Capitolo 41

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CAMILA POV'S

Non potevo credere ai miei occhi. La scena che si presentava davanti a me, era una delle ultime che mi sarei mai aspettata di vedere. Il mio corpo si bloccò all' istante, come se i miei muscoli non reagissero più agli impulsi del cervello. Ogni parola possibile era come se si fosse incastrata in gola e non riuscisse più ad  uscire.

"Camila!" - esclamò Lauren come se avesse appena visto un fantasma -

Non riuscivo a smettere di fissarla. Lauren era in piedi. In piedi sorretta soltanto dalle sue gambe. Non c'era alcuna sedia a rotelle. Niente. Questo significava soltanto una cosa: Lauren ce l'aveva fatta, era riuscita a compiere il miracolo e non si era arresa. In quel momento il mio cuore esplose di gioia. Sin da quando le era arrivata la notizia che forse sarebbe rimasta paralizzata per sempre, io avevo sperato in questo momento, sperato di poterla vedere di nuovo in piedi.

"Camila?" - ripetè il mio nome - " si scusami, è che non...sai..." - indicai le sue gambe - " lo so, non ci credevo nemmeno io fino a poco tempo fa..." - accennó un leggero sorriso - " sono davvero molto felice per te..." - le dissi sincera - " grazie" - rispose, chiudendosi nelle spalle - " ma non penso tu sia qui per questo no? Anche perché non lo sapevi..."

Stava succedendo qualcosa di strano in me, da quando aveva aperto quella porta e me la ritrovai a due metri di distanza. Poterla riguardare negli occhi e rivedere quel verde smeraldo che tanto mi aveva fatto innamorare di lei quanto mi aveva fatto soffrire, non poteva lasciarmi indifferente. Ogni nostro incontro era così. Nonostante fossero passati mesi, le sensazioni che eravamo capaci di trasmetterci erano sempre forti. Certo ora la situazione era diversa, io mi stavo per sposare e quello che provavo per lei non era altro che affetto per una persona che è stata una parte molto importante della mia vita. Non so perché, ma il cuore stava accelerando il suo battito ogni secondo di più.

" Si ehm...sono venuta a dirti una cosa importante....posso entrare?" - prima di rispondere ci pensó su qualche istante - "prego..."

Si spostò leggermente verso destra per farmi passare ma non essendo ancora molto capace con le gambe, perse l equilibrio e per evitare di farla cadere a terra, mi precipitai verso di lei, prendendola per le braccia e sorreggendola addosso a me. Per un momento caló su di noi un velo di imbarazzo. I nostri sguardi si incatenarono. Le sue iridi si alternavano tra i miei occhi e le mie labbra. Le mie mani la tenevano stretta a me, senza mollare la presa. La tensione tra noi due era alle stelle.

"Scusa...non volevo è che stavi per..." - mi staccai subito per evitare succedesse qualcosa di sbagliato - " grazie... è che non riesco ancora a camminare bene...devo lavorare ancora molto..." - arrossí un po' - " non guardare il disordine... è colpa della palestra che mi ha sconbussolato la casa...accomodati sul divano o dove vuoi...io arrivo...piano ma arrivo..." - si attaccó al muro per non rischiare di cadere - " se vuoi ti do una mano..."

Lauren era orgogliosa. Tanto orgogliosa. Non avrebbe accettato l aiuto di nessuno, tanto meno il mio. Credeva sempre di poter fare tutto da sola, senza aver mai bisogno di nessuno. Non chiedeva mai, almeno che non fosse assolutamente una questione di vita o di morte. Già il fatto che in quel momento potessi vederla in quelle condizioni, per lei era una tragedia. Avrebbe sempre voluto mostrarsi forte ed invincibile. L'aiutai ad arrivare fino al divano e vidi che nonostante la distanza fosse breve, Lauren si sforzava molto.

"Allora dimmi...cosa ti porta da queste parti?" - chiese subito - " oggi ho ricevuto una notizia in centrale...ho ritenuto giusto venire a dirtelo di persona...spero di non aver sbagliato..." - alzò le spalle - " non so di cosa si tratta ma se ti ha fatto venire fino a qui deve essere importante...soprattutto per volermi vedere dopo il nostro ultimo incontro..." - sorrise sarcasticamente - " Austin è stato rilasciato....stamattina..."

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora