Mezzanotte era passata da un pezzo quando Madama Chips uscì dalla stanza del professore. Hermione, la professoressa McGranitt ed Harry avevano atteso nervosamente scambiandosi pochissime parole.
Alla vista dell'infermiera la donna più anziana fu la prima a parlare: "Allora Poppy? Cosa ci puoi dire?", l'altra sospirò prima di rispondere sfiduciata: "Che vuoi che ti dica Minerva? È un'episodio simile ai precedenti, non il peggiore ma certo ce ne sono stati di più lievi".
"Ma ora come sta?" Chiese Harry.
"Meglio, è debole ma i precedenti mi fanno sperare che si riprenderà del tutto nel giro di un paio di giorni" decretò madama Chips.
Hermione che fino a quel momento era rimasta in disparte ascoltando in silenzio si avvicinò al gruppetto: "Quando succede cosa si fa per arrestare il sangue?" Involontariamente si guardò le macchie che ancora aveva sugli abiti.
L'infermiera scosse la testa demoralizzata: "In pratica nulla, solo essenza di dittamo e pozione rimpolpasangue. Curiamo il sintomo ma ancora nessuno ha capito il perché questa ferita si apre e poi si rimargina spontaneamente senza motivo apparente".
"Credevo fosse per il veleno" disse la giovane.
"Così crediamo signorina Granger" rispose madama Chips in tono tutt'altro che rassicurante.Rimasero ancora qualche minuto a discutere, l'infermiera non si fidava a lasciare Piton solo ma doveva tornare in infermeria perché dopo una festa c'era sempre qualche studente da assistere. Si offrì Hermione ed insistette a tal punto che gli altri due non poterono far altro che desistere.
Rimasta sola la strega si ripuli' velocemente con un tocco di bacchetta poi si decise ad entrare nella camera.
Anche lì l'unica fonte di luce era il camino, la stanza non era molto grande, arredata con solo un'armadio, una cassettiera ed una piccola libreria, al centro troneggiava un letto a baldacchino.
Si avvicinò lentamente finché lo vide, giaceva sul letto coperto con una bella trapunta verde/argento, il volto pallidissimo ma disteso, sembrava sereno.
Hermione trasfiguro' una poltrona accanto al letto, si sedette e rimase lì a guardarlo.
Mi hai fatto prendere una paura terribile.
Sentì le lacrime pungere gli occhi prima di vincere l'indecisione e prendergli la mano, era fredda, grande rispetto alla sua, le dita lunghe e affusolate....
Se non fossi venuta cosa sarebbe successo, perché non hai chiamato nessuno, potevi morire...ed io cosa avrei fatto?*****
Sbatte' le palpebre, forse si era addormentata per qualche minuto, senza muoversi stava focalizzando le ultime ore, aveva la testa posata sul letto, i capelli le coprivano il viso e poi si rese conto che la mano di lui stringeva la sua, non era più fredda, la sentiva calda e morbida.
Ormai svegliatasi del tutto rimase ferma a godersi quell'inaspettato contatto, era imbarazzata ma le piaceva e lo desiderava da molto ammise con sé stessa.
Alla fine si raddrizzo' sedendosi sul letto avendo cura di non spostare la mano un po' per non svegliare Piton, un po' perché voleva che quel momento durasse il più a lungo possibile.
Lo stava fissando nella penombra quando aprì gli occhi, due pozzi neri e profondi che in quel momento apparivano smarriti, gli sorrise dolcemente.
"Mi dispiace che tu mi abbia visto così" sussurrò Piton con voce roca.
"Non importa, non parlare se ti fa male" la voce rotta dal pianto: "Ho avuto paura che morissi, era come quel giorno alla stamberga anzi peggio..." le lacrime le inondavano il viso: "...non sapevo cosa fare".
Lui con la mano libera le fece una veloce ed impacciata carezza: "Spaventarti era l'ultima cosa che volevo" sussurrò.
Hermione si ricompose, si asciugo' gli occhi e chiese: "Da quanto stavi"
Merlino! Gli sto dando del tu come fosse un compagno, deve stare proprio male o a quest'ora mi avrebbe già cruciata!
Ripeté: "Da quanto STAVA così?".
Lui la studiò per un momento prima di rispondere: "Signorina Granger bando alle formalità" sorrise debolmente "mi hai visto al peggio sotto parecchi punti di vista..." fece una pausa prima di continuare: "Comunque era qualche giorno ma erano leggeri sanguinamenti che si risolvevano in un paio d'ore al massimo, fino a stasera".
"Potevi dirmelo" abbassò gli occhi per guardare le loro mani ancora unite.
"Non volevo darti pensiero, dopotutto non è la prima volta e certo non sarà l'ultima" tagliò corto lui.
"Come succede, cosa senti?" Chiese la ragazza.
Piton inizio' ad accarezzarle la mano: "All'improvviso Buio, freddo dentro e poi inizia a scorrere" sospirò "Come quando sono morto".
Hermione sentì due grosse lacrime scenderle mentre lo ascoltava: "Credi che succeda per via del veleno?".
Lui si portò la mano libera alla fronte: "Non lo so, probabilmente si ma credo che nel veleno ci fosse una qualche maledizione oscura".
Hermione nell'udire quelle parole trasali': "E cosa intendi fare? Cioè, sai come curarti?".
La risposta fu lapidaria: "Ovviamente no. Sto facendo degli esperimenti ma come vedi senza risultato, Nagini è morto, Voldemort anche, non so dove trovare le risposte...o forse non ce ne sono da trovare, il mio destino era di morire quella notte ed avendo sovvertito i suoi piani mi porterò questa condanna per tutto il tempo che mi resta".
Hermione aveva ripreso a piangere: "Non può essere così, non deve, troveremo una soluzione!".
Piton le percorse tutto il palmo con le dita: "Una mano così piccola per una guerriera così coraggiosa. La verità signorina Granger è che non nasciamo tutti sotto la stessa stella, alcuni devono soffrire più di altri" concluse quasi parlando fra sé.
Hermione intreccio' le dita con quelle di lui mentre si asciugava il viso.
Non può essere così! Non lo permettero'! Io non ti lascio solo, non potrei perché...
Chiuse quel pensiero nel suo cuore e rimase a vegliarlo fino all'alba.Ciaooooo, questa parte è un po' lunga così per le vacanze sono a posto😆😆😆😆
Grazie a tutti quelli che stanno leggendo.
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A Second Life
FanficAppena Terminata la guerra magica, forse c'è ancora l'opportunità di salvare qualcuno e dargli la possibilità di vivere un'altra vita e veder sbocciare un altro amore, anche se trovare la serenità non sarà semplice non bisogna arrendersi mai.