messa dietro di lui, schiena contro schiena.Jacqueline si concentrò e provò a saltare di nuovo per avvicinarsi alla spada, posizionò le gambe , la caviglia le mandò dolori lancinanti, caricò il peso. Le sembrò che la gamba ferita fosse stata trafitta da mille coltelli, si lanciò in aria mentre il dolore le accecava la vista.
Cadde di schiena a terra e recuperò la spada strisciando sul terreno umido.
"Jacqueline, che cosa stai facendo?" le domandò Thomas con voce allarmata, respinse un lupo che aveva provato ad attaccarlo.
Un altro lupo gli balzò sulla schiena a tradimento.
Il ragazzo cadde a terra e cercò di infilzare l'animale con la lancia, questo gli affondò gli artigli nella schiena. L'artefice dell'acqua urlò orribilmente."Cerco di salvarti, idiota!" rispose Jacqueline, con l'arma in pugno compì un altro salto, il dolore alla caviglia era insopportabile .
Balzò sul lupo e gli infilzò la spada nella collottola ferendolo mortalmente.
Thomas tentò di rialzarsi, grondava sudore e sangue, i suoi occhi erano pieni di autentico terrore. La sua aura di potere ricomparve, i lupi indietreggiarono vendendo ciò che era successo a quello che era saltato. Il ragazzo si sollevò da terra di almeno un metro, incanalò il potere della lancia e, con l'ultimo briciolo di energia rimastogli, mosse l'arma. L'acqua del lago obbedì al suo volere trascinando tutti i lupi con sè, annegandoli con un unico gigantesco tsunami. Le acque si allargarono davanti a loro, ma lasciarono i due ragazzi illesi.Thomas si accasciò e svenne per lo sforzo. La ragazza era sbalordita, dove aveva imparato a fare quelle cose? Si era semplicemente affidato al suo istinto? Cercò di aiutarlo a distendersi per evitare che sbattesse la testa.
"Come hai...?" Chiese lasciando cadere la frase a metà. Il sollievo che la pervase sapendosi al sicuro cancellò momentaneamente il dolore per le ferite.
"Non importa, ciò che conta è che stiamo bene" aggiunse accarezzandogli i capelli.
Thomas sorrise debolmente e sbattè le palpebre mentre rinveniva dallo svenimento.
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Il Regno Di Auriah
Fantasia{IN REVISIONE} Laghi dipinti d'argento dalla luna, spruzzi di profumi colorati sparsi sui prati, ombre d'animali misteriosi che si muovono di notte per il bosco. E poi si intravedono tre sagome nere, macchie di buio su una tela rischiarata. Due di l...