Sai che il tuo destino è segnato

80 5 8
                                    

Ben's Pov

"Ma sta zitto!" Chiudo la porta della mia camera sbattendola con forza.
Il rumore che la porta provoca ,una volta chiusa, rimbomba nella mia stanza così forte che perfino mia sorella Allison è riuscita a sentire il tonfo.

I passi pesanti e possenti di Allison infestano il corridoio e il suo ingresso nella mia stanza viene annunciato dallo sbattere di nuovo della porta.

"Prova a fare più piano!" Urla lei questa volta prima di andare via.
Basta urla! A volte penso che dovrei scappare via da tutto ciò che mi circonda per poter trovare serenità nella mia vita, ma poi ci rifletto su e penso ad Allison e alla sua vita spensierata che,da un momento all'altro, potrebbe andare in frantumi a causa della mia fuga.
Tutto il risentimento che mio padre porta crollerebbe su di lei.

Se solo penso alla conversazione avvenuta poco fa ... vorrei ... spaccare tutto.
Tutto sembra così sbagliato.

Mi sento frustrato.

"Dovresti pensare a vestirti in modo più professionale" dice mio padre lanciandomi un'occhiata da sopra al suo giornale di merda.

Sbuffo.

"Sbuffare non si addice ad un imprenditore" mi rimprovera.

"E mandarti affanculo si addice ad un imprenditore??" Dico in modo retorico.

Lui mi fissa. Si alza e , una volta poggiato il giornale sulla poltrona su cui era seduto poco fa, avanza verso di me.
Il battito accelera ad ogni sfumatura di grigio che sovrasta l'azzurro dei suoi occhi.
La rabbia prende possesso di lui lasciando che la sua compostezza si vada a fottere.

"Tu farai quello che dico io" mi urla in faccia " se mio figlio" dice " sangue del mio sangue e non accetto che tu perda tempo con la fotografia o qualsiasi altra sciocchezza" afferma.

"Io voglio diventare un medico" ammetto " salvare le persone è il mio obiettivo" dichiaro.

La sua risata amara riecheggia nel grande salotto arredato secondo lo stile classico- moderno che piace a mia madre.

"Non dire sciocchezze" dice accendendo la sua pipa. Si dirige vero la poltrona, da cui si era alzato, e si siede. Prende il suo giornale e lo apre. I suoi gesti sono così meccanici che mi convinco davvero che, quest'uomo  che ho davanti, davvero non abbia un cuore.

"Sai che il tuo destino è segnato" mi ricorda.

Questa è la discussione che ho avuto poco fa con la persona che ha collaborato per darmi alla luce; avrei preferito rimanere nell'oscurità.
Esco dalla mia camera, non prima di aver afferrato le chiavi della mia auto.

Questa auto è la mia fuga da tutto e sembra strano che , proprio l'uomo che cerca di impedire la fuoriuscita del vero me, mi abbia regalato la mia ancora di salvezza.

Scendo le scale di corsa ed esco di casa prima di imbattermi di nuovo in lui o in mia madre.

Una volta in macchina sfreccio sull'asfalto. Le ruote emettono uno strano ronzio, dovrò farla controllare prima o poi ... ma non ho mai tempo.

Ho bisogno di sfogarmi, ma è troppo presto per Bobby. Ho bisogno di uno sfogo all'istante.

La macchina e la mia coscienza mi conducono ad un piccolo bar non molto lontano da casa. La scritta di questo posto non si legge molto bene, poichè l'insegna è davvero a pezzi.

Decido di entrarci comunque, anche se non conosco il posto. Appena entro la porta emette uno strano squillo che annuncia la mia entrata e , come se fosse successo qualcosa d nuovo, le persone rivolgo a me tutta la loro attenzione finchè poi non decidono di farsi gli affari loro.

Odio gli sguardi su di me.

Entro e mi siedo su uno sgabello vicino al banco, dove un ragazzo dai capelli castani e gli occhi verdi ha appoggiato dei bicchieri che sta per asciugare.

Mi guarda e mi fa cenno di aspettare.
Mi guardo intorno e noto che questo posto è abbastanza popolato, anche se all'esterno fa davvero schifo; come si dice?? Non giudicare mai un libro dalla copertina?

La mia attenzione cade su di un tavolo in particolare.
Una ragazza bionda con gli occhi castani è china su se stessa e guarda il suo diario. Le sue lacrime percorrono le sue guance fino ad arrivare al capolinea: il suo diario.

Tira spesso su con il naso, ormai rosso, e cerca di evitare che qualcuno possa sentire i suoi singhiozzi.
Nessuno riesce a notarla tranne me??

"Cosa posso portarti?"chiede il ragazzo di prima.
Mi giro per guardarlo e prestargli attenzione.
"Senti ..." dico ancora un po' soprappensiero per l'immagine della ragazzina.
Avrà circa 16 ...

"Emm..."dico guardandolo per cercare un modo per chiamarlo.
"Daniel" mi precede prima che possa affidargli un nome e posso affermare di non essere un granché nel affidare nomi alle persone.

Se in futuro avrò una figlia la chiamerò Candy e sapete perchè?? Adoro i dolci e secondo me i bambini sono la cosa più dolce al mondo.

"Un birra" dico per cercare di finire la conversazione.
Lui annuisce e va via.
Riporto la mi attenzione su di lei.
Il telefono le squilla e sembra tubarsi parecchio quando sente la suoneria del suo cellulare, ma quando lo afferra e legge il nome del mittente tira un sospiro di sollievo.

Risponde.
La birra mi viene servita e io ringrazio Daniel con un gesto della mano.
Ne bevo un po' senza staccarle gli occhi di dosso.

Una volta chiusa la chiama, raccoglie la sua roba e si dirige verso l'uscita.
Passa tra i tavoli rivolgendo a tutti coloro che la fissando un grande sorriso che nasconde una grande sofferenza,ma sono l'unico a notarlo??

"Ciao Daniel" dice lei al ragazzo appoggiato al bancone vicino a me.
"Ciao Beth" dice Daniel.

La campanella emette il suo solito rumore e poi il copro minuto di Beth scompare dalla mia vista e di tutti coloro che sono in questo bar assorti nei loro pensieri.

Beth ...

Credo di aver già sentito questo nome se non sbaglio ...
Quella ragazza ha un anima tormentata e ,per la prima volta , mi rendo conto che forse non sono l'unico a dover affrontare una vita di merda.

Ognuno deve lottare con i propri ostacoli che minacciano la propria esistenza, io ho mio padre; lei cosa avrà? Chi minaccia la sua esistenza??

#SPAZIOAUTRICE
Ed ecco il secondo capitolo. Ben ha finalmente incontrato Beth. Cosa ne pensate??

L'incubo che ho vissuto ~•~ 4 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora