21. Hogwarts

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Hermione si materializzo' a Hogsmead in un assolato pomeriggio di fine agosto, era abbronzata, rilassata e felice. Aveva deciso di raggiungere il castello a piedi per godersi il panorama e reimmergersi nell'atmosfera fatata che ai suoi occhi aveva sempre caratterizzato quei luoghi.
Era impaziente di rivedere Severus ma stava mettendo a punto l'atteggiamento che avrebbe avuto di fronte a lui come preside di Hogwards, sorrideva fra sé e fantasticava, giunse al castello senza quasi accorgersene.
Una volta arrivata attraversò il cortile esterno entrando nell'atrio insolitamente silenzioso.
Non c'è anima viva, entrarci da insegnante è parecchio diverso che entrarci da studente in mezzo a un caos di ragazzi, bauli e animali di vario genere.
Decise di andare nella sala grande, socchiuse l'enorme portone ed entrò, al tavolo dei professori scorse un paio di persone che non riconobbe, decise di avvicinarsi.
L'uomo che era seduto alla destra del tavolo con una pila di libri accanto sollevò la testa udendo dei passi, si alzò senza indugi e le corse incontro "Hermione!".
Le strega esitò un attimo prima di imitarlo: "Neville! Sei proprio tu".
Si abbracciarono allegri iniziando a parlarsi uno sopra l'altro entusiasti come ragazzini che si ritrovano dopo una lunga vacanza.
Un secco colpo di tosse li riportò all'ordine facendoli voltare verso l'uomo che era al tavolo.
"Quello è Percival Sorenson, insegna Aritmanzia ed è capo casa di tassorosso" bisbiglio' Neville: "Vieni, ti presento".
Hermione lo seguì e si prestò agli inevitabili convenevoli che sapeva si sarebbero susseguiti anche nei giorni a venire.
Quando si ritrovò sola col vecchio amico, ora insegnante di erbologia si fece fare un veloce ragguaglio della situazione scoprendo che degli insegnanti che conosceva erano rimasti solo Vitious e la Cooman, gli altri o erano andati in pensione o avevano deciso di ritirarsi dall'insegnamento, la guerra aveva sconvolto parecchi equilibri.
In definitiva comunque Neville era piuttosto entusiasta di come era gestita la scuola e riconobbe che Piton era un preside preparato, innovativo ed appassionato: "Devo ammettere che il pipistrello mi ha sorpreso, lo scorso anno quando mi ha convocato per offrirmi la cattedra mi ha persino elogiato per aver ucciso Nagini dicendomi che sono un degno grifondoro. Io resto a disagio dovendoci parlare ma ammetto che è in gamba" era arrossito mentre parlava.
Hermione sorrise guardandosi intorno impaziente: "Direi che ora dovrei andarci a parlare, per dirgli che sono arrivata no?".
"Mmmh..." il mago fece una smorfia: "Non oggi".
La strega corrugo' la fronte.
"Harrington, il nuovo custode dice che è stato al San Mungo...da quando sono qui ha avuto parecchie crisi" le disse confidenziale.
Hermione fu percorsa da un brivido e impallidi'.
"Tutto bene Herm?" Chiese Neville.
Cercò di controllarsi: "Si. Ma ora dov'è?".
Lui scrollo' le spalle: " Qui, nelle sue stanze credo. Ma non riuscirai a parlarci perché...." le parole si persero, Hermione era già uscita correndo dalla sala.

Arrivo' davanti all'ufficio che era stato di Albus Silente, 'Sorbetto al limone' pronunciò senza indugi, non accadde nulla.
Sei una stupida, Severus ti pare il tipo che usa una parola d'ordine del genere? Pensa, pensa...
Cammino' nervosamente per una decina di minuti prima di tentare : "Principe Mezzosangue", il gargoyle girò rivelando la porta e lei vi si fiondo' dentro, ma dietro la grande scrivania c'era una donna che scatto' in piedi puntandole contro la bacchetta.
Hermione istintivamente alzò le mani impreparata.
Quella si avvicinò guardinga, due fessure al posto degli occhi, portava un tailleur nero ed una camicetta verde smeraldo, i capelli rossi e ondulati le incorniciavano i lineamenti raffinati e le labbra carnose, giunta a pochi passi da Hermione abbassò la bacchetta rivelando due enormi occhi smeraldo: "Non le hanno insegnato le buone maniere nelle file dei grifondoro? Questo è l'ufficio del preside e si bussa prima di entrare, in generale si bussa ovunque prima di entrare, professoressa Granger giusto?" Sibillo' sarcastica.
Hermione sentì montare in ogni fibra del suo essere un istintivo moto di antipatia misto a vero e proprio odio, certo non timore: "Mi devo scusare, non l'ho imparato probabilmente come del resto lei fra i serpeverde non ha imparato a presentarsi".
Abbassò la bacchetta e si sistemo' la giacca prima sfoderare un falsissimo sorriso di circostanza mentre tendeva la mano: "Priscilla Arnois, vice preside, capocasa Serpeverde e insegnante di pozioni".
Basta così o hai altri titoli da esibire, brutta strega!
Hermione si morse la lingua e le strinse la mano: "Hermione Granger".
La stretta fredda, viscida e sfuggente come del resto era prevedibile durò si e no tre secondi con grande sollievo da parte di entrambe.
"Sono arrivata oggi e vorrei conferire col preside Piton" disse la riccia.
"Oggi il preside non può ricevere nessuno" liquido' la rossa.
"Mi aspettava, vorrei vederlo" insistette Hermione.
L'altra non si scompose: "Lo avvisero' e nel caso ti convochera' lui personalmente. Intanto ha lasciato a me le direttive per accogliere gli insegnanti, seguimi".
La inchiodo' per più di due ore spiegandole regolamenti, programmi e procedure prima di nominarla ufficialmente capocasa di Grifondoro come già stabilito dal preside, quando la congedo' invitandola a prendere possesso dei suoi alloggi ed essere puntuale per la cena Hermione era letteralmente furibonda.

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