Cap 3. "Le persone vere non hanno molti amici"

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Non avevamo molti amici.
Uscivamo sempre con loro.
Andavamo in vacanza insieme.
Ricordi quando Amy, con il suo furgoncino Rosso Alizarina, ci portava casse e casse di birra e tu non volevi berla nemmeno un sorso.
Mi ricordo la prima volta che ti sei ubriacato con noi, eri così carino. Ti sei addormentato sulle mie gambe in spiaggia a guardare l'alba, avevi in una mano la tua birra, e nell'altra avevi il tuo quadernino con tutti i tuoi testi di canzoni, che avevi scritto te.

E poi sento le persone vere.
Quelle che comunque non mi lasciano.
Nonostante tutto.
Nonostante la distanza.
Magari, anche nonostante me.
Loro erano la cosa più bella della mia vita. Solo sono tutt'ora.
Era la cosa più bella e più pulita che avessi mai provato nella mia vita. Sai cosa significa trovarti davanti una persona e renderti conto che da quel momento in poi nessun'altra potrà più contare allo stesso modo per te.

Con me erano diversi.
Non avevamo 18 anni noi, nono...
Con me si comportavano come dei Quindicenni in un spiaggia di notte.
Come la prima sigaretta fumata di nascosto a mamma.
Come il primo bagno al mare dopo sei mesi.
Ecco, ogni giorno con loro era così, ogni giorno provavi questa emozione.

Perché infondo amicizia vuol dire essere scemi insieme.
E non c'era giorno in cui quando stavo con loro non pensavo a questa frase.

Tutti quanti ci meritiamo persone come loro, che di mattina alle quattro venga sotto la tua finestra e accenda a tutto volume la tua canzone preferita perché non ce la faceva a dormire, non senza te.

Quando stavo settimane, o anche mesi senza vederli mi mancavano. Ma non quella mancanza del tipo "Ci vediamo domani".
No, di quella mancanza assurda.
Quella mancanza che ti porta un vuoto inriempibile nello stomaco, e non basta una semplice uscita con loro, la musica a tutto volume, il tuo libro preferito, un film. Non basta un cavolo di niente per colmare il vuoto. Mi mancavano e basta, nessuno può farci niente, nessuno tranne loro.
Con loro posso fare le mie facce stupide, i miei versi inquietanti, posso prenderli in giro e mandargli le mie foto orribili. Mi preoccupo sempre dei miei difetti, ma con loro sento di essere me stessa, sento che vado bene così come sono.

E succedere che un giorno ci perderemo.
E se ci perderemo, non li perderò e non mi perderanno. Perché alla fine solo io e voi lo sappiamo. Ci sono tramonti che non tramontano mai.
E sopratutto perché negli anni ho imparato che non c'è Tom senza Jerry.
Non c'è Silvestro senza Titti.
Che non c'è Spongebob senza Patrick e, non ci sono io senza di voi.

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