SEQUEL CAPITOLO 24

1.1K 80 9
                                    

CAMILA POV'S

TERZO GIORNO DI PROCESSO.

Il processo era iniziato da tre giorni e l'ansia era già sopra le stelle. In queste tre notti non ero mai riuscita a chiudere occhio. Le cose non stavano andando per il verso giusto, visto che l'avvocato della contro parte, stava facendo passare Daniel per il bravo padre di famiglia. Sapevo fin dall'inizio che questo processo sarebbe stato difficile ma contro tutti e tutto avevo deciso di andare avanti. Ora al mio fianco c'era anche Lauren, che da quando era tornata, aveva cambiato completamente atteggiamento. Sembrava una macchina da guerra, un generale pronto a discutere delle strategie militari per difendere uno stato, mentre ogni giorno si teneva informata con Veronica, sull' approccio migliore da sfoggiare in aula. Oggi sarebbe toccato a lei testimoniare in aula e non aveva chiuso occhio, per ripassare per filo e per segno ciò che il nostro avvocato le aveva detto di dire. Dovevamo essere preparate a qualsiasi cosa, a tutti i colpi bassi che ci sarebbero arrivati dall' altra parte.

"Hai visto le mie calze? Non le trovoooo" - urlò Lauren dal bagno - "non ne ho idea di dove siano, le avevi poggiate sul comodino ieri sera...." - la sentii sbuffare - " ma ti pare che io in questa casa non riesca mai a trovare nulla? Le avevo messe lì appunto. Ora le vedi? No." - gesticolò, uscendo dal bagno -

Entrambe eravamo tornate a vivere dai miei genitori, visto che Lauren non voleva tornare da suo padre ed io non avevo più una casa qui. Non avevamo deciso ancora nulla, in quanto aspettavamo la fine del processo e la decisione del giudice.

" Siamo in ritardo Camila, non mi pare il caso tu stia lì a gigioneggiare con quel coso eh..." - si lamentò, vedendomi al PC - " tranquilla amore, abbiamo ancora tempo.." - alzò gli occhi al cielo - " si con te c'è sempre tempo.." - l'afferrai per un polso spingendola sul letto - " un bacio me lo dai o devo chiedere il permesso?"

Il suo viso si distese leggermente da quella preoccupazione ormai perenne che lo contraddistingueva. I suoi occhi verde smeraldo si posarono sui miei, cominciando a fissarmi come se fossi la prima cosa bella che vedesse da molto tempo.

" E se oggi sbaglio qualcosa? Se per colpa mia ci tolgono Nathan?" - cominciò a dire in ansia - " Lauren.." - le accarezzai dolcemente il viso - " tu non devi dire niente altro di quello che senti, si vedrà dalle tue parole e dai tuoi occhi ciò che provi per quel bambino. Non ti preoccupare ok?" - annuì poco convinta - " ora andiamo. Ce la faremo. Per Nathan."

Oggi l'aria che si respirava in aula era particolarmente tesa, da parte di tutti ma soprattutto di Lauren che di lì a breve, sarebbe salita sul banco dei testimoni, giurando di dire la verità.  Questo era un processo che non prevedeva la presenza della giuria, in quanto la decisione sarebbe stata presa esclusivamente dal giudice, per questo pregavamo per la sua clemenza.

"Tutti in piedi, sta per entrare in aula il giudice Grey"

L'usciere, nonché la guardia che controllava l'ordine in aula, ci avvertì con il suo solito tono duro e risoluto del suo ingresso. Il giudice entrò con la solita calma, avvolta nella sua toga nera e prese posto dietro al bancone sulla sedia girevole che era stata messa lì per lei. Prima di iniziare, come sempre, mise apposto le carte ed i fogli che vi erano lì sopra, creando ancora più ansia tra i presenti.

"Allora, signori, oggi siamo al terzo giorno di processo e fino ad ora mi sono fatta un'idea più o meno specifica sui fatti. Oggi però leggo qui che abbiamo due testimoni da sentire..la signorina Jauregui Lauren.." - Lauren si rizzó sulla sedia aggiustandosi la giacca - " per la parte della difesa e il signor Mendes Shawn.."

Appena sentii pronunciare quel nome, il mio cuore smise di battere. Voltai subito lo sguardo verso Lauren che era più sconvolta di me e poi verso Daniel che cominciò a sorridere, convinto di averci addossate per sempre.

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora