POV Severus
Arrivai a Pont Alexander all'imbrunire.
Mi fermai circa a metà ponte, sotto uno dei lampioni e quando guardai la Senna mi persi nella magia di quel momento, l'aria era tiepida e vi aleggiava un aroma di Tiglio, qualche gradino in pietra portava sul lungofiume dove alcune persone passegiavano tranquille e i barconi ormeggiati ondeggiavano sull'acqua.
Mentre il mio sguardo spaziava nel panorama circostanze fui pervaso da una sensazione di bellezza e quiete che mi convinse che sarebbe andato tutto bene.
Nell'istante in cui si accesero i lampioni che illuminarono il ponte, la vidi.
Avanzava senza fretta, indossava un vestito leggero a fiori ed un giubbino di jeans, con quelle semplici ballerine ai piedi sembrava volteggiare verso di me.
Mi accorsi subito che era molto cambiata, più alta, più sofisticata, gli indomabili ricci si erano tramutati in morbidi boccoli color nocciola con striature di miele, era più bella di come la ricordassi, era diventata una donna e un fremito mi fece desiderare che scegliesse di diventare la mia donna.
Camminava assorta nei sui pensieri o almeno così pensavo vedendo la lentezza con cui mi raggiungeva.POV Hermione
Dopo essermi trascinata per tutta la giornata faccende che non avevo portato a termine verso le 5 iniziai a prepararmi, feci una rapida doccia ed indossai i vestiti che avevo scelto già la sera prima quando ancora fingevo di avere dei dubbi su quell'incontro.
Uscii col dubbio di essere o troppo in anticipo o troppo in ritardo dopotutto 'al tramonto' era un lasso di tempo piuttosto vago, perciò accellarai e diminuii l'andatura seguendo ciò che mi diceva la miriade di pensieri che si susseguiva nella mia testa.
Giunsi al ponte al tramonto, mi accorsi che il cielo si era tinto di un tenue color lavanda e Parigi mi sembrò un posto incantato.
Mi fermai qualche minuto perché volevo far diminuire i battiti del cuore ma con scarsi risultati quindi mi incamminai, ero quasi a metà ponte quando lo scorsi e rallentai fino al punto di fermarmi,era sul mio stesso marciapiede, aveva appoggiato il frock coat al parapetto dov'era appoggiato lui stesso a scrutare il panorama, aveva le maniche della camicia ripiegate fino al gomito.
Quando si accesero i lampioni si raddrizzo' su sé stesso, si voltò e mi vide.
Mentre lo raggiungevo lentamente notai che non era cambiato molto tranne forse per i capelli che non ricordavo così lunghi e per il viso che mi sembrava più affilato nel suo pallore.
Gli occhi invece erano gli stessi, cupi, profondi e pieni di quella dolcezza che solo io riuscivo a scorgere.*****
Si ritrovarono l'uno di fronte all'altra.
"Buonasera signorina Granger" disse Piton formale.
Hermione si sistemo' una ciocca di capelli dietro l'orecchio, piegò la testa da un lato e disse semplicemente: "Ciao Severus".
Un attimo dopo erano abbracciati, dimentichi di tutte le parole che avevano immaginato di dirsi, le loro bocche si ritrovarono senza bisogno di parole.
Si baciarono per lunghi minuti, sotto un lampione e quel momento fu solo loro. Si smaterializzarono per aprire gli occhi nella stanza della strega illuminata solo dalla luce della luna e delle stelle.
"Perché non sei venuto prima" chiese Hermione con gli occhi velati di lacrime.
"Avevo paura" rispose Severus, gli brillavano gli occhi: "Avevo così paura di perderti che preferivo rinunciare a te. Ma non ce l'ho fatta, ti amo troppo" ,Hermione si strinse a lui e restarono lì, ebbri di felicità.
Severus aspirava il profumo dolce dei suoi capelli, della sua pelle, la baciò di nuovo, un bacio lento colmo di tutto lo struggimento che aveva provato per tanto tempo e della gioia per essersi ritrovati.
Rimasero entrambi senza respiro, attanagliati da una sensazione fortissima, non avevano mai provato un desiderio così intenso.
Si adagiarono sul letto e ricominciarono a baciarsi, poi Severus si allungò dolcemente sopra di lei ed Hermione senza quasi accorgersene iniziò a slacciargli i bottoni della camicia: desiderava sentire il contatto con la sua pelle, sfiorarla con le labbra.
Quando rimase a petto nudo gli slaccio' l'ascot e vide la medicazione al collo, la sfiorò con le dita, lo sguardo interrogativo: "Questo momento è solo nostro, il buio deve restare fuori" le sussurrò lui con voce roca mentre faceva uscire dalle asole i bottoncini del suo vestito con la stessa maestria con cui sminuzzava gli ingredienti di una pozione, un attimo dopo aveva i suoi seni fra le mani e si chinava a baciarli.
Hermione si lasciò sfuggire un gemito.
"Vuoi fermarti?" Le domandò.
Lei distolse per un attimo lo sguardo.
"Ascoltami, non dobbiamo fare niente che tu non voglia".
"Sapessi quanto ti amo Severus, ti desidero" era timorosa "È la prima volta" disse quasi in tono di scusa.
Lui sorrise compiaciuto: "Anche per me con una donna che amo. Impareremo insieme".
La baciò di nuovo poi le tolse con delicatezza gli altri indumenti e si spoglio' a sua volta.
Erano sdraiati sul letto, gli abiti gettati sul pavimento. Severus accarezzava quel corpo stupendo con gesti dolci e la baciava assaporando il contatto con la sua pelle e i gemiti che le sfuggivano sotto le sue labbra e le sue dita. Quando entrò in lei Hermione lo stava baciando, e avvertì dolore solo per un attimo poi gli si abbandonò totalmente. Severus capì per la prima volta il vero significato della parola amore, lasciandosi travolgere dalla passione e quasi si spavento' sentendosi scomparire dentro di lei mentre la sua anima si fondeva con quella di Hermione e il suo corpo si struggeva nel possederla.
Fecero l'amore a lungo e quando fu tutto finito rimasero immobili, svuotati, appagati.
Fu Severus il primo a parlare: "Ti amo" le bisbiglio' fra i capelli con dolcezza infinita poi la coprì con il lenzuolo, lei che si stava addormentato gli sorrise, mai in tutta la sua vita era stata così felice, ora finalmente gli apparteneva.È un po' lungo ma spero sia all'altezza delle aspettative 😆😆😆
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A Second Life
FanfictionAppena Terminata la guerra magica, forse c'è ancora l'opportunità di salvare qualcuno e dargli la possibilità di vivere un'altra vita e veder sbocciare un altro amore, anche se trovare la serenità non sarà semplice non bisogna arrendersi mai.