Capitolo 5

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<< io vado a preparare il tutto, intanto puoi accomodarti in salotto..>>
<< okay, grazie>> mi dirigo nell'ampia sala che ospita ben due divani in pelle bianca, un tavolino da the in mezzo che si affianca ad un bellissimo camino acceso. Sull'altro lato c'è un grandissimo tavolo decorato con una tovaglia che si intona ai nobili circostanti.
Mi siedo su uno dei due divani in modo composto mentre aspetto la Sign. Scott.
Mentre do un'occhiata alle foto attaccate alle pareti, con la coda dell'occhio, vedo Cole entrare in sala. Mi volto e lo guardo senza dire una parola.
Mi guarda e mi sento troppo sotto pressione per muovermi.
<< sei cambiata>> mi guarda ancora
L'ha già detto
<< lo so>> rispondo
<< come te la passi,qui?>> mi domanda sorridendo e lasciando comparire le fossette ai lati della bocca.
Intendi dopo tutte le cattiverie che mi fa Clara e le sue amiche?
<< bene>> sospiro bagnandomi le labbra con la lingua.
<< non era molto convincente..>> ridacchia grattandosi il sopracciglio.
<< bhè, non puoi pretendere che la gente inizi ad avere rispetto per me dopo tutti gli scherzi che mi hai fatto..>> sbotto.
Penso di aver colpito nel segno, visto che non mi ha più rivolto la parola per tutta la sera.

Alle 7:30 precise esco di casa per iniziare la mia bella passeggiata mattutina per arrivare a scuola.
Questa mattina è particolarmente freddo. Io indosso un semplice maglione e dei jeans con sopra il mio giaccone, e le mani mi si stanno congelando. Ho legato i capelli in una coda di cavallo alta ed evidenziato gli occhi con del mascara.
Mentre sto ferma, aspettando che il semaforo diventi verde controllo il telefono, sento una macchina accostarsi a me: panico. Inizio a camminare sul posto e non appena scatta il verde cammino a passo svelto verso l'altro lato del marciapiede. Tramite la coda dell'occhio noto che l'auto nera mi sta ancora seguendo, cavolo, ho visto troppi film horror dove uno stupito assassino vestito di nero si affianca alla vittima,esce dall'auto e gli spruzza qualcosa che la fa svenire per poi condurla nell'auto ed ucciderla in qualche modo sofferente.
<< Riley>> sento qualcuno chiamarmi.
Non mi fermo
Cavolo, questo assassino si è ben informato sulla vittima.
<< Riley, fermati>>
Aspetta, ma quale assassino? Suvvia, ci sono moltissime macchine, non credo che qualcuno scelga le 7:45 di mattina per un omicidio.
Mi fermo e mi volto.
L'auto nera mi sembra famigliare, così mi avvicino e vedo dal finestrino abbassato che si tratta di Cole.
Brutto stupido, mi ha fatto prendere un colpo.
<< vuoi un passaggio?>> domanda ridacchiando.
<< assolutamente no>> faccio un falso sorriso
<< ma sono 0 gradi, cavolo>>
<< preferisco andare a piedi, o perfino essere trascinata da un autobus piuttosto che salire in macchina con te, grazie comunque>> mi allontano continuando a camminare a passo svelto.
Ogni tanto mi volto, e vedo la macchina di Cole venirmi ancora dietro. Ma santo cielo, che vuole da me?
Proprio mentre lo sto guardando metto il piede, probabilmente in una pozzanghera ghiacciata, mi scivola il piede e finisco per terra, ancora.
Oh santo cielo, Scott, sei tu a portarmi sfortuna?!
<< Riley>> lo sento ridere a crepapelle.
Probabilmente è sceso dall'auto e mi ha raggiunto.
Io ancora non mi sono mossa.
<< sei caduta?>> domanda ancora ridendo
<<no, il marciapiede era triste e lo volevo abbracciare, ma che domande fai? >> mi innervosisco alzandomi di scatto.
Non riesce a parlare per quanto ride e mi sento talmente presa in giro che ho voglia di prenderlo a sberle in faccia.
<< smettila di ridere>> mi lamento dandogli una pacca sulla spalla
<< vuoi un passaggio? >> ripete raccogliendo da terra un libro che mi è caduto.
<< ti ho già detto di no>> glielo strappo dalle mani
<< ma sono le 7:55 mia cara, farai tardi>>
Oh,cavolo!
Guardo l'orario sul mio telefono perché mi fido ben poco delle sue parole, ma devo ammettere che ha ragione, è tardissimo.
<< va bene, ma non dire una parola>> lo seguo all'interno della sua auto.
Come immaginavo non si decide a chiudere il becco, continua a canticchiare  parole a caso delle varie canzoni che passano alla radio e la sua voce mi da sui nervi.
No, non sono cattiva!
Quando una persona continua a darti fastidio per più di un anno la odi con tutto il cuore, no?
Bhè, lui mi ha ingastidita per ben 6 anni, quindi sono più che giustificata, cavolo.

Il ragazzo dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora