I'm fine.

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Alex corse via dalla stanza, era in lacrime. Matt non era da meno.

«Io esco.» Sussurrò a Louis, che lo guardava stupito: non aveva mai visto un uomo ridotto così per una ragazzina.

John era salito subito dopo Alex. Lottava con tutto sé stesso contro la porta della stanza di Alex. Della stanza di Alex e di Matt..

«Sono John, Alex. Apri.» Nessuna risposta. Bussò e ribussò. Nessuna risposta. Dopo l'ennesimo sbattere delle nocche sulla porta Alex si decise ad aprire.

Sorrideva. Un sorriso finto e gli occhi lucidi.

"Ha il sorriso di una donna.."

«Alex, come stai?» Le chiese stupidamente.

«Bene, perché?»

«Sorridi.» Ribatté.

«Sì. Sorrido. Qual è il problema?»

«Non sorridi spesso.» Alex poteva darla a bere a tutti, ma non a John. Non si sa come, ma i due erano entrati in sintonia, in simbiosi. Sapevano tutto dell'altra.

«Ho voglia di ridere!» E si mise a ridere. Rumorosamente. Mai riso così in tutta la sua vita.

«Smettila.. con me non attacca.» Disse dolcemente John, e insieme si sedettero sul letto. Alex lo guardò insistentemente, e lui ricambiò lo sguardo. La bruna sbuffò: ci sarebbe voluto molto, molto, ma molto tempo.

«Sto di merda, John.» Gli disse e l'amico le accarezzò il volto.

«Va tutto bene.» La tirò a sé e si sdraiarono sul letto, lui le accarezzava il braccio e lei era stretta a lui, mentre piangeva in silenzio.

Piangeva in silenzio ma faceva comunque rumore.

Il suo pianto era qualcosa di orribile. Non era mai isterico, arrabbiato, triste, felice.. non faceva trasparire emozioni. Era un pianto silenzioso. Sempre. In qualsiasi situazione.

"Il pianto di una bambina.."

«Perché l'hai rifiutato, se ti senti persa senza di lui?» Disse confuso il biondo.

«E chi te l'ha detto che son persa senza lui?» Chiese Alex tirando su col naso.

«I tuoi occhi.» Alex li abbassò. «No. Non farlo. Riesco a leggerti l'anima.»

Alex pianse. Le scappò un singhiozzo e si coprì la bocca con la mano.

«Non ti vergognare..» La rassicurò, mentre l'accarezzava.

Cercò di tranquillizzarla un po' e poi cercò di farla parlare. «Perché non vuoi dare una possibilità a Matt?»

Alex lo guardò. Perché non voleva dare una possibilità a Matt? Non si ricordava.

Ah, già. «Perché sono un disastro. Non può amarmi. Nessuno può.»

«A quanto pare lui lo fa. Lui può.»

«No, John, è un concetto molto più difficile.» Prese fiato. «Ho sempre detto a tutti di cercare di non innamorarsi di me, sono la persona più sbagliata di questo mondo. Che poi, come fa la gente ad amarmi? Come fa lui ad amarmi? Sono scontrosa, troppo magra, violenta, aggressiva, volgare.. e ora mi sono messa pure a fare la rapinatrice.»

John l'ascoltò in silenzio. «Come fa ad amarmi?» Chiese di nuovo Alex.

John la guardò: era bellissima. «Sei una persona fantastica e non te ne rendi conto.» Affermò.

«Spiegati meglio.» Disse Alex asciugandosi le lacrime.

«Hai due occhi travolgenti, sei bellissima, un sorriso fantastico, hai un caratteraccio, è vero. Sei scontrosa e acida, ma con lui no, con noi no. È una corazza, ma non lo vedi che è piena di crepe? Sei generosa. Non guardarmi così, lo sei. Qual è il tuo primo pensiero, Alex? David e poi? Poi veniamo noi: Matt, Louis e io. E a te ci pensi mai?» Lei scosse la testa.

«Okay, mi hai convinto.» Disse sorridendo. «Ma.. non voglio rischiare. Ho paura.»

«Philofobia.» Affermò.

«Non ho paura d'amare.»

«Invece sì.» Ribatté lui.

«Invece no.» Obiettò Alex.

«Dimostramelo. Corri da lui. Corri da lui e bacialo come non hai mai baciato nessuno, poi facci l'amore e costruisciti una vita insieme a lui.»

«Woah, corri troppo. Posso arrivare fino al bacio.» Disse Alex, tirandosi i capelli in una coda e pulendosi la faccia con una salviettina.

"E la forza di un uragano."

La storia di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora