La festa

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Sono le 23:00 in punto e mi ritrovo nella mia stanza pronto per uscirne senza il permesso di quell'imbecille di mio padre.

Un messaggio da parte di Cindy fa illuminare la schermata del mio telefono.
Lo afferro e leggo il contenuto del messaggio.

"Dove sei?? La festa sta è iniziata. Xoxo Cindy"

Questa ragazza è davvero fissata con me e se non fosse per fare un torto a mio padre, non ci avrei pensato neanche due secondi a declinare il suo invito.

Vado verso lo specchio del bagno e controllo i miei capelli castani, che assomigliano tanto a quelli dell'uomo che mi ha messo al mondo,
i miei occhi azzurri sembrano più scuri del solito, come se potessero riflettere l'oscurità che mi cresce dentro.
Sono così diversi da quelli di mia sorella, anche se condividiamo gli stessi geni lei è diversa, e spero che questa sua diversità continui a crescere in lei.

I suoi occhi non sono fatti per piangere, la sua pelle è troppo delicata per diventare il loro percorso e le sue labbra sono troppo delicate per emettere singhiozzi, al solo pensiero di questa immagine di Allison, dolorante e sofferente, rabbrividisco.

Torno nella mia camera e afferro la maglia azzurra che avevo lasciato sul letto, la infilo e infine afferro il cellulare che metto nella tasca posteriore dei miei jeans.

Cerco di sistemare un ultima volta i miei capelli ribelli con la mia mano destra, mentre con la sinistra cerco le chiavi della mia auto che avevo messo in una delle tasche del mio giubbotto, ma adesso sono ... sparite.

Scendo le scale.Credo di averle lasciate nell'altra giacca, che è appoggiata all'appendiabiti.
Percorro le scalinate di questa casa tremenda cercando di fare il minor rumore possibile, tutti stanno dormendo e nessuno saprà che sarò uscito, almeno non prima che sia arrivato alla festa.

Controllo la giacca, ma niente! Sembrano che siano scomparse.
Mi giro verso le scale e vedo mia sorella Allison, in pigiama e con gli occhi stanchi, seduta sull'ultimo scalino della gradinata intenta a guardarmi.

Ha i capelli scompigliati e sbadiglia più volte per il sonno, è davvero dolce, ma cio' che mi colpisce di più della sua dolcezza è il mazzo di chiavi che tiene stretto tra le mani ... le mie chiavi!

Mi avvicino a lei, la guardo dall'alto verso il basso, mentre lei mi fissa dall'alto con uno sguardo supplichevole.

"Dammi le chiavi Allison!" le ordino a bassa voce.
Scuote la testa intenzionata a non dar ascolto al mio ordine di fratello maggiore.

"Non dovresti uscire a quest'ora" mi ricorda " specialmente se papà ti ha detto a tavola che non avresti potuto andarci alla festa di Cindy".

Sbuffo ricordando la cena di oggi, ormai tutte le ore che spreco insieme alla mia famiglia sono tempo buttato al vento, una certa porzione di tempo che avrei potuto utilizzare per creare il mio futuro.

"Ti prometto che torno presto" cerco di infonderle sicurezza attraverso i miei occhi, anche se essi urlano aiuto.
Inizialmente tentenna nel decidere se darmi le chiavi o meno, ma alla fine cede.

Le afferro, le do un bacio sulla testa e le ordino di andare a letto, non prima di averle promesso una colazione da favola domani mattina.

Esco da quella casa infernale per dirigermi verso la mia auto, ecco un altro pezzo del presente che diventa passato e lascia spazio ad un pezzo del futuro.
Avete mai riflettuto come un solo momento possa racchiudere tutti è tre i tempi?
Pensateci! Allison mi ha dato le chiavi e io sono potuto scappare via, ecco il presente, ma adesso sono scappato e le chiavi ce le ho già, quindi adesso quella scena è diventata passato ... e il futuro?

Il futuro sta per arrivare e non so cosa accadrà, tutti noi abbiamo un futuro e non vediamo l'ora che arrivi, ma io non spero in niente più, voglio soltanto che la mia vita finisca, o almeno quella di Dylan Blake.

Quando arrivo alla festa, la casa di Cindy è illuminata di luci e il rumore della musica è davvero molto alto.
Le persone sono disperse ovunque e il giardino è già zeppo di persone che vomitano, tocca sola a me ubriacarmi adesso.

Entro nella casa e l'odore del fumo mi invade le narici.
Mi faccio spazio tra la folla di corpi sudati e per sbaglio vado a sbattere con un ragazzo. Brian.

"Sta attento dove cazzo cammini!"mi urla " sta attento a come parli!" gli ringhio contro e la conversazione ha fine quando Cindy viene verso di me.

Scappo via dal sguardo e mi immischio nella folla, con la speranza che perda le mie tracce, mi sento come un animale in gabbia o come un maiale che supplica pietà quando arriva l'ora del macello.

Le persone mi spingono verso la parete dove trovo Zack che sta massaggiando con molta enfasi, quasi fosse arrabbiato con il suo cellulare.

"Ben!" la voce acuta di Cindy mi arriva all'orecchio e mi minaccia come un macellaio farebbe con un povero maiale.

D'istinto mi immergo nella folla per sfuggire a quella peste di ragazza, mi muovo a ritmo di musica per confondermi nella folla.

Più volte mi giro e vedo Cindy che mi richiama con gesti della mano,ma io faccio finta di non capire.

Arrivo alla porta di ingresso e, una volta essermi accertato che Cindy abbia perso le mie traccia, corro fuori in giardino.

L'aria gelida mi inonda le radici e, anche se ho freddo, preferisco congelare invece di sopportare quella ragazza.

Un ragazzo, con dei ricci e gli occhi verde smeraldo,mi affianca, sta parlando al telefono.

"Non me ne frega un cazzo che tu la ami!" urla.
"No!" Dice " sai che non voglio una nuova famiglia papà"ribatte furioso.

Chiude la chiamata.
Respira affannoso e ad un certo punto si gira verso di me, credo che abbia percepito il mio sguardo su di lui.

"Dura la vita vero?" Chiede e io annuisco.
"La mia vita è una merda"confermo.

Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
"Ben Blake ha una vita di merda" affermo.
"Non sei l'unico amico" dice " anche Tom Peterson si trova nella tua stessa situazione".

L'incubo che ho vissuto ~•~ 4 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora