Il colpo del secolo.

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Alex tolse per prima lo sguardo, e lo puntò fuori al finestrino.

«Dai, non litigate.» Disse John, il mediatore del gruppo.

«Apparte le cazzate, ragazzi, fra meno di venti minuti saremo lì dentro. Niente sentimentalismi. Niente liti. Solo organizzazione, solo piani ideati da mesi. Okay?» Louis fu quello più diretto.

«Okay.» Disse Alex, asciugandosi una lacrima che l'era scappata.

In una quindicina di minuti si trovavano davanti alla banca più importante di New York City.

«Entriamo. Ciack, si gira.» Disse in modo teatrale Matt, che s'era abituato all'idea dell'essere un criminale, che ormai era il più furbo.

Alex tirò fuori le pistole dal cruscotto della macchina.

Una ciascuno, apparte David. Lui aveva un ruolo tutto suo, nella banda.

Tutti nascosero le pistole nella fascia dei pantaloni, nelle magliette, o dove capitava, basta che era un posto a portata di mano.

«Let's go!» Urlò John, esaltato: era il colpo del secolo.

Entrarono in banca con fare vago, Alex mano nella mano con Matt, John seguito da Louis e il piccolo David dietro, con le lacrime agli occhi.

Alex e Matt si fingevano una coppia, e David ogni volta faceva il bambino stravolto ed emotivamente fragile che aveva smarrito i genitori.

David s'avvicinò a un poliziotto che era di guardia. In quella banca, nonostante fosse una delle più importanti, c'erano solo due poliziotti, e il primo era "misteriosamente" sparito.

Una volta avvicinatosi, gli tirò la gamba del pantalone, stropicciandosi un occhio con l'altra mano libera, per sembrare davvero disperato.

«Dimmi, piccolo.» Disse il poliziotto, poggiandosi sui talloni per arrivare al volto del piccolo bambino disperato.

«Ho perso la mamma!» Urlò in un singhiozzo «Voglio la mia mamma!!» Si dimenò e si mise a sbattere i piedi, frignando come il moccioso che non era.

«Tranquillo, piccolo.» Disse il poliziotto, tendendo le braccia in avanti, cercando d'afferrare il bambino e prenderlo in braccio.

«Non voglio venire con te!» Disse David.

«Troverò la tua mamma, dai.»

«No! Non mi fido di te!» David ottenne l'attenzione dell'intera banca: clienti, direttore, impiegati.

Era il momento.

«Mani in alto! Questa è una rapina!» Partirono 1, 2, 3, 4, colpi di pistola da quella di Louis.

«Tu, stronzetto, metti tutti i soldi qui.» Disse Alex, porgendo un sacco nero al cassiere.

Il poliziotto mise la mano, lentamente, sulla pistola. «Ehi, tesoro, pensavi che non ci saremo accorti di te?» La voce di Alex lo riscosse dal suo intento. «Biondo, occupatene tu.» E gli fece l'occhiolino.

Matt si fece avanti e si recò dal poliziotto. «Vai in macchina.» Disse rivolto a David. Questo era il suo compito: distrarre le banche, poi usciva di scena sotto gli ordini di Matt, ribattezzato 'biondo' da Alex.

Matt non voleva che il piccoletto assistesse a quelle scene violente, alle lotte, alle sparatorie.

«Tu, pezzo di merda, dammi la pistola se non vuoi fare la fine del tuo collega.. come si chiamava? Jim? Jonah?»

«Josef.» Rispose con un fil di voce il poliziotto, intimorito quanto incazzato. «Avete ucciso Josef?» Chiese girandosi verso Matt, che impugnava saldamente la sua pistola e la puntava alla testa dell'uomo.

Lui non aveva ucciso mai nessuno. Josef l'aveva ucciso Louis. Lui era un uomo col polso.

«Sì.» Disse Matt, mettendo l'indice sul grilletto: pronto per sparare. «Ora dammi la pistola, amico.»

«Sai quanti anni aveva, cazzo?» Non aveva tolto la mano dalla pistola, e non aveva intenzione di farlo. «Diciotto. Si era arruolato in polizia per sfuggire al passato, alla droga, ai debiti, alla famiglia. Lui voleva tirarsi fuori da quella merda.»

«Posa la pistola.» La voce gli tremava. Forse perché era consapevole di una cosa: lui era nella merda, e non aveva neanche provato a tirarsi fuori.

Quella storia gli sfiorò il cuore, e per un istante pensò d'abbassare la pistola, per un attimo si scordò della prima regola: "niente sentimentalismi". Per un attimo, un nanosecondo. Per un nanosecondo non lo lasciava libero, per un nanosecondo avrebbe fatto vincere i buoni.

Ma mentre lui pensava, Louis agiva.

Pallottola dritta in fronte. Morto all'istante.

La pallottola tagliò l'aria di quella banca in due, e ottenne l'attenzione di tutti. Quel tonfo fu qualcosa di sinistro, macabro. Era un tonfo attutito, non era un botto.

Sapeva di morte.

«Cos'avete da guardare?» Ringhiò Louis. «Riempite i sacchi di soldi e non succederà a voi.»

La storia di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora