Cosa fai nella vita?

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Arrivarono a Los Angeles.

Scesero da quell'aereo rivoluzionario e si guardarono in torno. La città era bellissima, non c'è che dire, ma che dovevano fare?

«E ora che cazzo facciamo? Il cibo? La casa? La scuola? Cazzo!» Disse Alex a bassa voce nell'orecchio di Matt, per non far arrivare le sue preoccupazioni al fratello.

Sentiva che le stava per venire un attacco di panico. Iniziò a respirare faticosamente e Matt se ne accorse. «Cazzo, Alex, calmati!» La scosse un po' e poi l'abbracciò.

Si calmò al contatto della sua pelle con quella del biondo.

«Troveremo un appartamento che possiamo condividere, okay? Fammi fare due telefonate e te lo trovo subito.» Disse Matt, e si allontanò da lei, pigiando tasti a caso sul telefono. Dopo due minuti era al telefono con qualcuno e si stava incazzando. Si mise ad urlare cose incomprensibili e poi si calmò di colpo.

«Okay. Scrivimelo per messaggio..» Ed attaccò.

Si avvicinò ai fratelli e il suo telefono squillò: gli era arrivato un messaggio.

«Ecco fatto, Alex.» Le porse il telefono con scritto l'indirizzo e le fece l'occhiolino.

Chiamarono un taxi e si ritrovarono di fronte a una villa a due piani, col giardino. «Wow.» Dissero tutti all'unisono.

«Matt, chiunque tu abbia chiamato, ringrazialo fino al mal di stomaco.» Le parole di Alex non avevano senso, ma poco importava.

Alex andò alla porta, bussò e un ragazzo dagli occhi verdi e i capelli bruni aprì la porta, assonnato.

Ma si riprese subito alla vista della bella ragazza. «Mi dispiace se sono andato a letto con te e sei incinta, ma non mi interessa. Abortisci, adottalo, fa' quello che cazzo ti pare ma non rompermi i coglioni.» Disse scorbutico.

«Senti, coglione di 'sta minchia. Non sono andata a letto con te, solo il pensiero mi fa venire il torcibudella. Incinta? Ma scherzi? E poi, scusa, ma non ti ricordi nemmeno con chi cazzo sei andato a letto e con chi no? Non verrei a letto con te neanche da ubriaca, testa di cazzo. Non sono incinta e non abbiamo scopato, se questo può rallegrarti la giornata. Sono qui perché so che vuoi dividere le spese con qualcuno.» Disse incazzata e offesa la ragazza.

Matt, da dietro, aveva assistito la scena e se la stava ridendo.

Mentre il ragazzo sulla porta la fissava sbalordito e mortificato. «Beh.. okay.. entra.»

«Entrate.» Lo corresse, e indicò con la testa il bambino e il ragazzo dietro di lei.

«Hai un figlio?» Le chiese il ragazzo alla vista di David.

«È mio fratello, razza di rincoglionito.» Disse Alex. «Mi chiamo Alex, piacere. Lui è Matt e il piccoletto è David. Tu sei?»

«John.» Disse debolmente. «Ma fa sempre così?» Chiese rivolto a Matt.

«Amico, gli hai dato della puttana. Tra le righe, ma gli hai dato della puttana.»

Alex fece un giro veloce della casa, per poi tornare giù a fare due chiacchiere con John. «Allora, John, che fai nella vita?»

«Rapino le banche.» Rispose calmo. Alex lo guardò stupita e poi rise istericanente.

«Scherzi?»

«No, rapino banche con il mio amico Louis, che abita qui.» Disse.

«E lo sbandieri ai quattro venti?» Quasi urlò.

«Tranquilla, bellezza. Io non esisto.»

«Che vuol dire?» Chiese Alex.

«Che non esisto. Tecnicamente, io non sono mai nato.» Disse. «Vedi, il mio caro amico Louis è un genio dell'informatica, ed ha avuto l'idea geniale di cancellare le nostre identità per svolgere questo lavoro in modo sicuro. Possiamo rapinare le banche a viso aperto, sorridere alle telecamere, tanto non esistiamo.» Scrollò le spalle.

«Cazzo, vivo con un criminale.» Disse Alex, massaggiandosi le tempie.

«Un criminale molto figo, non trovi?» Disse ammiccando.

«Non ci provare con lei, chiaro?» Si intromise Matt, sbucando dalla cucina.

«Sei fidanzata con lui?» Le chiese.

«No, lo conosco appena. Siamo fuggiti.» Disse con nonchalance, a ognuno la sua. «Matt, John non esiste, si è cancellato dalla faccia della terra. Mi sarebbe utile.» Rifletté lei.

«No, Alex. Non ti cancellerai dalla faccia della terra.» La rimproverò.

«Matt, se ci cancelliamo non esistiamo e di conseguenza mio padre non può trovarci! Cazzo, è un piano geniale.» Esultò verso Matt. «Dov'è il tuo amico Louis?» Si rivolse a John, con un sorriso maligno che non prometteva nulla di buono.

La storia di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora