Capitolo 6

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È tardissimo.
Non sono mai arrivata tardi in vita mia a scuola, tranne oggi.
È tutta colpa di Cole, è lui che mi porta sempre sfortuna, ed unito alla mia poca grazia e coordinazione ecco qui un bellissimo risultato: un disastro.
<<scusi per il ritardo>> dico entrando in classe seguita da Cole.
In classe si alza un mormorio generale che ignoro sedendomi al mio posto.
Cole prende posto dietro di me, essendo a banchi singoli, solo per tormentarmi, scommetto.
Lui non è proprio una cima a scuola, anzi, non è bravo per niente, ha le capacità, ma non si applica. Riusciva a tenersi in pari con il programma per miracolo e viene graziato dai professori solo perché il suo patrigno è il sindaco. Che ingiustizia!
Lui é un anno più grande,però quest'anno gli è stato detto che avrebbe dovuto ripetere l'anno essendo partito per l'accademia militare, perciò eccolo qui.
La prima ora è di psicologia ed ovviamente il professor Stone non perde occasione per riprendermi.
Se gli altri giorni riuscivo a mala pena a seguire il discorso, oggi il mio pensiero fisso è Cole. Resto seduta in punta di piedi e le gambe iniziano a tremarmi per lo sforzo,ho troppa paura che Cole abbia allentato le viti della sedia e che cada come una perfetta scema per terra.
Sento una pallina colpirmi la spalla, ma la ignoro.
Ancora
E ancora.
Infine mi arriva sul banco e sbotto.
Mi volto di scatto guardando male Cole mentre il professore è impegnato a scrivere alla lavagna.
<< la finisci?>> lo minaccio
<< sennò?>> fa lui avvicinandosi sporgendosi in avanti.
Lo ignoro tornando seduta al mio posto.
Sento qualcosa tirarmi i capelli facendomi innervosire ancora di più.
Sembra un bambino di tre anni.
<< la vuoi finire?>> alzo la voce
<< Signorina? Tutto okay?>> fa Stone battendo una mano sulla cattedra.
<< Sisi, tutto bene>> mi ricompongo.
Lo sento ridere alle mie spalle insieme a qualcun'altro.
Che ragazzo immaturo.
Non è cambiato.
Per il resto della lezione continua a tormentarmi punzecchiandomi con qualsiasi oggetto possibile facendomi diventare rossa in volto sala rabbia.
<< Scott, hai davvero superato il limite>> dico lanciandogli una matita dritta sulla fronte.
<<Riley, come ti permetti?>> sbotta il professore
<< ma non è colpa mia..è lui che..>>cerco di difendermi
<< oh, suvvia, il signor Scott è appena tornato, non credo che abbia tutto questo tempo da perdere>>
Bhè, allora penso che ti sbagli perché è così,vecchio rammollito.
<< ti sei guadagnata una bella ora di punizione dopo la scuola, e non voglio discussioni>>
Ma, scherza?!

<< che? AHAHA, non ci credo>> urla Emily mentre mangia delle noccioline.
È l'ora di pranzo ed io e le ragazze stiamo facendo la fila per prendere il cibo.
<< te lo giuro! Ed ha punito me>>
<< che stronzo>> commenta Anna.
Gli ho appena raccontato tutta la mattinata con Cole tra i piedi e le altre non ci credono.
Nel frattempo che siamo in fila vediamo Clara sorpassarci e mettersi in fila prima di noi.
<< ehi, ci siamo prima noi!>> si fà sentire Anna
<< ma, scusate,  una cicciona come Riley si finirebbe tutto il cibo prima di me, ho fame!>> ride insieme alle sue gallinelle che la seguono come cagnolini.
Bhè, perché la terra non si apre in questo preciso istante e mi inghiotta? Giuro che non mi lamenterei nemmeno per un secondo.
Non rispondo. Ormai so fare solo quello. Da bambina gli adulti mi dicevo sempre " non rispondere, tu sei superiore, prima o poi smetterà " bhè, sono passati ben sei anni e non mi sembra che abbiamo fatto passi avanti, anzi, è sempre peggiorato.
La lascio passare e quando arriva il nostro turno prendo un piatto di insalata ed una mela per poi sederci al nostro solito posto.
Ormai mangio solo questo. Ben presto mi trasformerò in un ortaggio, meglio che essere qui, no?
<< guarda,Cole si è seduto nel tavolo di Clara..>> mi indica Emily.
Guardo e non vedo altro che un gruppo di stupidi ed inutili ragazzi che si credono troppo importanti ma che in realtà non valgono un fico secco.
Li odio, non vorrei mai essere come loro.
Bhè, avere qualche privilegio in più, come avere sempre la precedenza quando siamo in fila sarebbe comodo, ma non troppo.
<< bleah>> commento facendo ridere Anna.
Mentre sto infilando una forchettata di insalata in bocca vedo quell'ammasso di bellezza umana di Manuel passarmi avanti ed è come sognare.
Lui mi dedica di un sorriso ed io per poco non svengo....

Il ragazzo dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora