Cap 5. "Dimmi dove ho sbagliato"

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Berlino, 12 settembre 2011.

Qualcosa cambió.
Shawn aveva litigato con tutti noi.
Ha preferito una ragazza a noi, a me.
Shawn prima di fidanzarsi con me è stato con una ragazza, Bionda, con gli occhi azzurri. Lo manipolava troppo.
È stato un mese infernale.
Non facevo altro che vederlo alla finestra.
Le ombre nella sua tenda bianca parlavano chiaro.
Due giorni a settimana Violet andava da lui.
Dormivano insieme, facendo l'amore, si davano baci, abbracci, coccole.

Ricordo quando ti ho visto al bar con lei.
Ero andata lì per prendere una cioccolata calda.
Mi ero voltata e l'ho visto con lei.
Gli parlava e lui annoiato beveva il caffè, lui che ha sempre odiato il caffè.

《Haylee, tutto bene? Come stai?》

sorrideva aprendo le braccia, so che voleva un'abbraccio e so che volevo darglielo. Non dovevo cadere nel tranello, non volevo fargli capire che avevo bisogno di lui per il suo orgoglio.

《 E quindi adesso sei felice, ti scopi la tua ragazza ogni notte e, beh bevi anche il caffè》

Dissi mentre posavo la tazza sul bancone, girandomi giocherellai con la mia treccia laterale e mi spostai un ciuffetto spettinato dietro l'orecchio.

《Devi criticarmi?》

《No, Odio andare contro le persone. Ma mi chiedo cosa ti dà lei che io, o magari noi, non possiamo darti. 》

Era diventata una sfida ormai.

《Non mi avete capito nella mia scelta, e tu nemmeno mi hai appoggiato sul fatto di vivere con lei》

Non c'è la facevo più volevo esplodere.
Così l'ho guardato negli occhi con il disprezzo più forte.
In quello sguardo c'era tutto.
Amore, follia, tristezza, rabbia, felicità, coraggio...

《Io ti avrei capito. Oh si che lo avrei fatto. Ti avrei dato tutte queste cose, se non di più. 》

Mi mancava il coraggio di guardarlo negli occhi.
Così sono scappata via.
Rimase immobile, imbambolato.
Non capivo se non aveva parole, o aveva paura di parlare.

Loro litigavamo spesso e si sentiva.
Violet non faceva altro che rompergli specchi, vasi, cornici... anche la nostra cornice, ormai a pezzi.

È sera.
La mia camera è un disastro: Maglioni, calzini, foto, Cd, coperte, sigarette, pupazzi, libri. E poi, sopra al letto ci sono io forse la cosa più disordinata di tutto.
Vorrei sfogarmi.
Urlare.
La cosa brutta è che certe cose non puoi dirle. Non puoi spiegarle. È così te le tieni dentro.

Dopo un mese di relazione con Violet ti sei lasciato.

Era il 14 Ottobre 2011.
Due giorni prima avete passato il vostro Mesiversario in un ristorante.
Non stavi male, ma non stavi nemmeno bene.
Stavi.
Ti guardavo dalla finestra guardare le nostre foto.
E dopo qualche giorno hai chiesto scusa a tutti.
Tranne a me.
Non ti ho chiamato.
Non ti ho cercato.
Ma ti ho pensato.

Uscivi con il nostro gruppo.
Ma non uscivi con me.
Mi evitavi.
Ed io stavo male.

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