Capitolo 4

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<< sono a casa>> annuncio ai miei genitori una volta varcata la soia del salotto. Non ho nessuna risposta, così corro per le scale,in camera, e mi ci chiudo dentro. Accendo lo stereo mettendo un po' di musica in sottofondo mentre inizio i compiti per il giorno dopo.
Studio fino all'ora di cena e quando mia madre annuncia che è pronta mi fiondo di sotto ,essendo affamata.
Mangio un bel piatto di insalata ed un paio di bocconi di polpettone prima di tornare di sopra, accendere il computer e continuare a guardare la mia serie TV.
*Toc Toc*
Sono nel pieno di una bellissima scena tra Elena e Stefan e non posso permettere a nessuno di interromperla
*Toc Toc*
<< Riley, tesoro?>> mio padre apre la porta.
Ecco, rovinata la bellissima scena.
<< dimmi..>> sbuffo stoppando l'episodio e togliendomi le cuffiette.
<< ascolta, avrei bisogno che portassi questo fascicolo agli Scott e..>>
Non appena sento quel cognome rispondo di scatto
<< no>>
<< che?>> fa lui guardandomi in modo severo.
<< io, in quella casa, non metterò mai più piede, è tornato Cole e..>>
<< Riley, ascolta,non me lo far ripetere. Ci metti un attimo, io sono appena tornato a casa e sono stanchissimo, lo sai!>> incrocia le braccia al petto.
<< stai scherzando? Papà, ti prego...non puoi...chessò, chiedere a..>>
<<Riley,fallo, altrimenti scordati la vacanza che ti abbiamo promesso>> batte un piede a terra e capisco che per lui la discussione è finita.
Ha appena firmato la mia condanna a morte. Come può tirare in ballo la mia vacanza che ormai gli sto chiedendo da più di un anno per le vacanze natalizie?!
Mi alzo con malavoglia dal letto,infilo un paio di converse al volo, do una rapida spazzolata ai capelli perché comunque sto per entrare nella casa degli Scott, incluso Manuel, perciò devo almeno provare ad essere decente, non credete?
Mi avvio prendendo la cartella con tutti i documenti ed in pochi minuti mi ritrovo ad indugiare sul campanello e non so se suonare o meno.
Avrei voluto che noi vivessimo lontani, in modo da trovare una scusa per tornare a casa..
Al diavolo!
Suono il campanello mezzo secondo, sperando che nessuno senti  e che mi tocchi tornare a casa.
Mi appoggio leggermente alla porta e vedo questa aprirsi di scatto e, come una scema, cado in avanti rovesciando tutti i fogli sul pavimento.
<< Riley?>>
Alzo lo sguardo ed incrocio i bellissimi occhi nocciola di Manuel.
Benee, figura di merda numero..1937?
Ridacchio nervosamente mentre mi rialzo velocemente.
<< Manu..ero venuta per portare questi fogli a tuo padre...ma bhè..ecco, io..e la porta..>> ricomincio a gesticolare come una povera scema mentre sento una risata odiosa provenire dalle spalle del mio futuro sposo, o quasi.
Vedo quel pezzente di Cole in cima alle scale che se la sta ridendo come un matto...immagino che abbia visto tutta la scena..perfetto,no?
In pochi secondi scende le scale e ci raggiunge sulla soia della porta.
Indossa una semplice maglietta nera ed un sorriso che maschera nulla di buono.
<< perché non entri, Riley?>> domanda.
Mi ritrovo di fronte ai cugini Scott, ci sarebbero ragazze che darebbero via anche un pezzo di rene per potersi trovare in questa situazione, io preferirei fuggire.
Guardo Manuel che continua a guardarsi i piedi evitando il mio sguardo
<<ehm...no, non credo che sia una buona idea..ho molti compiti da fare e non ho ancora finito...quindi..>> cerco di allontanarmi indietreggiando di qualche passo.
Sento una portiera chiudersi alle mie spalle, mi volto e vedo la famiglia Scott rientrare a casa.
Cole abita con suo cugino fin da piccoli, ormai sono fratelli, ma non di sangue, infatti dopo che il padre di Manuel ha divorziato si è messo con la madre di Cole, a cui gli è morto il marito quando lui era piccolo ed ecco qui, un mix di pura bellezza e..bhè malvagità.
<< Riley, tesoro>> dice Elisabet, la madre di Cole.
<< salve>> gli sorrido.
<< che ci fai qui?>> domanda Anthony, il padre di Manuel.
<< mio padre le ha portato, cioè, mi ha incaricato di portarle dei documenti...>> glieli porgo.
Molti avrebbero paura di parlare con il sindaco della città, bhè, io no, ci sono cresciuta insieme.
<< vuoi entrare per una tazza di thè, o camomilla? >> la gentilezza di Elisabet mi colpisce ogni volta.
È forse la donna più bella che abbia mai visto, ha un bellissimo sorriso e due occhi azzurri che, evidentemente, Cole ha ereditato. Ha dei bellissimi capelli color nocciola e veste sempre in modo elegante, ha il fisico di una ventenne e nemmeno una ruga sul volto. Mi chiedo perché suo figlio non abbia ereditato il suo stesso carattere dolce e gentile.
<< no,no, grazie, ho da fare..>> mi giustifico
<< ma sicura? Dai, cinque minuti..>> insiste prendendomi la mano.
Mi volto verso i cugini Scott ed entrambi se ne stanno ancora sulla soia della porta a guardarmi.
Devo essere maleducata per non entrare nella stessa casa di Cole? Si
Voglio essere maleducata con la stessa donna che mi preparava gustosissime merende quando ero piccola? No.
Annuisco seguendola dentro la bellissima reggia degli Scott...

Il ragazzo dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora