Capitolo 25

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CAMILA POV'S

Non appena vidi quella specie di regalo in casa, ricollegai immediatamente tutto. Austin era stato rilasciato definitivamente qualche giorno fa, niente più arresti domiciliari ed ora era libero di andare dove voleva. Non aveva di certo perso tempo ed il fatto che avesse scoperto il nuovo indirizzo di Lauren, mi terrorizzava. Lauren non sapeva nulla di tutto ciò e per il suo stesso bene, era arrivato il momento di parlarle.

" Camila non ho fatto tutti gli esami del caso perché mi stai mettendo fretta, ma posso dirti che queste impronte sono proprio di Austin Mahone. Vedi?" - la mia amica della scientifica indicò un punto sullo schermo del pc - " questi due punti coincidono...e come il database mostra sono di Austin..." - affermò - " sei sicura?" - domandai - " come ti ho detto al 100% no perché dovrei seguire altri test specifici, ma si sono quasi sicura..." - inarcai la testa all indietro - " grazie Laura, sei un angelo" - le lasciai un bacio sulla guancia e corsi subito a casa -

Non appena arrivai, le luci erano tutte spente e la casa quindi vuota. Provai a chiamare Lauren una decina di volte per sapere dove fosse andata ma non rispondeva. Il panico si impossessò completamente di me. E se l avesse presa lui? E se ora fosse in pericolo? Proprio nel mentre stavo per chiamare il distretto, sentii la serratura girare e vidi Lauren al di là dell' ingresso.

"oh grazie a Dio..." - corsi verso di lei, abbracciandola forte - " ehi..." - alla mia stretta, sobbalzò leggermente come se le avessi fatto male - " dove cavolo sei stata? Stai bene? Perché sei uscita a quest'ora?" - le domandai arrabbiata - " perché volevo stare con la mia ragazza ma lei ha pensato bene di scappare e non si sa neanche bene dove..." - si diresse verso la cucina - " posso spiegarti Lauren...anzi devo farlo.." - poggiò pesantemente il bicchiere d'acqua che aveva in mano - " no Camila...ora non ne ho proprio voglia..." - sbuffò stanca - "vado a letto..." - disse semplicemente - " Lauren é importante..." - la bloccai per un braccio e fece una smorfia di dolore - " che hai?" - chiesi preoccupata - " niente Camila...niente..." - ritirò subito il braccio - " sono solo stanca..." - era strana e non capivo cosa mi stesse nascondendo - " voglio solo sdraiarmi..." - non mi guardava nemmeno negli occhi - " ok allora vengo anche io su..." - alzò le spalle - " come vuoi..."

Non feci nemmeno in tempo a sistemare alcune cose in casa, che quando arrivai in camera da lei, stava già dormendo o almeno era quello che voleva farmi credere. Il suo comportamento di stasera era stato abbastanza strano, molto schivo e distaccato. Non mi aveva nemmeno detto dove fosse stata. Per quella sera decisi di lasciar perdere, tanto ci avrei parlato assolutamente il mattino dopo. Controllai che tutte le porte e le finestre fossero chiuse per bene, per evitare strani incontri e mi misi nel letto insieme a lei, provando a dormire anche se il mio unico pensiero in quel momento era il fatto che quel bastardo fosse in giro a piede libero.

Passai una notte molto agitata e movimentata, mi girai e rigirai nel letto tra gli incubi. Quando aprii gli occhi il posto accanto a me era vuoto. Guardai l'ora sulla sveglia che segnava le 8 senza preoccuparmi visto che avrei dovuto essere al lavoro non prima delle 12. Il mio obiettivo oggi era quello di parlare con Lauren in modo da poterla tenere al sicuro e renderla partecipe visto che ne aveva il diritto. Scesi le scale ancora in maglietta e mutande e la vidi in cucina già vestita e preparata insieme a Lucy.

"ehi.." - interruppi il loro discorso - " ehi Camz...buongiorno...ti ricordi di Lucy vero?" - mi lasciò un bacio a stampo mentre sorrisi a Lucy - " vuoi una tazza di caffè? L ho appena preparato..." - annuii sbadigliando - " allora Lucy come va?" - cercai di iniziare una conversazione - " bene grazie...tu?" " bene...come sta il piccolino?" - mi riferii al bambino in grembo di Lauren - " sta bene.." - sorrise leggermente - " e la mamma?" - mi avvicinai a lei abbracciandola da dietro - " la mamma sta..." - esitò un secondo a rispondere guardando Lauren in cerca di approvazione - " che succede? Qualcosa non va?" - mi rivolsi a Lauren - " no no tutto bene...vero Lucy?" - la minacciò quasi - " si tutto bene..." - affermò poco convinta - " visto? Ora però dobbiamo andare..." - cercò di cambiare subito discorso - " dove vai? Dovevamo parlare un po' stamattina..." - le feci notare - " ehm si é vero...però ti prometto che lo facciamo stasera...sono in ritardo ora...Lucy andiamo.."

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora