LAUREN POV'S
La situazione era surreale. Io, a casa di una ragazza sconosciuta e nella casa accanto, la mia ex ragazza, che viveva con una donna incinta e di cui non ricordavo nulla perché circa sei mesi fa, un incidente mi fece perdere un pezzo della mia fottuta memoria. Ora me ne stavo qui a fissare il soffitto di questa camera, totalmente inconsapevole di ciò che sarebbe avvenuto dopo. Guardai l orologio e pensai che in questo momento Lucy, doveva essere già arrivata a casa ma soprattutto aver già preso l enorme cazziatone di mio padre. Il telefono non aveva smesso di suonare, finché ad un certo punto, scarico, si spense, regalandomi un po' di tregua. Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontare mio padre e che facendo così, avrei peggiorato la situazione, ma ora sinceramente avevo ben altro a cui pensare. Prima di entrare, Skye bussò due volte alla porta, rimanendo ferma sull' uscio, attendendo una mia risposta.
" Non devi bussare, questa è casa tua" - le feci notare - " eh che ne so, magari ti trovò in attività non consone ad un pubblico e quindi.." - cercò di ironizzare per smorzare la situazione - " l'unica attività che mi verrebbe da fare ora è dormire e non risvegliarmi prima di minimo dieci anni,dove tutto questo è passato e tutto si è risolto.." - massaggiai lentamente le mie tempie che pulsavano - " secondo me dovresti affrontare la situazione di petto e non rimanere nascosta qui dentro.." - affermò Skye - " e cosa dovrei fare? Non saprei nemmeno da dove iniziare" - mi lamentai - " bah che ne dici se le parlassi e questa volta senza urla in mezzo ad un luogo pubblico o tizie che ti strattonano per portarti via? Vi mettete sedute ed iniziate dall'inizio, altrimenti non ne uscirai mai..." - sbuffai, coricandomi sul letto - " per ora voglio restare qui e provare a non pensare a niente. Ce le hai un po' di schifezze?" - non riuscii neanche a finire la frase che la vidi scomparire in cucina per poi tornare con le mani piene di roba - " queste non mancano mai.." - gettò sul letto sacchetti di patatine, biscotti, pop corn - " brava ragazza!" - cominciai subito ad assaporarle - " senti, grazie" - interruppi la visione del film - " di cosa?" - domandò lei - " della tua ospitalità, che nonostante il momento di ieri, insomma hai capito no?" - non disse nulla, prese solo in mano il telecomando - " è tutto apposto Lauren, so che ora non puoi pensarci, non dopo quello che hai saputo.." - disse comprensiva - " voglio che però tu sappia una cosa: io ci ho creduto davvero, non ti ho preso in giro, è solo che ieri mi hai preso alla sprovvista, non pensavo volessi baciarmi.." - scosse la testa come se non fosse nulla - " tranquilla, so che ora hai altro a cui pensare. Volevo baciarti perché per la prima volta dopo tanto tempo, ho incontrato una ragazza sincera, con dei valori e delle passioni da perseguire, una ragazza che mi assomiglia sotto certi punti di vista ma che ora è troppo incasinata, anche solo per pensare di poter costruire qualcosa..." - disse in tono quasi triste - " mi dispiace, ma ora non riesco a pensare ad altro che a Camila ed a quello che mi ha detto..." - sospirò, alzandosi in piedi - " ora dormi, domani mattina, proverai a risolvere tutto, buonanotte"
Se ne andò, spegnendo la luce e portando con sé tutto il cibo che in mezz'ora ci eravamo quasi divorate. Non sarebbe stata una notte facile, troppi pensieri si creavano nella mia mente, troppe paure da dover affrontare una per una. Tutto ciò a cui riuscivo a pensare, sarebbe stato l incontro di domani con Camila. Che cosa sarebbe successo? Provai a chiudere gli occhi, cercando di rilassarmi, cosa impossibile visto il mio perenne stato di ansia in cui vivevo.
Ad un'ora imprecisata della notte, che ora nemmeno ricordo, riuscii a prendere sonno. Avrò dormito si e no due ore, tra risvegli improvvisi e incubi che mi tormentavano. Vidi il cellulare sopra al comodino pronto per essere acceso dopo una notte di carica. Appena lo avrei fatto, sarebbe forse esploso da tutte le chiamate che mi ritroverò. Oggi, tra tutto il resto, avrei dovuto anche affrontare mio padre e la su ira. Tanto valeva farlo subito.
"Pronto papà?" - dissi quasi timorosa - " pronto papà?" - esclamò con la voce roca - " tu, sparisci per un giorno intero dopo essere scappata da un aereoporto è quello che mi dici è pronto papà? Spero solo che tu ti trovi dentro ad un aereo per tornare qui ora, perché altrimenti sei nei guai più grossi.." - era arrabbiato - " no, sono a casa di un'amica" - replicai - " di un'amica? Camila non è tua amica lo vuoi capire o no?" - alzò il tono di voce - " non è Camila" - precisai - " e chi è? Sei lì da tre giorni e non conoscevi nessuno, chi può essere questa tua grande amica che ti ospita?" - chiese confuso - " si chiama Skye e l' ho conosciuta alla scuola di fotografia.." - sbuffò - " cioè tu stai vivendo con una ragazza che conosci da un giorno? Lauren non farmi arrabbiare ancora di più di quanto io non lo sia già. Ti mando un biglietto entro oggi, vedi di essere su quell' aereo. " - mi minacciò - " no. Non torno, non per ora" - rimasi ferma sulla mia decisione - " benissimo l hai voluto tu.."
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And that was how you changed my life
FanfictionDue ragazze. Due mondi diversi. Il bianco e il nero. Lauren Jauregui, studentessa immischiata in loschi affari, spaccia per vivere. Camila Cabello, agente dell'FBI in missione. E se questi due mondi si scontrassero provocando una collisione tale da...