Capitolo 23

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'Quindi... Amici?' chiese lui dopo interminabili minuti

'Stai decidendo tutto tu' risposi con un sorriso finto e rise timidamente

'Lo so... Sto affrontando una lotta contro me stesso o forse contro i miei sentimenti ma per adesso mi trovo bene con Rosalie anche se non voglio escluderti dalla mia vita...' spiegò prima che gli squillasse il cellulare

'Che vuoi?' domandò acidamente quando rispose alla chiamata

'Dove sei? Dovevamo passare la serata insieme o sbaglio?!' esclamò la ragazza al cellulare che pensai fosse Rosalie

'Non posso'  affermò lui e poco dopo lo sentii ridere amaramente

'Ha riattaccato' sussurrò con lo sguardo posto al cellulare e trattenni una risata

'Che ridi tu?' chiese alzando lo sguardo per poi sorridermi

'Non ti hanno mai insegnato che non si ride per le disgrazie altrui?' continuò e liberai la risata trattenuta

'Scusa ma non potevo non ridere' dissi quando smisi di ridere

'Ma non andavate d'amore e d'accordo?' chiesi retoricamente

'Abbiamo litigato...' rispose e mi ricordai del nostro litigio

'Sei brava a fare lo psicologo?' domandò e alzai le spalle

'Se vuoi confidarti io ci sono... Non è necessario essere uno psicologo per aiutare le persone' risposi sedendomi sul divano

'Mi sento strano... Incompleto. Sento come se mancasse qualcosa nella mia vita ma non riesco a capire cosa.' spiegò quando si sedette al mio fianco

'Capisco, magari è una cosa passeggera' idealizzai

Vidi che si levò le scarpe e non capii che idee avesse, fino a quando non si sdraiò poggiando la testa sulle mie gambe.

'Cosí sto meglio' chiarii e sorrisi passando una mano fra i suoi capelli

'Come va con... Lui?' domandò e notai quanto non gli andasse a genio

'Abbiamo avuto una discussione..' risposi sospirando

'Perché?'

Ovviamente non riusciva a tenere a bada la curiosità

'Perché non volevo...' iniziai ma lasciai in sospeso la frase lasciando che capisse da solo

Non disse nulla, e trovai che quel silenzio fosse al dir poco rilassante.

Notai i suoi occhi chiudersi lentamente per via del sonno, fino a quando non si addormentò definitivamente.

Mi mancava quella visione, il suo viso rilassato e angelico.

Pian piano mi abbandonai anch'io al sonno che mi stava avvolgendo lentamente.

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Mi risvegliai a causa dello squillare di un cellulare ma appena aprii gli occhi mi ritrovai davanti il viso di Federico e non capii come potesse essere possibile.

Appena mi svegliai completamente notai di essere a letto, e non sul divano di ieri sera.

Mi alzai e andai a specchiarmi allo specchio dell'armadio e notai di avere addosso una maglietta di Federico e non capii.

Quel fastidioso rumore emesso dal suo cellulare smise di risuonare nella stanza e mi sdraiai nuovamente a letto.

Mi voltai verso la sua direzione e passai una mano fra i suoi capelli come qualche ora fa' e sorrise.

'Sveglio a quest'ora Rossi?' chiesi ironicamente e mi attirò a sé

'A dir la verità non ho dormito' rispose mentre la sua mano accarezzava la mia schiena da sotto la sua maglia

'E cos'hai fatto tutta la notte?' chiesi evidentemente incuriosita

'Ho pensato e... Ti ho ammirata' rispose e imbarazzata nascosi il viso sul suo petto

'Perché adesso siamo nel mio letto e qualche ora prima eravamo sul divano?' continuai a domandare in un lieve sussurro

'Perché qui si sta più comodi' rispose lasciandomi un bacio fra i capelli

'E poi, mi ricorda qualche mese fa' e se un ricordo mi fa stare bene lo voglio ricordare..' ammise e rimasi senza parole.

29/01/2017

Spero vi sia piaciuto e scusate eventuali errori

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Quei Due. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora