SEQUEL CAPITOLO 7

1.1K 87 20
                                    

LAUREN POV'S

Los Angeles era fantasmagorica per usare un termine dei cartoni. No a parte gli scherzi, era bellissima, il tipo di città in cui avrei sempre sognato vivere, sin da bambina. Los Angeles è la città dei sogni, la città del XXII secolo, sospesa tra il selvaggio west ed Hollywood, l' industria che ha creato il sogno americano, è la patria dei sogni e dei desideri, dove una volta messo piede, credi di essere invincibile. Sono qui da poche ore, eppure questa città mi regala una sensazione di sospensione del tempo, di evasione dalla realtà, che in questo istante a me non guastavano. Tutto per ora, era stato oltre le aspettative,  ma era arrivato il momento di entrare in quella che, presumibilmente, sarebbe stata la mia scuola, per i prossimi due anni della mia vita. Dopo aver camminato per una decina di minuti tra persone di ogni etnia e razza, turisti e persone spaesate come me che forse dovevano ancora mbientarsi del tutto, arrivai di fronte all'entrata. Un'entrata enorme, tipica dei vari college americani, circondata da un giardino di intensissima erba verde, dove alcuni giovani erano sdraiati con i loro teli in gruppi di amici, presumibilmente a studiare. Si respirava aria di nuovo, di eletrizzante. Il portone, enorme in legno chiaro, si apriva e chiudeva  a velocità della luce, mentre decine di persone lo oltrepassavano. TUtto qui sembrava così frenetico, come se nulla si fermasse mai. La gigantesca insegna posata sopra al tetto, mi riempiva il cuore di gioia.

"ehi ti sei incantata?" - la voce di una ragazza, mi colse di sorpresa, facendomi sobbalzare leggermente dallo spavento - "no è che stavo ammirando la bellezza, ok cose stupide.." - sorrisi imbarazzata - "no affatto, anche io ho fatto così la prima volta che sono arrivata qui. Comunque sono Skye, con la e..."  - precisò, porgendomi la mano - " ciao Skye con la e, sono Lauren.." - entramme sorridemmo - " allora che fai qui? sei nuova? Di solito il tuo sguardo da pulcino smarrito, lo hanno le matricole appena arrivate..." -  arrossii un po' - " veramente sono solo in visita, devo ancora sapere se sono stata accettata.." - spiegai - " wow, quella macchina fotografica è stupenda.." - indicai quella che aveva al collo - " uhm si, mi sono fatta un regalino visto che questo dovrebbe diventare il mio lavoro ma ho i miei dubbi..." - esclamò sconsolata - "perchè? non sei brava?" - scoppiò  a ridere - "e tu? sei brava Lauren?" - mi colse alla sprovvista con quella domanda - " me la cavo.." - sorrise sarcastica - " non basta sapersela cavare per entrare qui dentro, non sopravviveresti due minuti.." - la guardai un po' spaventata - " tieni, fammi vedere cosa sei capace di fare.." - mi porse in mano la macchina fotografica - " ora?"              - chiesi sorpresa -  " le foto non aspettano, in ogni momento puoi trovare qualcosa che riesce ad ispirarti, anche qui fuori..." - disse - " vieni, andiamo..." - mi afferrò la mano trascinandomi -

"e tua madre che diceva?" - domandò nel modo più naturale possibile -

Non sapevo nemmeno come, ma eravamo finite a camminare e parlare di noi, come se ci conoscessimo da anni. Le stavo raccontando parti della mia vita, che non avrei mai immaginato di dire, non con una ragazza, conosciuta un'ora prima. Sembrava molto disponibile ma soprattuto comprensiva. Mi trovavo bene a parlare con lei, perchè non serviva le dassi tante spiegazioni, che già aveva capito come mi sentivo. In mano tenevo la sua macchina fotografica come se fosse una delle cose più preziose al mondo, anche perchè costava più di mille dollari.

" ma nulla, a mia madre non importava molto questo lato di me, è sempre stata impegnata con il suo lavoro e con me. Credo che l'abbia accettato man mano.." - annuì - " mi dispiace solo di non aver mai avuto una ragazza, o almeno qualcuno che mi amasse sul serio..." - alzò le spalle - " credo che l'amore sia un po' sopravvalutato ormai. Tutti si fidanzano solo per la paura di rimanere da soli o solo per seguire la moda, durano un po' e poi via come se nulla fosse. Quando io mi impegno con una persona voglio conoscere tutto di lei, dalla minima ed insignificante cosa a quella più importante..." - mi piaceva come parlava - " quindi è per questo che sono single" - rise - " guarda che noi camminiamo ma tu intanto dovresti fare delle foto eh" - mi fece notare - "oh si giusto!"

And that was how you changed my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora