"Cosa è successo Camz?"
"Sai quei momenti di confusione in cui ti fermi a fissare un punto fisso o il vuoto e ti metti a interrogarti sui perchè della vita?"
"Ahm si." Rispose Lauren con un accento di confusione nella voce.
"Bene... è successo qualcosa del genere."
"E come sei uscita da questa trance?"
"Una bambina ha bussato a casa mia in cerca del palloncino rosa."
"Okay Camz hai bevuto?"
"No...anche se una birretta me la farei..."
"Ecco grazie ora mi hai fatto venire la voglia."Per un minuto, le risate risuonarono nell'aria, poi silenzio.
Quest'ultimo venne spezzato da Camila che fece una delle domande più scontate che le passarono per la testa."Allora cosa vuoi come regalo di Natale?"
"Eh?"
"Cosa ti fai regalare Laur? Non è difficile come domanda su."
"Io non festeggio Camz."In realtà questo era un peso che Lauren da sempre si portava dentro. La sua famiglia non era cattolica, non era credente ne protestante.
Non festeggiavano il Natale e mentre d'inverno i bambini giocavano con i nuovi giocattoli regalati dal "burbero e generoso vecchio" che di notte portava i doni, per Lauren quello era un giorno come gli altri.
Non aveva mai avuto il piacere di credere in Dio o in Babbo Natale o nella Befana, ne lei ne i suoi fratelli avevano mai avuto questa possibilità."Non sei credente?"
"No."
"Allora che cosa vorresti se lo fossi?"
"Ahm nulla credo..."
"Mamma mia..."
"Eh non desidero niente che devo fare?" Lauren ridacchiò imbarazzata.
"Almeno potresti inventare!"
"Hai ragione, aspetta fammi riprovare," Lauren si schiarì la voce e riprese a parlare ""oh mio Dio non lo so! Ho così tanti desideri, tipo ci stanno quei trucchi nuovi arrivati alla Kiko che sono divini! Oppure potrei farmi regalare il nuovo profumo Chanel! È semplicemente FA VO LO SSO.""
"Sei un idiota." Sentenziò Camila tra una risata e l'altra.
"Terribilmente vero." Disse Lauren con un sorriso in volto che non mancava mai quando sentiva la voce di Camila.
"Io invece sai cosa vorrei?" Chiese la cubana con voce dolce.
"Cosa?"
"...voglio sapere il tuo cognome."
"Così puoi stalkerarmi su facebook?"
"Ovvio!"
"Potresti essere una rapitrice pedofila!"
"Ma se tu hai quasi 19 anni e io 18!!! Qui l'unica pedofila saresti tu tesoro mio! Che poi tecnicamente siamo entrambe maggiorenni... quindi nessuna delle due lo sarebbe."
"Va bene va bene." La ragazza dagli occhi verdi cedette alla richiesta di Camila "Però devi rispondere bene a questa domanda."
"Ci sto."
"Il tuo ricordo peggiore?"
"Ma...sai non lo so...ne ho tanti."
"Wow...questa è probabilmente la frase più triste che io abbia mai sentito."
"Davvero non ne ho idea..."
"Dai su Camz, la prima che ti viene in mente."
"Lolo non mi viene niente di particolare...dai magari ci penso e poi te lo dirò."
"Va bene...comunque Jauregui."
"Cosa?"
"Il mio cognome è Jauregui."
"Cabello."
"Bene Camila Cabello...ci sentiamo domani?"
"Ci sentiamo domani Lauren Jauregui, notte."
"Buonanotte Camz."Camila non perse tempo, attaccò il telefono e andò su facebook cercando il nome "Lauren Jauregui".
Non era semplice curiosità, Camila voleva sapere quale scuola frequentasse la ragazza. Anche se non le avrebbe parlato, aveva bisogno di vederla.
"Miami public school", bastò quel nome per far spalancare gli occhi a Camila.
Non era possibile. Non era possibile che non avesse mai notato quel corpo da dea o quei smeraldi bellissimi, no ma che, stupendi!
Lauren frequentava la stessa scuola della cubana.Alla cena con la sua famiglia Camila non fece altro che pensare a Lauren.
Al fatto che fossero sempre state così vicine e ora non avrebbe nemmeno avuto la possibilità di vedere la ragazza dai capelli nero corvino perchè erano iniziate le vacanze Natalizie.
Giocava nervosamente con le sue dita sotto la tavola e tenendo lo sguardo basso quando suo padre la fece distrarre dai suoi pensieri.
"Camila mi senti?"
"Ehm scusa papà, ero distratta dimmi!" Disse la ragazza alzando lo sguardo,
"Dicevo che la mia azienda mi ha offerto il trasferimento a Cuba, potremmo ritornare a casa se anche tu sei d'accordo Mila."
"Ma io ho tutti i miei amici qua!" Affermò la bambina seduta affianco a Camila,
"Te ne farai altri amore." La consolò la madre seduta difronte a lei,
"Ma io voglio questi!" Disse Sofia rabbiosamente.
"Nemmeno io voglio andare via papà, ho i miei amici qui, la scuola, mi sono appena ambientata, non voglio lasciarli." Disse Camila, in un tentativo disperato di far cambiare idea al padre.
"Amore abbiamo problemi finanziari, tuo padre guadagnerebbe molto di più se ritornassimo a casa." Disse la mamma di Camila, Sinuhe, con tono amorevole ma allo stesso tempo preoccupato.
"Lasciateci pensare un po' okay?" Chiese Camila speranzosa.
"Va bene tesoro." Dissero all'unisono i genitori,
"Posso alzarmi da tavola?" Chiese in fine la cubana e il padre e la madre annuirono in segno di consenso.Nel letto la ragazza rimase distesa e guardò il soffitto coronato da stelline fosforescenti.
Ovviamente non era alla pari con un cielo stellato reale, ma la tranquillizzava.
Quando aveva bisogno di pensare creava il buio nella sua camera e si lasciava trasportare da pensieri.
Non voleva lasciare Dinah, Ally e Normani, ma allo stesso tempo casa le mancava.
Inoltre non voleva partire senza prima aver conosciuto Lauren, non voleva andarsene senza prima essersi persa negli occhi della ragazza o aver percorso spericolatamente le curve del suo corpo.
Non voleva partire senza prima aver affondato le mani in quei folti capelli e averle accarezzato il collo.
Non voleva lasciare la città senza aver toccato quelle labbra con le sue.
No okay, stava andando troppo oltre...o forse no.
E se stesse iniziando a provare qualcosa per la ragazza dagli occhi smeraldo?
Doveva vederla.
No. Lei aveva bisogno di vederla! E lo avrebbe fatto il più presto possibile.
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Write on me 26 questions ~Camren~
FanficLauren lancia una sfida a Camila, 26 domande per farla innamorare non avendola mai vista! Riuscirà Lauren a vincere la scommessa e a prendersi il cuore della sconosciuta ragazza?