Sono più forte di quello che credi.

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«Sono tutto meno che sensibile, Lewis.» Disse freddamente Alex.

«Beh, ora lo sembri.» Disse il biondo, alzando lo sguardo dal piatto. Puntò i suoi occhi grigi in quelli castani, quasi neri, della ragazza.

Alex non voleva distogliere lo sguardo da quello di Matt. Ma, dio, si sentiva così allo scoperto. Si sentiva debole, ma non lo era. Non poteva esserlo.

Scomparve la rabbia dal suo volto così angelico e bello. Bello da vedere, da toccare, da baciare.

Smise di camminare e crollò per terra, letteralmente. Si buttò a terra, fra i cocci del piatto e della bottiglia.

Matt sobbalzò e si alzò subito, per andarla a tirare su da lì, su da quei cocci così appuntiti, così pericolosi.

"Mi sei rimasto accanto passeggiando fra le schegge di una vita in frantumi."

L'alzò, la prese per i polsi e la tirò a sé. E lì, in quel momento, Alex crollò.

Crollò lei, crollarono i muri, crollarono le emozioni, crollò tutto.

"Macerie, resti."

Fiumi di lacrime le percorrevano le guance.

Ma neanche una volta si prese il lusso di singhiozzare, aveva ancora una dignità.

Matt la strinse in un abbraccio.

Da quant'è che non abbracciava una persona? Anni. Troppo tempo. Le facevano bene gli abbracci, ad Alex, si sentiva protetta, amata.

Matt le accarezzò i capelli, dicendole all'orecchio, in modo dolce, di calmarsi, che andava tutto bene.

Tutto bene un cazzo. Non andava tutto bene. Era crollata, diamine. Crollata.

Sanguinava e piangeva fra le braccia di un ragazzo quasi sconosciuto, nulla andava bene.

«Dai, Alex, andiamo in bagno.» Le disse Matt. «Ti sei fatta dei brutti tagli.» Doveva essere un rimprovero, ma non puoi.

Non puoi rimproverare una persona così piccola e così indifesa, che si sta lasciando andare fra le tue braccia. Ti è impossibile.

Alex annuì solamente, non riusciva a parlare.

Il biondo la prese dolcemente fra le sue braccia, lei non smetteva di sanguinare, di piangere.

Entrarono in bagno e il biondo l'aiutò a spogliarsi. Appena si tolse tutto e rimase in biancheria quasi quasi gli prendeva un colpo.

Era fottutamente magra. Fottutamente gracile.

«Se vuoi resta in biancheria.» Le disse dolcemente il ragazzo. Non voleva passare per uno che ne abusava. Lei scosse la testa.

Non era il primo a vederla nuda.

Lui, premurosamente, riempì la vasca d'acqua ed evitò di mettere bagnoschiuma o saponi, potevano recarle fastidio. Potevano bruciare.

Il ragazzo si girò quando lei si stava spogliando, un gesto galante, che la ragazza apprezzò.

Entrò faticosamente nella vasca e si immerse del tutto.

Matt si chinò all'altezza della vasca e iniziò a strofinare la pelle, togliendo il sangue.

La parte più lesa erano le gambe, si era poggiata su esse. Strofinò attentamente senza recarle fastidio, tolse tutto il sangue.

«Voglio uscire.» Disse debolmente Alex. Matt annuì e prese un asciugamano.

Glielo porse e lei si strinse in esso, mentre Matt sfregava la sua mano sulla schiena, per riscaldarla.

Alex aveva smesso di piangere.

Matt la tirò a sé e l'abbracciò calorosamente. «Non farlo più.» Le disse stringendola di più. «Ti prego, non farlo mai più.»

"Ma c'eri e resti."

La storia di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora