Erano le 9.40 e io ero già sotto casa sua. Giravo e rigiravo tra le dita la chiavetta USB con dentro le cinque nuove canzoni, deciso a fargliele ascoltare prima di partire. Erano soltanto delle demo registrate alla bell'e meglio, a Los Angeles avremmo registrato le tracce ufficiali che sarebbero andate nel disco.
Il suono del messaggio proveniente dal telefono mi distolse dai miei pensieri. Era Alice che mi aveva mandato la foto dell' ungaro spinato di Harry Potter con sotto la didascalia che diceva "Muoviti che il mio cucciolo inizia ad avere fame!"
Che scema.
Scesi dalla macchina e suonai il campanello. Mi aprì sua madre, felice di vedermi mi fece accomodare in cucina, dove Alice stava preparando il caffè.
- Buongiorno! - esordii, spalancando le braccia. Mi pentii immediatamente di quel gesto stupido, come se io mi aspettassi un abbraccio. Ma la sensazione di stupidaggine svanì quando Alice si catapultò da me buttandomi le braccia al collo. Avvampai, ma cercai di dissimulare la cosa.
- E quindi? Sono venuto fin qua digiuno! Poteva venirmi un calo di zuccheri, dai caccia fuori la torta! -
- Oh ma lo sai che sei maleducato? Ti presenti a mani vuote e pretendi la torta?? - scherzò lei di rimando, mettendo a tavola la torta fatta il giorno prima e due tazze di caffè. Si sedette accanto a me e vidi che i suoi occhi ora erano verdi brillanti come quelli della sorella, non più spenti come all'inizio.
- Ma io non sono venuto a mani vuote - dissi addentando una fetta di torta.
- Ammazza che buona! -
- Grazie! Se non sei venuto a mani vuote forza, fa vedere cos'hai portato! -
Tirai fuori la chiavetta.
- Ce l'hai un pc no? -
- Aspetta prendo il portatile! Cos'è?? -
- Una piccola anteprima! -
Sentendo le mie parole Alice sgranò gli occhi. Tempo prima le avevo detto dei 5 inediti, visto che aveva perso le ultime novità, perciò capì subito cosa stavo per farle ascoltare. Posò sul tavolo un piccolo netbook e lo accese.
- Marco mi stai prendendo in giro? C'è uno dei tuoi inediti là dentro?? -
- No... Tutti e 5! -
- Oddio non vedo l'ora di sentirli! Grazie! -
E mi stampò un bacio sulla guancia.
Intanto il pc si era acceso e inserì la chiavetta. Le fece partire tutte ad una ad una, ballando sulla sedia con Onde, ascoltando bene le parole di Se imparassimo. Ascoltò Proteggiti da me qualcosa come sei volte di fila.
- Cavolo Marco questa è pazzesca! Ti tira fuori una voce incredibile! Tu sei pazzesco... -
Lo disse con una tale genuinità che non potei fare a meno di sorridere.
Infine le feci ascoltare Sai che. Dapprima vidi che ascoltava le parole, sorrideva, sul ritornello chiuse gli occhi. A tratti però sembrava intristirla.
- Allora? Che te ne pare? Il singolo di lancio è Sai che! -
- Sono stupende! Lo sai, potresti cantare qualsiasi cosa...Sai Che sembra che parli di me e di Manuel...eravamo felici con poco, e non importava dove fossimo. -
- Beh Sai Che parla dell'amore, quello vero. È normale che ti ricordi Manuel. -
Dopo un minuto di silenzio, che mi sembrò infinito, Alice fece ripartire Proteggiti da me.
- Aho t'è presa la fissa con questa! -
- E oh, e io sono fatta così, calcola che questa la sentirò fino alla nausea! -
Finimmo per ridere, dopodiché mi ricordai che dovevo parlare della mia partenza.
- Alice queste canzoni che hai sentito sono solo registrazioni fatte qua a Milano con strumenti improvvisati, ma le canzoni vere e proprie andrò a registrarle a Los Angeles... Parto fra quattro giorni! -
- Ah! Quanto stai via? - disse, e vidi che la sua espressione si incupì leggermente.
- Starò lì un mese, poi partirò nuovamente per girare i videoclip! Tornerò a Milano fra circa un mese e mezzo. -
- Oh.. è tanto! -
- Beh si. Purtroppo il mio lavoro implica tutto questo. Devo praticamente abbandonare tutti, non è bello. Ma poi quando vi vedo piangere con le mie canzoni, guardare sognanti i videoclip e cantare parola per parola ai concerti, questo mi ripaga di tutto, o quasi. -
Dopo aver detto questa frase mi sentii come risvegliato da un sonno profondo. Avevo parlato ad Alice dei miei fan, includendola. Lei era una mia fan. Io ci stavo perdendo la testa, ma lei, probabilmente, non avrebbe mai avuto per me più di un sentimento di stima come quello tra fan e artista.
- Sai che a volte vorrei essere una persona anonima e sconosciuta come tutti gli altri? - dissi quasi infastidito. - Magari avrei continuato a lavorare al bar, ne avrei aperto uno mio e al massimo avrei cantato alle serate karaoke. -
- Beh se fosse andata così non saremmo qui a parlare lo sai? -
- Ah probabilmente non ti avrei mai incontrata! -
- No, probabilmente sarei morta, un altro giorno in coma e mi avrebbero scollegato tutti i macchinari. -
Mi sentii gelare. Non ci avevo più pensato.
- Non dirlo manco per scherzo Alice -
- Me la ricanti? -
- Cosa? -
- 20 sigarette. -
Le sigarette. Da quanto non ne fumavo una?