23. Ballo d'inverno

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Le settimane si susseguivano veloci, c'era sempre molto da fare, Hermione che era abituata a dare il massimo come studentessa non era da meno come insegnante. Coi ragazzi del primo anno filava tutto liscio, erano ancora dei bambini e subivano il fascino della scuola magica con gli altri le cose erano più impegnative, oltre che essere più turbolenti avevano anche molte lacune nella sua materia, in quanto ormai da anni non veniva adeguatamente trattata e lei doveva lavorare il triplo per cercare di rimettere le cose in pari.
Si era anche scontrata un paio di volte  con Priscilla a causa di punti tolti dall'una o dall'altra alle rispettive case e una volta avevano discusso animatamente per il comportamento dei Serpeverde durante una partita di quiddich, Hermione non lo amava particolarmente, veder attuare delle scorrettezze gratuite e violente l'aveva mandata letteralmente in bestia, l'altra aveva reagito con altrettanta veemenza ed entrambe erano state richiamate dal preside che con grande sorpresa di Hermione aveva minimizzato il fatto e invitato entrambe ad essere più tolleranti, l'una durante le partite l'altra ricevendo lamentele dai colleghi.
In generale da quando era iniziato l'anno scolastico il rapporto con Severus un po' ne risentiva dal punto di vista della strega, di giorno, escludendo i pasti non si vedevano praticamente mai, la sera lavoravano entrambi fino a tardi ed Hermione solo saltuariamente riusciva a raggiungerlo perché doveva essere disponibile se durante la notte si fosse presentato qualche problema nella casa e lui ogni sera aveva un briefing con Priscilla per discutere dei problemi della scuola che secondo Hermione doveva stare per cadere a pezzi per quanto si protraevano ogni volta.
Un sabato notte che finalmente erano insieme tranquilli, dopo aver fatto l'amore si trattenero a parlare e ridere sotto le coperte abbracciati, tra una chiacchera e l'altra: "Ma Priscilla dove l'hai scovata?" Chiese noncurante la strega.
"Era mia allieva".
La ragazza si levò a sedere: "Davvero? Quando?".
"Mmmh...una decina di anni fa mi pare" tagliò corto.
"No. Non mi pare di averla mai vista, me ne ricorderei" lo strattono' leggermente.
Lui aveva gli occhi chiusi: "Allora sarà di più, non mi ricordo".
"E poi che fine ha fatto?" Insistette.
"Uffff....finita la scuola si è trasferita in Francia perché il padre è francese. La madre è tornata a Londra qualche anno fa e lei l'ha seguita. Mi ha scritto quando a saputo quello che era successo durante la guerra. Mi ha detto che era una pozionista molto in gamba. L'ho constatato e fine della storia" aveva lo stesso tono strascicato ed annoiato di quando insegnava.
"Ti ha scritto...".
"Hermione basta. Stiamo già poco tempo insieme e non mi va di trascorrerlo parlando di Priscilla" era scocciato.
Lei si imbroncio' girandosi dall'altra parte allora Severus la strinse da dietro e la baciò sul collo: "Ti amo", non riuscì a non sorridere prima di addormentarsi tra le sue braccia.  

L'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale ci sarebbe stato il ballo d'inverno, l'intero castello era in fibrillazione e quell'anno anche Hermione si lasciò contagiare dall'entusiasmo non per la festa in s'è ma perché durante le vacanze  non avrebbe raggiunto i genitori in Australia ma avrebbe passato due intere settimane sola con Severus nella sua casa a Londra.
Era euforica ed intenzionata a divertirsi al ballo.
Giunta la sera si preparò indossando un semplice abito blu notte, unico vezzo i lunghi guanti di pizzo dello stesso colore e i capelli raccolti fermati con brillanti  cristalli di neve.
Entrò nella sala grande e tutti si voltarono a guardarla, sembrava una giovane regina, prese posto al tavolo degli insegnanti e durante tutta la cena scherzo' con Neville ignorando Priscilla fasciata in un bellissimo abito di raso rosso.
Terminato il banchetto la sala venne sgombrata in vista del momento più atteso, al posto del soffitto il cielo dal quale cadevano magici fiocchi di neve e ai quattro angoli gli stendardi delle quattro case brillavano con colori evanescenti.
Severus si alzò in piedi, perfetto, con un frac impeccabile, col suo tono austero disse poche parole prima di augurare a tutti Buon Natale e buon divertimento poi si volse verso la sua dama per aprire ufficialmente le danze.
Priscilla aveva già tirato indietro la sedia, era la vicepreside ed era scontato che come l'anno prima il primo ballo lo facesse con lei ma lui si fermò prima porgendo il braccio ad Hermione.
Lo stupore sul viso della strega lasciò il posto alla felicità. Era elettrizzata, di quella notte voleva ricordare tutti i dettagli,  anche i più insignificanti, per sempre.
Quando Severus la condusse al centro della sala per aprire le danze, sentì il cuore mancarle all'improvviso, per magia la musica saturo' l'aria e mentre lui la faceva volteggiare dolcemente in un valzer i loro occhi rivelavano il reciproco amore. Sembrava incredibilmente orgoglioso di lei e la stringeva a sé con il suo tocco gentile, per esprimerle senza parole quanto avrebbe voluto dirle.
Le sorrise prima di lasciarle la mano per invitare tutti a ballare e in un attimo la sala si riempì.
Era diventato troppo affollato, tornarono al tavolo degli insegnanti dove lui chiamò subito Priscilla: "Lascio tutto nelle tue mani. I prefetti a turno si occuperanno della musica. Cerca di non fargli buttare giù il castello e non fare degenerare la festa" concluse asciutto.
Lei aveva la mascella serrata: "Certo. Non ti preoccupare" si avvicinò e lo baciò lasciando un segno ben definito di rossetto sulla sua guancia bisbigliando: "Buon Natale".
Lui rimase impassibile e ricambiato l'augurio lasciò la festa con Hermione.

Raggiunsero le sue stanze senza scambiarsi una parola, una volta dentro illuminò la camera col fuoco del camino ed una miriade di candele, anche lì l'atmosfera era magica. Mentre Severus si versava un bicchiere di whisky incendiario Hermione decise che niente e nessuno le avrebbe rovinato quella serata, cancello' la scena a cui aveva assistito e disse piano: "Non dimenticherò mai questa serata".
"Neanch'io" rispose lui posando il bicchiere e prendendola fra le braccia: "Sono così felice quando sono con te. Mi fai sognare di nuovo cose alle quali avevo rinunciato da anni".
Si era lasciato una vita intera alle spalle. Una vita di speranze perdute, di illusioni distrutte, di delusioni. Ma ora, in questa giovane donna intravedeva il sogno, un sogno che covava dentro di sé.
"Non vorrei mai farti del male Hermione" disse con dolcezza: "Voglio che tu sia sempre felice".
"Sono felice. Qui. Con te".
"Ti meriti molto di più. Non vorrei mai deluderti...ti amo troppo" la strinse più forte: "Sposami".
Lei si scosto' di colpo per fissarlo, sorpresa, incredula, tutto si sarebbe aspettata fuorché questo ma le parole uscirono con semplicità: "Non sai quanto lo desidero".
"Hermione" se la strinse di nuovo al cuore.
Finiva una vita, ne iniziava una nuova in quell'attimo.  

Che bel happy end😍...sarebbe...
Ciaoooo, aggiorno presto😆

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