Ti prego

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Le mie mani si chiudo a più. La stoffa del lenzuola tra le mie mani diventa un ottimo anti stress, il dolore è allucinante anche se non è la prima volta, ma questa è diversa ... io mi stento diversa.

Le sue mani accarezzano il mio corpo con fare deciso ed viola il mio corpo senza nessun pudore. Colui che ho davanti ai miei occhi non puo' essere chiamato padre, non ha il diritto di sentire quelle parole pronunciate dalla mia bocca.
Un respiro esce dalla sua bocca, esso mi solletica il collo e la pelle d'oca, come reazione di disgusto nei suoi confronti, non tarda ad arrivare.

Le sue mani catturano le mie, adesso sono sulla mia testa mentre lui da le ultime spinte dentro me. Ad ogni spinta sento prosciugarmi l'anima e lo stomaco si contorce.

Il mio sguardo cade sul pavimento, la mia maglia preferita, che Nate mi regalò l'anno scorso per il mio compleanno, è stata distrutta in mille brandelli. I jeans sono gettai sulla scrivania, mentre la sua camicia è ai piedi del mio letto e i pantaloni non so che fine abbiano fatto.

Mi posa un bacio sulla fronte e capisco che quella tortura ha avuto fine.
Si rialza e io seguo o suoi movimenti. Il mio torace si alza e si abbassa, il sudore mi cola ai lati della fronte e il respiro sta per morirmi in gola.

Alza i pantaloni e allaccia la cintura, non se li era tolti. Ecco che fine avevano fatto!
Mi guarda, mi fissa e mi divora con lo sguardo.
So a cosa sta pensando, a quanto abbia goduto e cosa vorrebbe farmi di nuovo.
Io, invece, non so cosa pensare. Devo ancora elaborare cosa sia davvero successo, ma so per certo che quando tutto arriverà al mio cervello vorrò sprofondare nell'abisso più profondo che esista.

"E ricordati" mi richiama " togli il preservativo da terra e non gettarlo nell'immondizia. Nate controlla anche lì" sbatte la porta e le mie lacrime cominciano a scendere.
Vorrei abbracciare il cuscino e soffocare le mie urla con esso, ma non posso. Tutto cio' che ho intorno mi ricorda maledettamente lui e odora di lui ... io odoro come lui.

Prendo tutto l'occorrente per farmi una doccia e mi infilo in camera di Nate perchè so che lui non ci entra, e sono al sicuro.

La sensazione purificatrice dell'acqua non funziona questa volta, l'immagine delle sue mani e il calore del suo corpo a contatto con il mio mi provoca una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

Non so cosa sia, ma la reazione del mio stomaco non tarda ad arrivare.
Esco dalla doccia, bagnata fradicia, per poi accasciarmi sul gabinetto e vomitare tutto cio' che ho in corpo.

Quando ho finito provo ad alzarmi, ma le gambe non reggono, più volte cado finchè non trovo la forza per alzarmi e arrivare al lavabo.
Mi guardo allo specchio, cerco di asciugare i capelli come meglio posso e mi vesto.

Mentre afferro il trucco, che comodamente tengo nel ripiano alto del bagno di Nate, mi cade un pacco di assorbenti che avevo dimenticato di aver lasciato.
Strano che sia lì, l'ultima volta che ho comprato un pacco di assorbenti è stato circa due settimane fa.

La paura che mi sia saltato il ciclo mi coglie all'imprevisto, tanto che le gambe cedono di nuovo.
Recupero il coraggio e scappo via da quella casa, dritta verso il Market's: un negozio che vende di tutto a tutti, anche ai minorenni.

Quando chiedo a Josh del test di gravidanza, l'uomo di mezza età mi guarda con sorriso rassicurante.

"Se sei incinta dovrai dirlo al tuo ragazzo" mi dice, peccato che io non abbia ragazzo.

Vado in bagno per fare il test e quando esco con l'oggetto tra le mani, lo porgo a Josh.

Lui lo scruta e poi mi guardo con espressione neutra. Cazzo! Dimmi qualcosa vecchio!

"1 settimana" dice " sei incinta" conclude.
Il mondo mi crolla con quelle due parole, 1 settimana ha detto, quindi il bambino è suo!
Il solo pensiero che Zack possa essere il padre mi lascia e la paura di crescere il mosto che mio padre ha lasciato in me, cresce sempre di più.

Esco fuori da quel negozio sotto l'occhio indagatore di Josh, la prima cosa che mi viene spontaneo fare è chiamare lui.

So che non vuole sentirmi, ma adesso ho bisogno di lui più che mai.

Uno squillo ... il cuore comincia a battermi forte.

Due squilli ... il respiro accelera.

Tre squilli ... la paura che non risponda aumenta.

Quattro squilli... la realtà mi si presenta come una pugnalata al cuore. Sono incinta e sola.

"Pronto" la sua voce mi arriva come una ventata d'aria fresca in una giornata davvero calda.

"Beth" continua. La bocca sembra diventata secca, ma devo pur dire qualcosa.

"Ehmm... mhmm" le prime parole escono senza senso. Non possono essere definite parole, ma sono dei veri e propri versi.

"Beth chiama Nate" con quelle parole capisco subito il suo intento. Vuole riattaccare, ma io lo precedo.

"No!" urlo per poi scoppiare in un mare di lacrime e singhiozzi. Lui ascolta il mio dolore e non cerca di placarlo, sospira come se nulla lo toccasse.

"Beth ... Nate ti vuole bene. Parlane con lui. Io non centro niente" dichiara con tono pacato.

"Come fai a essere così freddo nei miei confronti! Dopo tutto quello che abbiamo passato?" spunto acida.

"Beth è stato tutto troppo affrettato" cerca di giustificarsi " dimenticati di me e di tutto quello che c'è stato." Dice " parla con Nate dei tuoi problemi. Lui sarà sempre lì per te, pronto ad aiutarti. Io sono solo un intruso nella tua vita, un uomo di passaggio ma cio' non significa che non troverai qualcuno che si fermerà sulla tua strada pronto a percorrerla con te." ad ogni sua parola le lacrime rigano il mio volto.

"Beth ... io devo andare" la musica di sottofondo mi fa capire che è ad una festa, e credo di sapere anche quale.

" chiama Nate" mi ricorda.

"Io ho bisogno di te " dico.
" Ti prego" lo supplico, ma il ronzio del telefono mi fa capire che ha chiuso la chiamata.

#SPAZIOAUTRICE
Questo capitolo è stato estremamente difficile da scrivere, ma spero di aver trasmesso ogni singola emozione di Beth. Cosa succederà in seguito?
Commenti.
Xoxo
P.S. Mancano 5 capitoli alla fine del prequel!

L'incubo che ho vissuto ~•~ 4 libro della sagaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora