Cap 3

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Tony

Forse ho portato troppe cose in valigia,  ma preferisco essere ben munito per ogni evenienza.
Se poi riesco a portare tanto in una piccola valigia è il massimo.
Ormai l'esperienza dei miei ultimi viaggi mi ha formato in questo.

Siamo in fila per passare i controlli, Salvo mi sta riempiendo la testa di quanto sia bella Torino, dei posti meravigliosi da vedere, della Mole illuminata di sera, dello stadio, delle partite della domenica e...poi non so.
Qualcosa mi impone di interrompere il filo che connette l' audio col cervello, per concentrarmi su qualcos'altro.
Una frase pronunciata; una semplice frase mi fa trasalire, costringendomi a guardare una ragazza dagli occhi color indaco che dietro di noi, sta mugolando mangiando qualcosa.

-Questo è in assoluto il miglior arancino che io abbia mai assaggiato!-

E il tempo sembra congelarsi bloccando tutti, qui in aeroporto, tranne me.
La mia mente acrobata mi porta indietro,  facendo in una frazIone di secondo un grosso salto temporale che mi lascia sorpreso.

Ed in quel momento la rivedo. Come se fosse proprio davanti  a me.
Sento la sua voce mentre mi sta davanti con i capelli arruffati,  la pelle leggermente dorata e gli occhi di ambra.
Sorride soddisfatta, assaporando il suo arancino e..mi sento mancare.

Minchia.

Devo deglutire per mandare giù la saliva o soffoco.

È troppo reale.

La ragazzina si lecca le labbra imbrattate di sugo e non posso evitare di sorriderle convinto di avere di fronte un'altra persona.

Una scena che ho vissuto numerosissime volte. Una scena a cui non avevo di certo pensato in questi mesi passati,  concentrato com'ero a torturarmi con una  visione decisamente meno piacevole.

Scuoto la testa, per scacciare via quel subdolo ricordo che senza preavviso ha violato la mia tranquillità.

-Tutto bene Tony?- Chiede Salvo mettendo  i suoi accessori dentro al cestello per il controllo.
-Sì.  Si.  Tutto bene.-

Saliamo sull'aereo e continuo scosso per la prima mezz'ora,  poi riesco a mettere da parte  quell'episodio, senza dargli troppa importanza.

Salvo é seduto al mio fianco, ha gli occhi chiusi e le cuffie emettono un tale  frastuono che non capisco come possa dormire con il volume così alto, per di più ascoltando canzoni come quelle dei Muse.
Mi rilasso e apro il fascicolo che mi ha dato il mio responsabile,  nel quale  sono esposti in maniera dettagliata i punti essenziali del corso che dovrei cominciare fra qualche giorno.

La ragazzina dell'arancino è seduta due sedili più in là, alla mia destra, e non sta un minuto zitta. Il suo modo di parlare  è simpatico e spesso,  mi spinge a sollevare lo sguardo verso di lei.  Ha gli occhi azzurri come il cielo e i capelli colore dell'oro. È molto carina, anche se potrà avere al massimo sedici anni.
Si accorge della mia occhiata e sorride abbassando gli occhi per la vergogna, mentre le sue gote si tingono di rosa.

L'hostess comincia il suo giro, offrendo vivande.
Prendo un' aranciata, poi ritorno a studiare il mio dépliant.
Sono immerso nella lettura di un paragrafo che riguarda l'internet security, quando mi rendo conto che stiamo già volando su terra piemontese.
Dò una gomitata al mio amico, provocandogli una reazione immediata che gli fa sbattere la testa contro il finestrino.
Scoppio a ridere e ride pure la ragazzina chiacchierona,  che a quanto pare sembra essersi fatta qualche strana idea e non smette di togliermi gli occhi di dosso.

Quando scendiamo giù dall'aereo ci dirigiamo direttamente nella sezione taxi,  avendo portato solo il bagaglio a mano.

Caspita.

Come sole & neve 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora