Le ore di lezione passano in fretta tra uno sguardo di Nate e un sorriso distratto di Allison, queste sono le cose che caratterizzano le mie giornate.
"Andiamo a casa?" Mi lamento con Nate che si è appoggiato ad uno stipite che ha la visuale sul giardino della scuola, quando noto Allison capisco il perché.
"Zack ha detto che sarebbe arrivato a minuti" mi dice.
Come Zack?! Adesso che ci penso sono stata troppo impegnata e non mi sono ricordata che lui si sta comportando in modo strano."Perché?" Chiedo.
"Cosa?"
"Zack ci sta venendo a prendere perché?" riformulo la domanda.
"Dobbiamo andare a casa sua e mi da un passaggio dopo" dichiara " e tu vieni con me!"sembra più un ordine che una spiegazione.Qualche minuto dopo ...
Siamo in macchina, Zack è venuto a prenderci e adesso stiamo andando a casa sua, da come ho capito Nate deve aiutarlo a portare via alcuni scatoloni dal garage.La macchina si ferma e capisco di essere arrivata a destinazione.
"Allora io entro e chiedo le chiavi a tua madre, poi mi raggiungete vicino alla porta del garage, ok?" domanda Nate e Zack annuisce.Io sono troppo distratta dal suo profilo, adoro i lineamenti del suo volto e adoro le sue lunghe ciglia.
"Beth mi stai ascoltando?" mi scuote Nate.Presa alla sprovvista divento paonazza con la consapevolezza che Zack possa aver capito cosa mi stava distraendo, annuisco.
"Bene" e ci lascia soli.Il mio respiro sempre così rumoroso, Zack ha le mani sul volante e non ho ancora capito perchè Nate debba andare da sua madre al posto suo.
"Problemi a casa?" chiedo un po' titubante, non so se voglia parlare con me e cosa lo trattenga dal baciarmi.
"Mia madre è diventata troppo soffocante e ho bisogno di cambiare aria" mi confessa " il nuovo appartamento con Brian mi aiuterà ad allontanarmi un po' dalla mia famiglia caotica" dichiara " ne ho davvero bisogno" conclude.
"Non sai quanto ti invidio" e appena quelle parole lasciano la mia bocca capisco di aver fatto un grande sbaglio.
"Beth non so tutto cio' che ti sia successo, ma dovresti parlarne con Nate, non vedi come sta cambiando? " dice.
"Nate è adulto e sa prendere le sue decisioni" affermo.
"Ma ogni decisione,che voi prendete in modo sbagliato, influenzano gli altri."
Lo guardo con un sopracciglio alzato per fargli capire la mia espressione interrogativa."Ogni scelta che ti porta ad allontanarti da lui lo fanno sentire male e reagire in un certo modo, ogni azione che lui commette si ripercuote su di me. Cio' che voglio dirti è che anche se facciamo qualcosa per gli altri non sappiamo mai come reagiranno, l'unica cosa da fare è fidarsi e aiutarsi a vicenda" ammette.
"Allora perchè tu ti sei allontanato?" chiedo una volta preso io coraggio.
Il suo sguardo si abbassa sulle sue mani, strette al volante dell'auto. Quella domanda sempre aver aumentato la tensione che c'è in questa macchina, ma esigo una risposta e non farò cadere un'altra volta il discorso."Perchè non vuoi più avvicinarti a me? Io non ti capisco, rifiuti le mie chiamate e non rispondi ai miei messaggi. E se avessi avuto bisogno di te?" urlo agitandomi un po' troppo davanti alla sua faccia.
"Secondo te perchè Nate si preoccupa così tanto? Perchè io gli sto facendo aprire gli occhi! Beth tu non stai bene, hai dei problemi e credo di essere arrivato ad una conclusione. Ti ho osservata in questi giorni e non riuscivo a capire cosa avessi. Eri una semplice ragazza che stava insieme al fratello e veniva trasportata a scuola dal padre. Tu vivi nella normalità... i primi giorni è stato difficile capire, ma poi mi è sorta una domanda: e se l'oscurità si celasse dietro alla normalità?" a quelle parole rabbrividisco.
Mi guarda mentre mi torturo mani e il labbro inferiore, ho davvero paura. Il cuore va mille perché so che quello che dirà potrà per sempre cambiare la mia vita.
"Beth voglio che tu sia sincera con me" si gira verso di me e mi prende le mie mani tra le sue, le accarezza e ci lascia un bacio umido sui dorsi.
La mia pelle ,a contatto con la sua bocca calda, riceve una scarica di adrenalina pura, vorrei tanto toccarlo e lo desidero così tanto.
"Tuo padre fa cose che non dovrebbe fare?" ed ecco la fatidica domanda. Rimango un po' di tempo a fissarlo incredula, ma poi mi ricompongo.
Mi libero dalle sue e mani e apro la porta dell'auto per scendere, ma lui mi blocca.
"Dove vai?" chiede preoccupato.
"Non posso credere a cio' che hai detto?! Davvero credi che mio padre possa fare una cosa del genere?" gli sbraito contro " sai Zack cosa c'è di nuovo? Non tutti si ritrovano una famiglia disastrosa come la tua!" sputo amara.La sua mascella si indurisce, volta il viso per non guardarmi negli occhi. L'ho ferito e me ne pento ma non posso farci niente.
Cerco di prendergli la mano per fargli capire il mio disagio in questa conversazione, ma anche per farli notare il mio dispiacere.
"Zack ti prego perché non torniamo a come eravamo prima?" domando speranzosa.
"Ho le chiavi!" esulta Nate " tua madre è un osso duro, non voleva darmele ma lo persuasa" esulta euforico andando dritto verso la porta del garage.
Torni a guardare il ragazzo moro davanti a me, è lì fermo che fissa Nate muoversi.
"Zack" lo richiamo dai suoi pensieri, molte volte ho sperato di insinuarmi nella sua testa, solo per scoprire un suo pensiero.
Avanzo verso di lui, pronta a farlo voltare verso di me e baciarlo.
"No!" si allontana "Non posso ... " ammette.
Rimango lì incredula. Dopo tutto quello che abbiamo condiviso e la fiducia che ho riposto in lui, si allontana da me e mi respinge?"Zack io non riesco a capire" dichiaro " ti chiedo scusa per quello che è successo. Non era mia intenzione, ma non allontanarti da me ... ti supplico"
"Tu non hai capito" urla frustrato " non posso ..." adesso mi sta facendo arrabbiare.
"Perchè?!" urlo di nuovo con tutta la rabbia che ho in corpo.
"Perchè sei sua sorella!" ribatte urlando. Il respiro irregolare gli fa alzare e abbassare il petto, dopo qualche minuto il suo battito si regola.
"Sei sua sorella" dice " e Nate è mio amico" ammette " non me lo perdonerebbe mai" afferma " e se devo scegliere io scelgo Nate" dice " lui è mio fratello e non lo tradire per nulla al mondo" conclude.
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L'incubo che ho vissuto ~•~ 4 libro della saga
JugendliteraturBen Blake ha un rapporto orribile con il padre che lo obbliga a diventare ciò che non vuole essere ma lui non è l'unico ad avere un diavolo come genitore; Beth O' Connel ne sa qualcosa... Due piccole storie prima che tutto accadesse. Come era prima...