Capitolo 4

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I raggi del sole penetrano nella mia stanza, la luce inizia ad occupare il posto del buio, non ho dormito bene questa notte. Dopo che mi ero messa a letto ho sentito la porta di casa aprirsi erano i miei genitori che si erano ritirati dalla cena, e da quel momento in poi ho avuto l'ansia tutta la sera. Ho avuto paura che potevano scoprire Joseph in cantina anche se, loro non scendono mai là giù, soltanto Maria, però l'ansia mi è salita alle stelle. Volevo anche andare a controllare se dormiva bene o se stava caldo, questo è un periodo molto freddo. Mi alzo dal letto e scendo giù per fare colazione, in salotto i miei genitori sono già vestiti e lavati, mia madre ha un vestito smeraldo molto elegante con le maniche lunghe i capelli ben curati e beve il suo solito the bollente invece mio padre indossa la sua solita uniforme militare e sta leggendo il giornale con le notizie degli ultimi giorni.

-Grandioso anche la Francia si sta arrendendo-  esulta mio padre, sembra che abbia visto gli asini volare.

-Sono contenta per te, tesoro- risponde mia madre, come se capisse qualcosa. In tutto questo non mi hanno ancora notato.

-Devi essere felice per tutta la nazione!- alza gli occhi dal giornale e si indirizzano su di me che intanto mi sono seduta aspettando la mia colazione.

-Buongiorno Angela- dice freddo, che accoglienza calorosa di prima mattina.

-Buongiorno padre, madre-  rispondo con lo stesso tono di voce.

-Spero che ti sia immersa nella lettura di quel saggio che ti ho dato ieri sera- mi continua a guardare con occhi freddi.

-Si padre, lo trovato molto interessante- se per interessante vogliamo intendere che non ho aperto nemmeno una pagina allora si è stato molto interessante ed educativo.

-Bene- risponde e riporta i suoi occhi al giornale.

Il salotto ritorna nel silenzio, situazione imbarazzante, dov'è Maria con il mio latte e caffè?
Dopo un po' un rumore di passi rompe il silenzio, Maria entra con un vassoio d'argento in mano con un bella tazza fumante.

-Buongiorno signorina Angela- mi sorride cordialmente.

-Buongiorno Maria- ricambio il sorriso.

Poggia la tazza davanti a me insieme a una piccola teglia di biscotti.
La vedo poggiare prima gli occhi su mio padre e poi su mia madre e mi sussurra -In cucina ci sono del pane e della marmellata- detto questo esce dalla stanza. Capisco cosa intendeva.
Mangio velocemente la mia colazione, mi alzo da tavola per andare in cucina, sopra al bancone ci sono due fette di pane e un barattolo di marmellata, prendo anche un coltello e li metto dentro a un fazzoletto di seta.
Esco dalla cucina senza far rumore, passo davanti ai miei senza farmi notare e a passo svelto mi avvio alla cantina. Abbasso la maniglia d'ottone e scendo le scale, giù è rimasto tutto come ieri sera solo che in un angolo c'è un ragazzo che dorme sotto le coperte. Mi avvicino piano senza svegliarlo, ha un viso molto rilassato deduco che abbia dormito bene.
È ora di svegliarlo. Inizio a scuoterlo dolcemente ma niente, è nel pieno dei sogni. Allora faccio più forte, niente. Passiamo alle maniere forti.

-Ehy svegliati!- dico scuotendolo.

Apre gli occhi lentamente -Mhm... cosa succede?- dice con la voce impastata dal sonno.

-Ti ho portato la colazione- rispondo più dolcemente.

Porta il suo sguardo su di me e poi sul cibo, afferra la fetta di pane e inizia a spalmarci sopra la confettura di frutta.

-Allora dormito bene?- gli domandò per spezzare il silenzio.

-Diciamo di si- risponde iniziando ad addentare il pane, ha sempre la testa pensierosa vorrei tanto sapere cosa frulla in quella testa del giovane ebreo.

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