26. Gregor e Priscilla

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Gregor si alzò dal divano dolorante, era troppo corto per lui, i raggi del sole filtravano nella stanza, si guardò intorno, quasi le otto.
Si stropiccio' gli occhi mentre si recava nella camera adiacente, Hermione era sulla poltrona accanto al letto con gli occhi chiusi, scattò appena lo sentì entrare.
"Tutto ok?" Chiese lui sottovoce.
Annuì "Siamo alla sesta dose, sembra tranquillo".
"Ha ripreso anche un po' di colore" constato' il medimago.
In quel momento entrarono madama Chips seguita da Priscilla fecero un breve punto della situazione prima che Gregor chiedesse: "La pozione?".
"Ha finito l'ebollizione un'ora fa, consistenza e colore sono come mi hai spiegato, per mezzogiorno sarà pronta" la rossa non tradiva nessuna emozione.

La mattinata trascorse relativamente tranquilla, Hermione uscì dalla stanza solo una volta per prendere una boccata d'aria e trovò Priscilla alla scrivania che scriveva una pergamena, i loro occhi si incrociarono, appariva impeccabile come sempre ma osservandola si notava l'aria stanca, distolse lo sguardo concentrandosi di nuovo sulla pergamena.
Hermione tornò indietro e si sedette di fronte a lei.
Tanto vale mettere le carte in tavola ora, inutile far finta di nulla, non voglio più ombre.
"Quando è successo stavamo discutendo a causa tua" disse la riccia.
Priscilla la guardò disinteressata, non parlò.
"Vi ho sentito ieri, nel laboratorio".
"Adesso origli anche" continuava a scrivere.
Io questa la strozzo! È una vera serpe!
"No. La porta era aperta".
Posò la piuma, congiunse le mani sulla scrivania e la guardò finalmente: "Mi spieghi cosa vuoi? Hai sentito, quindi sai già tutto. Discutevate, male perché non c'è mai stata storia. Io ho perso tu hai vinto. Ti serve sapere altro?" Sbatte' le palpebre con lentezza teatrale.
Hermione stava per aprire bocca quando madama Chips le avviso' trafelata che Severus aveva ripreso conoscenza.
Entrò nella stanza correndo e si fiondo' sul letto abbracciandolo delicatamente: "Mi hai fatto prendere una paura terribile".
"Mi dispiace, per tutto" sussurro'.
"Sssh...ora l'importante è che tu stia meglio" si guardarono negli occhi.
"Mmmh mmmh" Gregor si fece avanti: "Scusate....piacere preside" si inchino' imbarazzato, Hermione sorrise mentre Severus alzò un sopracciglio perplesso: "Ho molta urgenza di conferire con lei".
La strega fece le presentazioni di rito spiegando velocemente la situazione, stava uscendo per lasciarli parlare da soli quando notò Priscilla che aveva seguito la scena dalla soglia.
Oh, al diavolo, sono sempre una grifondoro!
"Entra Priscilla. Severus, se non fosse stato per lei Gregor non sarebbe arrivato in tempo. Grazie".
"Grazie" sussurrò lui incrociando quegli occhi verdi impenetrabili.
Lei fece un cenno con la testa ed uscì ondeggiando la chioma rossa.

Dopo più di un'ora Gregor uscì dalla stanza, Hermione aveva atteso fuori preoccupata, gli si fece subito incontro: "Allora?".
"Allora ho avuto risposta a parecchie domande che mi ero posto ma per essere più preciso devo consultarmi con dei colleghi a Parigi" la osservava e vedeva i suoi occhi velarsi di preoccupazione: "Torno tra un paio di giorni, intanto dovrà assumere tre volte al giorno la pozione che ti farà avere Priscilla. Mi raccomando, riposo assoluto e niente emozioni, di nessun genere deve stare assolutamente tranquillo, rassicuralo come hai fatto fin'ora e basta. È parecchio provato".
La strega abbassò lo sguardo: "È così grave?".
Lui le mise una mano sulla spalla: "Sì. Avete sottovalutato parecchio la situazione, non mi capacito di come abbia tirato cinque anni con queste crisi".
Lei si morse le labbra.
"Meglio che vada ora" si congedo' grave,  raggiunse i sotterranei dove si trovava la passaporta creata da Priscilla con uno stemma dei Serpeverde che teneva appeso nel suo ufficio.
Entro' senza pensarci credendo fosse vuoto, lei invece che era alla scrivania con la testa fra le mani scatto' in piedi.
"Scusa credevo non ci fossi, sto tornando a Parigi" le fece un aperto sorriso.
"Sì certo" si ricompose.
"È tutto chiaro per la pozione?" Gregor la fissava.
"Sì certo, l'ho già suddivisa in fiale, dopo la porto di sopra" aveva un tono neutro.
"Voglio anche ringraziarti per la collaborazione sei veramente in gamba, lavoriamo bene insieme" si arruffo' i capelli continuando a sorridere.
"Era mio dovere" gli occhi limpidi come lo smeraldo più puro non tradivano la minima emozione.
"Ovvio. Ma tu gli vuoi bene, si capisce anche se fai la sostenuta, non c'è niente di male, anch'io voglio bene ad Hermione è la mia amica più cara" si sistemo' la giacca: "Io quindi vado...".
La rossa gli andò incontro impeccabile coi suoi pantaloni neri e una camicia bianca di seta, gli tese la mano: "Grazie di tutto...si, lavoriamo bene".
Lui stringendole la mano le disse spavaldo: "Per ora non credo di poter prendere di più ma per quel poco che ti conosco credo di piacerti".
Lei per la prima volta abbassò lo sguardo ma solo quando rimase sola  abbozzo' un sorriso. 

Aggiornamento un po' anomalo ma questi mi hanno preso un sacco e da maniaca del cinema quale sono credo molto nei personaggi secondari e "li vedo" proprio...lo so, sto messa male 😂😂😂😂😂...perdonatemi.

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