Capitolo 18

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Le ore passarono e con esse l'orario delle visite.

Era notte inoltrata ma non avevo per niente sonno...

'Ele' sussurrò qualcuno e mi voltai verso la porta semi aperta che rivelava il faccino di Kelly

'Posso entrare?' chiese e annuii contenta

Quando entrò si sedette nel mio letto e mi abbracciò

'Questo è per te' sussurrò porgendomi una collanina

'È il mio portafortuna anche se ormai la fortuna non mi servirà' spiegò a sguardo basso

'Tesoro, grazie' dissi dandole un bacio sulla guancia.

Iniziammo a parlare del più e del meno fino a quando non si parlò di Federico.

'Veniva a trovarti ogni giorno, non ricordo che non sia mai venuto, anche per le feste eh... Inoltre lo sentivo piangere e parlarti.
Un ragazzo cosí è difficile da trovare' raccontò e sorrisi al pensiero.

Non mi aveva mai abbandonata nonostante la mia 'assenza'.

'Vedrai, un giorno lo troverai anche tu! Bisogna soltanto aspettare' la incoraggiai e mi sorrise in tutta risposta

'Forse è meglio che vada... Sono le due' disse incamminandosi verso la porta

Mi fece un cenno di saluto con la mano e poi se ne andò.

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'Amore, voglio uscire da qui' sentenziai quando entrò in camera

'Mancano dieci minuti all'ultimo controllo e dopo andiamo' spiegò e mi sdraiai sconfitta sul letto.

Passammo i successivi 10 minuti in silenzio fino a quando non entrò un medico.

'Deve uscire' affermò guardando Federico in modo strano

Lui uscí senza ribattere e poco dopo iniziammo quelle visite tanto inutili.

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'Finalmente!' quasi urlai dalla felicità quando uscimmo da quel luogo

'Scusa ma non dovremmo andare di ?' domandai indicando la strada opposta a quella che stavamo percorrendo

'Quella è per andare a casa tua, la nostra è di qua' chiarì e senza rispondergli lo seguii.

Arrivammo davanti ad una casa molto carina, era rustica e mi aveva letteralmente incantata nonostante non mi piacesse molto lo stile.

Vidi Federico prendere delle chiavi dalla tasca dei jeans e aprire la porta di quella casa.

'Qualcosa non va?' chiese e scossi la testa

'Non mi ricordavo' risposi con un sorriso tirato

'Perché i miei genitori ti odiano?' domandai di punto in bianco sedendomi accanto a lui

'Non farmi queste domande...' disse come se si stesse lamentando

'Ormai rispondi' dissi e sospirò sistemandosi ripetutamente il ciuffo

'Come ti avevo già raccontato, io ero il tuo migliore amico innamorato da sempre che un giorno decise di dichiararsi ma tu in un primo momento mi rifiutasti e litigammo cosí tornasti a casa in lacrime...
Con il tempo chiarimmo ma non fu l'unica occasione in cui ti feci soffrire e tornare a casa in lacrime.
È per questo che non mi tollerano, perché ti ho fatto soffrire e non poco' spiegò con tono pentito

'Ho capito, non farò più domande...' sussurrai poggiando la testa sulla sua spalla.

Era cosí bello stare a contatto con lui, mi trasmetteva tranquillità.

'Posso dirti un segreto?' sussurrai al suo orecchio e vidi che i brividi lo percorsero

Lui annuì e bisbigliai un flebile 'Ti amo' prima di baciarlo.

06/01/2017

Che bello essere influenzati fino alla fine e stare ad ammirare dalla finestra la neve che riempie le strade, evento più unico che raro.

E meno male che quest'anno doveva essere 'meraviglioso'! 😒

Spero vi sia piaciuto e scusate eventuali errori

Domani aggiorno nuovamente questa oppure 'You're Gone'?💕

Quei Due. |Federico Rossi|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora