Capitolo 48

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PRIMA DI INIZIARE A LEGGERE IL CAPITOLO, PREMETE PLAY SULLA CANZONE QUI SOTTO. E SE POTETE PERDONATEMI AHAHAHA VI VOGLIO BENE.

CAMILA POV'S

La situazione era surreale. Il dolore dei calci ricevuti sugli stinchi e i lividi provocati dalla morsa delle mani di quest'uomo, non erano nulla di fronte a ciò che stava succedendo davanti ai miei occhi. Non poteva succedere, non un'altra volta. Lauren si era già arresa. Era immobile con gli chiusi che aspettava soltanto la fine. Non doveva finire così, non ora. Diedi un enorme gomitata nello stomaco al tizio che mi teneva ferma facendolo piegare in due per poi rifilargli un calcio sui gioielli di famiglia. Cadde a terra dolorante e mentre mi stavo precipitando verso Lauren per aiutarla, un colpo di pistola.

Quello scoppio metallico che tagliò in due il silenzio come una lama affilata. Austin aveva premuto il grilletto. Lo aveva fatto veramente. Fu come se il tempo si fosse fermato all'improvviso ed intorno a me tutto si muovesse a rallentatore. Austin e Lauren erano ancora nella stessa posizione. Il mio cuore sembrava essersi fermato da quanto batteva piano. Le mie mani erano di ghiaccio come tutto il resto del corpo. Ma poi all improvviso vidi Austin accasciarsi a terra, lasciando cadere la pistola. Corsi verso Lauren.

"Lauurennn"

Non appena fui vicino a lei, controllai ogni minimo centimetro del suo corpo. Non c'erano pallottole nè sangue. Mi guardava pietrificata, ancora sotto shock. Ai nostri piedi, Austin, in un lago di sangue, con gli occhi sbarrati verso il nulla. Lasciai un attimo la mano di Lauren per vedere se fosse ancora vivo. Poggiai due dita sulla carotide. Nessun battito. Era morto. I suoi due scagnozzi fuggirono a gambe levate, senza nemmeno preoccuparsi delle sorti del loro capo. Lauren scoppiò a piangere e la strinsi subito tra le mie braccia.

"amore è tutto finito, è morto...non potrà più farci del male..." - singhiozzava forte - " è finita, non piangere shhh" - le baciai i capelli, accarezzandola per cercare di calmarla -

Dietro di noi oltre alla folla di invitati che correvano allarmati verso di noi, vidi Shawn, in piedi di fronte al vialetto. Nella sua mano sinistra una pistola, la sua. Era stato lui, lui aveva sparato uccidendo Austin e salvando così Lauren. Nel volto però aveva un'espressione strana, come se i suoi occhi fossero di vetro, offuscati da tutto. Il suo sguardo era fisso su di noi. Una scintilla negli occhi, lo rendeva inquietante. Non lo avevo mai visto così. In una frazione di secondo alzò il braccio che teneva stretta la pistola e la puntò verso la nostra direzione. Una lacrima gli solcò il viso.

"Shawn?" - chiesi mentre le parole mi stavano morendo in gola - " mi hai rovinato la vita..." - iniziò a dire con la voce tremante - " ti ho dato tutto ciò che avevo e tu l hai buttato via come se non fosse nulla..." - la pistola tremava insieme alle sue mani - " Shawn ti prego, non fare stupidaggini, abbassa quella pistola..." - cercai di farlo ragionare - " e tutto per cosa? Per questa..."  - guardò Lauren schifato - " sgualdrina..." - terminò la frase e le puntò la pistola addosso - " Shawn, figlio mio, ti prego cosa stai facendo? Abbassa quell'arma" - sua madre gli intimò terrorizzata -

Mio padre era dietro Shawn insieme a tutti gli altri miei colleghi, pronti ad intervenire al momento giusto. Uno sbaglio e tutto potrebbe essere finito molto male. Shawn era davvero scioccato, frustrato e umiliato da me ed ora stava facendo questa cosa, forse nemmeno senza rendersene conto. Feci segno a mio padre di aspettare.

"Shawn so che sei sconvolto e so di averti fatto del male oggi, ma ti prego, parliamone, non fare gesti affrettati.." - cercai di avvicinarmi piano a lui - " so che adesso sei ferito e che la colpa è mia, ma non ne vale la pena no? Prova a pensarci..." - era come se non mi stesse ascoltando - " io non ho voglia di parlare, l ho già fatto tanto in questi mesi e guarda a cosa ha portato...tu che mi lasci all' altare per metterti con la tua amante lesbica...mi hai mai amato?" - per un attimo distolse lo sguardo da Lauren per darlo a me - "Shawn ti prego abbassa quella pistola..." " Rispondimi!" - urlò con tutta la rabbia possibile - " ti ho amato Shawn, davvero... però..."- mi bloccai per non urtarlo ulteriormente - " però non come ami lei..." - annuì sconsolato - " mi dispiace..." - intervenne Lauren - " non volevo andasse a finire così, non sarei dovuta venire qui, avrei dovuto insistere prima..."

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora