Cap. 9

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Tony

Sono devastato.
La scena che ho visto mi ha completamente devastato.

Lei che trova conforto fra le sue braccia con gli occhi bagnati dalle lacrime e lui che la accarezza stringendola a sé. 

Vederla tra le braccia di un altro uomo è la cosa più orribile.
Anche adesso, dopo più di un anno, vedere un uomo che non sono io che la sfiora,  mi uccide.

Certo stavolta è diverso. Non si tratta di quello stronzo di mio cugino, tanto per cominciare, e poi l'abbraccio che univa quei due non aveva niente di fisico o carnale. E questo forse è l'aspetto che fa più male. Sapere che lei era là, avvolta dalle braccia di quel ragazzo, non per piacere fisico ma perché probabilmente a legarli c'è molto di più,  mi corrode di gelosia.

Gelosia?

L'ho pensato davvero?

Minchia, si.

Sono geloso della ragazza che mi ha fatto innamorare di brutto,  infuocandomi il cuore per poi ridurlo in cenere.

Non posso tollerare di vederla con un altro.

Cazzo.

Sicuramente stanno insieme.
Quel tipo l'ha chiamata "cucciola".
E la reazione che lui ha avuto quando ha sentito il mio nome... e lei che gli è corsa dietro in quel modo...
Troppi indizi. Non mi posso sbagliare.

Che deficiente che sono.

Davvero credevo che la bella e insaziabile Bea per tutto questo tempo fosse rimasta da sola a guardare telefilm nel suo appartamento?

Ovvio che no.
Sono un  illuso.

Cazzo, vorrei andare raggiungere la porta accanto e buttarla giù per chiederle se quel damerino sia davvero il suo uomo.

No, non devo farlo.

Ma che diavolo mi prende?

Con Bea ho chiuso.

Tra pochi giorni tornerò in Sicilia e la dimenticherò, di nuovo.

Devo farcela.

Perché resisterle è così difficile?

Ero convinto di averla estirpata dal mio cuore e dalla mia mente, invece lei è sempre lì, pronta ad avvinghiarsi ai miei pensieri per torturarmi.
Sono ossessionato.
Si, la verità è questa: sono ossessionato da Bea.

Avrei dovuto lasciarmi andare con lei giorni fa quando c'è stata l'occasione. Forse una bella notte di sesso mi avrebbe aiutato a scaricare la tensione che sento pulsarmi dentro.

Un sorriso amaro sfugge al mio controllo.

Che diavolo dico?
Io non sono così...non avrei potuto, nemmeno volendo.
Un contatto del genere con lei mi avrebbe distrutto.  Non sarebbe stato solo fisico, ne sono sicuro. Avrebbe di certo risvegliato quel qualcosa che sto tenendo a bada a fatica.

È stato meglio così.
Ho sempre avuto il dominio razionale su quello sentimentale e così deve continuare ad essere o per me sarà la fine, un'altra volta.

So di averla ferita e mi sento male all'idea, ma non potevo fare altrimenti L'avrei amata, fatta mia... ero deciso a lasciar perdere il mio orgoglio di merda per lei, ma quell'immagine, quel ricordo agghiacciante piombato all'improvviso davanti ai miei occhi, mi ha bloccato.
Non sono più riuscito a sfiorarla e mi maledico mille e una volta per questo.
L'ho lasciata da sola, ubriaca e svestita.

Come sole & neve 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora