LAUREN POV'S
"mi dica dove la posso trovare..." - urlai nel bel mezzo del corridoio - " signorina si calmi...ora controllo..." - rispose l'infermiera con tutta la pacatezza possibile - " non ha capito...io non mi calmo finchè lei non si dà una mossa..." - le imprecai in faccia - " Lauren calmati...fai provare me..." - intervenne Camila ed io mi feci da parte - " salve..Camila Cabello New Orleans Police Department.." - sfoggiò il suo distintivo luccicante - " la mia amica qui vorrebbe sapere e anche con una certa urgenza dove si trova la signora Clara Jauregui...non penso ci vogliatanto a controllare giusto?" - l'infermiera, intimidita, in un batter d'occhio trovò il numero di stanza di mia madre - "stanza 727, in fondo al corriodio a sinistra..." - squittì con la sua voce acuta - "tanto ci voleva eh.." - la fulminai con lo sguardo e corsi verso la stanza.-
Non avrei saputo minimamente cosa aspettarmi una volta entrata dentro. Per telefono non mi avevano detto nulla se non di precipitarmi qui al più presto, evidentemente le condizioni di mia madre erano peggiorate all improvviso. Mi fermai per un istante davanti alla porta, rivolsi lo sguardo a Camila, intrecciai la mano alla sua e con un grande sospiro, aprii la porta. La scena che mi ritrovai davanti agli occhi era tutt'altra da quella che avevo immaginato. Mia madre sdraiata nel letto con la flebo al braccio e mio padre seduta sulla poltrona accanto a lei, che ridevano e scherzavano come se nulla fosse. Mia madre non aveva una bella cera, era pallida ed aveva le occhiaie, si vedeva stava male.
"ehm scusate? interrompo qualcosa o..:" - si voltarono entrambi stupiti - "eccoti finalmente...vieni amore..." - mia madre non mi chiamava così da anni - " come stai mamma? che è successo?" - domandai subito - "Camila!!" - esclamò contenta - "ci sei anche tu...noi due ci incontriamo sempre in circostanze anomale.." - disse sorridendo - "salve signora Jauregui...come sta?" - chiese gentilmente Camila - "prima di tutto non chiamarmi signora..mi fa sentire vecchia..." - io guardavo mio padre stupefatta - "allora mamma? mi rispondi? come stai? che hanno detto i medici?" - chiesi impaziente - " tesoro cosa vuoi che mi abbiano detto? quello che già so da tanto tempo ormai...il mio fegato sta per arrivare al capolinea e se non ne trovano uno al più presto, per me non ci sarà molto da fare..." - spiegò in tono calmo - " al più presto cosa vuol dire mamma?" - precisai - " un mese...due al massimo..." - replicò come se nulla fosse - " e lo dici così?" - rimasi scioccata - "sto cercando di convincerla ad accettare il mio aiuto..." - intervenne mio padre - " punto primo non lo odiavi fino ad ieri? perchè è qui? punto secondo non c'è nulla da convincere...tu accetti e basta..." - dissi dura verso mia madre - "non è così semplice tesoro..."" invece lo è eccome...basta dire di sì e mettere da parte l'orgoglio per una volta..." - replicai con fermezza - "non metterti in mezzo a cose che non sai Lauren..." - diventò seria - " cosa c'è da sapere? che stai morendo e che qualcuno che tiene a te ti sta offrendo una possibilità per farcela...questo c'è da sapere..." - cominciai ad alterarmi - "possiamo parlare due secondi da sole?" - domandò lei, guardando mio padre e Camila - "ti aspetto qui fuori..." - disse quest'ultima, lasciandomi un bacio sulla fronte - " sono qui fuori anche io se avete bisogno.." - continuò mio padre uscendo - "quindi? mi spieghi che succede?" - domandai - " l ho trovato sotto casa, era venuto a cercare te e sono rimasta scioccata nel rivederlo dopo così tanto tempo...abbiamo iniziato a parlare finchè non mi sono sentita male ed ha chiamato l'ambulanza..." - spiegò mia madre tra qualche colpo di tosse - "quindi ora non lo odi più?" - chiesi sbalordita - "odiare è una parola pesante...mi sono resa conto che non serve a nulla odiare una persona...fa male solo a te stesso, perdi energie preziose che nella mia condizione ora, mi servono a ben altro..." - disse quasi triste - " e quindi, per quale motivo rifiuti il suo aiuto?" - le feci notare la contraddizione - "Lauren se anche accettassi il suo denaro, non ci sarebbero garanzie che mi trovassero un fegato compatibile per il trapianto in tempo..." - disse in tono arrendevole - "da quando molli alla prima difficoltà? io non ti ho mai conosciuta così...sei una persona forte, che non ha mai avuto una vita facile ma ha cercato di andare avanti sempre a testa alta...e se prima questo non lo capivo, ora lo so...quindi accetta quei soldi e datti una possibilità anche tu..." - scosse la testa - "Lauren, non voglio credere in qualcosa che potrebbe non accadere mai..e se questi dovranno essere i miei ultimi giorni, voglio godermeli al pieno senza troppa ansia o mentre vengo imbottita di medicine..." - disse tranquilla - "mamma lo hai capito o no che se non ti fai curare da questo letto non ne esci più? Sei già nella lista trapianti quindi potresti anche essere avanzata dopo questo malore..." - mia madre mi afferrò il polso per farmi sedere vicino a lei - "Lauren, lasciamo che siano il tempo e il destino a dirmi cosa ne sarà di me...nel frattempo voglio che tu non ti preoccupi tanto e che continui la tua vita come sempre...parlami un po' di Camila...come va con lei?" - chiese cambiando discorso - "bene mamma...Camila è la persona che ho sempre desiderato avere al mio fianco: mi fa sentire protetta, si prende cura di me e mi ama per quello che sono..." "e tu? tu la ami?" - annuì, sfoggiando uno dei sorrisi più belli che nascevano dal cuore - " è bello ritornare a vedere la felicità nei tuoi occhi...e se tutto questo te lo riesce a dare una persona, tienitela stretta...la tua felicità è l'unica cosa che conta davvero per me...voglio vedere mia figlia felice, sempre..." - strinse la mia mano tra le sue fredde - se vuoi vedermi felice, accetta i soldi di papà...per favore..." - glielo chiesi quasi pregandola - "ci penserò..." - allungò le braccia per stringermi in un abbraccio in cui mi sciolsi - " mamma?" - dissi dopo alcuni minuti di silenzio - "devo dirti una cosa..." - mi guardò preoccupata - " mi devo spaventare?" - alzai le spalle - "è meglio se ci sia anche papà dentro..." - chiesi a Camila e Michael, che stavano aspettando in corridoio, di rientrare in stanza - " devo dirvi una cosa...ed è importante..." - iniziai seria il discorso -
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And that was how you changed my life
FanfictionDue ragazze. Due mondi diversi. Il bianco e il nero. Lauren Jauregui, studentessa immischiata in loschi affari, spaccia per vivere. Camila Cabello, agente dell'FBI in missione. E se questi due mondi si scontrassero provocando una collisione tale da...