Capitolo 22

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'Federico! Vuoi darmi retta?' esclamò esasperata Rosalie e per la prima volta mi accorsi di quanto fosse fastidiosa la sua voce stridula

'Che vuoi?' risposi annoiato senza guardarla

'Guardami' affermò alzandomi sfrontamente il viso

In quel momento l'ira prese possesso della situazione ma riuscii a reprimerla prima che si mostrasse a lei.

'Come sto?' chiese orgogliosamente accennando al suo vestito

'Io devo andare' dissi prima di prendere le chiavi poste sopra il tavolo e uscire da casa.

Delle volte riusciva a farmi del tutto perdere la pazienza ma per non crearne polemiche spesso uscivo di casa cercando invano di calmarmi.

Il mio pensiero fisso era lei e non riuscivo a pensare a qualcun'altra.

Molto spesso mi capitava di paragonare lei e Rosalie ed erano due universi del tutto paralleli.

Una era la semplicità, la vitalità e l'amore in persona...
L'altra era presuntuosa, egocentrica e occasionale...

Fu così che passai l'intero pomeriggio nella solitudine più totale.
Avevo bisogno di cambiare aria e lei non mi aiutava per nulla.

Ad un tratto un messaggio mi risvegliò dal mio stato di trance e mi accorsi che il mittente equivaleva a 'She' .

Incuriosito mi affrettai a leggere il messaggio anche se non diceva nulla che nella mia mente avevo immaginato..

'Che vuoi adesso? Quando mi lascerai in pace?'

Erano parole in risposta al primo messaggio che le avevo inviato.

'Possiamo vederci?'

Queste furono le uniche parole che scrissi di getto, avevo soltanto bisogno della sua presenza.

'No, io e te abbiamo chiuso.'

Nonostante la sua risposta negativa decisi di recarmi sotto casa sua, dovevo vederla e poco mi sarebbe importato se con lei ci fosse stato quel 'Jeff'.

Pov's Eleonora
Assolta nella lettura di quel romanzo sentii bussare alla porta e incuriosita mi recai all'ingresso per vedere di chi si trattasse.

Mi bastò aprire uno spiraglio e intravedere un ciuffo biondo per capire di chi si trattasse.

'Che vuoi?' chiesi aprendo un po' di più la porta

'Vederti, sono questo' rispose per poi avvicinarsi a me repentinamente.

Stare a pochi centimetri da lui aveva provocato delle reazioni emotive ben chiare dentro di me.

Inaspettatamente mi abbracciò e riuscii a sentire quanto desiderio ci fosse dentro quell'abbraccio.

Fu come se dopo aver combattuto una guerra contro sé stesso fosse ritornato da me per farsi curare le ferite che gli erano state procurate.

'Ti voglio bene' bisbigliò al mio orecchio provocandomi ulteriori brividi e per ciò mi maledissi.

Continuava a farmi sempre lo stesso effetto, anche a distanza di mesi.

'Anch'io ' risposi dopo un sospiro rassegnato per poi stringerlo più a me.

23/01/2017

Spero vi sia piaciuto e scusate eventuali errori😘

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Quei Due. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora