Capitolo 29

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CAMILA POV'S

La vita è strana. Può cambiare da un momento all'altro senza che neanche te ne accorga. L'attimo prima sei felice e quello dopo sei nel baratro più profondo. La vita è anche questa: niente è  facile ma nulla è impossibile. In questo corridoio d'ospedale non sapevo nemmeno io cosa esattamente stavo provando. Un misto di sentimenti che giocavano con la mia sanità mentale. La paura che dalla bocca del dottore uscissero delle parole che mi avrebbero definitivamente raso al suolo, la tristezza di dover affrontare tutto questo un'altra volta dopo mio fratello, la speranza di entrare in quella stanza e vederla sorridere di nuovo. Sentimenti contrastanti che piano piano provocavano delle ferite dentro di me, che avrebbero fatto fatica a guarire. In quel momento mi sentivo come se il mondo volesse vedere fino a che punto fossi in grado di resistere prima di gettare la spugna ed arrendermi. Ma con Lauren questo, non l'avrei mai fatto. Lauren è stato il mio angelo ed io voglio essere il suo. Dopo circa mezz'ora che erano entrati nella sua stanza, uscirono tutti.

"dottore? come sta?" - domandai quasi in apnea - "uhm penso che possa vederlo lei stessa..."    - lo guardai stranita, non avendo capito cosa mi stesse dicendo in quel momento - "che.." - si spostò per farmi passare - "prego..." - mi invitò ad entrare -

Io ed Alycia ci guardammo spaesate, le presi poi la mano e la intrecciai alla mia. Eravamo a pochi passi dalla sua stanza ma ci mettemmo un'eternità ad arrivare. Non sapevamo cosa aspettarci ed avanzavamo lentamente proprio per la paura di vedere che questa volta era veramente finita. Ciò che ci ritrovammo davanti però, fu totalmente diverso da ciò che ci aspettavamo. Dopo quasi un mese potei rivedere quei meravigliosi occhi verdi smeraldo che guardavano nella nostra direzione ed un sorriso formarsi sulla sua bocca non appena ci riconobbe. Non potevo crederci. Lauren era sveglia, Lauren ce l'aveva fatta.

"oh mio Dio Lauren..." - Alycia si precipitò su di lei dandole un abbraccio - "ahi ahi piano..." - si lamentò - "oh scusa scusa..." - fece finta di risistemarla - " finalmente ti sei decisa Jauregui...la prossima volta se vuoi farti un pisolino, non serve fare tutto sto casino eh..." - sorrise leggermente - "sono felice anche io di vederti Aly..."   - entrambe sorrisero, prendendosi la mano -

Io ero rimasta in disparte in un angolino della camera ad osservare la scena. Era così bello rivederla muoversi, parlare, sorridere. Ad un certo punto però si voltò verso di me. Ci guardammo per pochi secondi ed io in quel periodo brevissimo di tempo, capii che qualcosa non andava. Non mi guardava come sempre aveva fatto, il suo sguardo era diverso, vuoto, spaesato, come se non sapesse chi fossi, come se fossi un'estranea.

"ciao..." - dissi semplicemente - "ciao..." - rispose - " che bello vederti sveglia..." - mi avvicinai al suo letto - " scusami ma non mi ricordo di te, ci conosciamo?"

Ed ecco che i miei sospetti furono fondati. Alycia mi guardò sorpresa, scuotendo la testa. Lauren non sapeva chi io fossi. Fu un colpo al cuore.

"amore eccoti qui finalmente..." - Micheal entrò in stanza - " papà!" - esclamò Lauren -

In quel momento mi sentii morire. Riconosceva tutti tranne me. Ma perché solo io ero stata cancellata dalla sua memoria? In quel momento avrei dovuto essere felice del suo risveglio e lo ero, ma dall'altra parte c'era la tristezza del fatto che non sapesse chi fossi.

"tesoro parlo un attimo con Camila..." - lo guardò non capendo - " sono io..." - affermai - "torno subito..." - le lasciò un bacio in fronte e mi portò fuori - " non ti riconosce?" - scossi la testa -      " penso sia dovuto al trauma subito...poi parlerò con i dottori..." - mi rassicurò - " che voleva dirmi signor Morgado?" - ci fece spostare un po' più in là vicino alla sala d'attesa -  "la madre di Lauren, Clara...." - si bloccò scuotendo la testa - " è morta?" - domandai mentre annuì affranto - "ha avuto un attacco cardiaco poco fa, i suoi organi già deboli, non hanno retto..."  - sprofondai con le mani sulla testa in una delle sedie li vicino - " non ci voleva...mi dispiace troppo...povera Clara...è stata mesi in questo ospedale senza mai ricevere nulla ed ora questo...come la prenderà Lauren?" - si massaggiò le tempie come se avesse mal di testa - " io direi di non dirglielo...per ora..." - spalancai gli occhi - "era sua madre Michael...ha il diritto di saperlo...." "certo...ma non ora che si è appena ripresa dal coma..." "e quando pensi di dirglielo? quando avrete già fatto il funerale? Non te lo perdonerà mai!" - gli feci notare seria - " nooooo" - un urlo disperato provenne dalla camera di Lauren e corremmo immediatamente a vedere - "Lauren? che succede?" - guardai Alycia mentre Lauren era piegata in due sul letto tenendosi il ventre - " era l'unica cosa bella della mia vita! L'unica cosa che ero riuscita a fare bene..." - disse tra le lacrime - " Lauren..." - mi avvicinai a lei dandole una carezza - " hai fatto tanto altro nella tua vita che merita di essere riconosciuto...lui non c'è più...ma" - si voltò verso di me con uno sguardo assassino - " ma tu che cosa vuoi? uhm? non mi ricordo nemmeno chi sei e vieni qui a farmi la predica? A sparare cazzate? ma chi ti consoce...vattene!" - urlò con tutta la rabbia che potesse avere in corpo - "Lauren..." "vattene ti  ho detto!" - alzò la voce così tanto che la sentirono fino alla fine del corridoio - "Camila...ci parlerò io...tranquilla... per ora vai..."

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora