17. Hermione

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Parigi, giugno 2002

Strizzo' gli occhi prima di tirarsi le coperte fin sopra la testa per proteggersi dalla luce del sole che filtrava dalla finestra.
Si girò un paio di volte pigramente nel letto prima di decidersi ad alzarsi.
Spalancò le persiane ispirando l'aria frizzante lasciata dal temporale della notte appena trascorsa, si preparò un caffè e decise di sorseggiarlo al piccolo scrittoio di mogano guardandosi intorno pensierosa, la stanza era decisamente disordinata, libri sparsi ovunque, abiti sulle uniche quattro sedie che possedeva, scatole aperte sul pavimento e sul tavolo che aveva usato ben poche volte per assumere i pasti.
Lo sguardo le cadde sulle due lettere aperte che si trovavano sullo scrittoio, volontariamente lo distolse infastidita  e tornò a scrutare la stanza.
Le piaceva quella stanza, lì si sentiva in pace era un mondo a parte dove chiudeva fuori tutti i problemi ed i pensieri spiacevoli, ma non era sempre stato così, all'inizio rappresentava la solitudine e la lontananza da tutti quelli che amava ma poi era diventato tutto frenetico e non c'era più stato tempo per deprimersi.
Le lezioni erano molto interessanti ma più impegnative di come si aspettava e visto che lei voleva sempre dare il massimo studiava come una forsennata e si esercitava ogni volta che poteva, i risultati di tanto impegno non tardarono ad arrivare infatti dopo il primo quadrimestre era la prima dei corsi che seguiva.
Da lì in poi le cose iniziarono ad andare decisamente meglio, si era un po' rilassata, aveva iniziato a farsi degli amici e un giorno aveva conosciuto Gregor Von Holstein.
Occhi azzurri, capelli biondi, era il discendente di una nobile famiglia tedesca di maghi purosangue, i suoi antenati erano tutti medimaghi molto stimati, dei luminari e lui era a Parigi per un corso di specializzazione in pozioni.
Si erano conosciuti durante un convegno organizzato dall'academie ed avevano iniziato a frequentarsi e a studiare insieme.
Alla fine del primo anno con altri due studenti erano stati selezionati per partecipare ad uno stage estivo all'accademia di magia di Salem e lì in America la loro amicizia si era ulteriormente rinsaldata.
L'estate precedente di ritorno dall'Australia lo aveva raggiunto nella tenuta della sua famiglia nella foresta nera e aveva conosciuto i genitori ed i fratelli.
Gregor era un ragazzo decisamente fuori dal comune, molto colto, studioso, pieno di ideali, un altruista di natura ma sapeva essere anche divertente e poi era sempre stralunato, perso fra le pagine dei suoi libri.
Hermione era serena con lui, la faceva ridere, era stato un degno sostituto di Harry e Ron ed ora che i corsi erano finiti le dispiaceva non poco l'idea di lasciarlo, Gregor infatti sarebbe rimasto a Parigi per approfondire ulteriormente la sua specializzazione mentre lei....
Ed ecco ritornarle prepotentemente davanti agli occhi le due lettere.
Una proveniva dall'Accademia di Beauxbatons, ed era in risposta ad una lettera che lei stessa aveva inviato poche settimane prima, dove le comunicavano che avrebbero avuto il piacere di riceverla per sostenere un colloquio per la cattedra di Trasfigurazione, attendevano conferma.
L'altra, consegnata appena un giorno prima da un gufo nero come la pece, era poco più di un biglietto scritto sulla carta ufficiale di Hogswards e riportava le seguenti parole:

Ti aspetto domani sera al tramonto sul Pont Alexander.
Ti devo parlare di una cosa importante per Hogswards.
Ti aspetterò tutta la notte.
S.

Sospirò e bevve un sorso di caffè ormai freddo, ha risposto si e no a due o tre lettere in tre anni ed ora se ne esce come se nulla fosse con una richiesta del genere, praticamente senza preavviso come se io nel frattempo non avessi avuto una vita. Ah ma certo, dovrei accorrere ad occhi chiusi perché è per Hogswards, come se mi importasse!
Forse importa a lui, certo non a me.
Per quanto mi riguarda su quel ponte ci può passare tutte le notti da qui alla fine del mondo.
Si ravvivo' i capelli con le mani, ma cosa dico? Chi voglio prendere in giro, Quando ho visto quella S. Mi si è fermato il cuore, non vedo l'ora che arrivi il tramonto per vederlo, per capire cosa provo. Ero convinta che i sentimenti si fossero sopiti, ora la convinzione è un po' meno radicata, lo voglio vedere. So che sta facendo grandi cose da quando è preside ma so anche che ha passato dei brutti momenti...e non mi ha fatto sapere nulla, mi ha completamente escluso dalla sua vita.
Si alzò e buttò la tazza nel lavello, voleva mantenersi occupata affinché il tramonto giungesse prima.

Ah l'amour😍...chissà...

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