Cap 28

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Tony

I giorni passano lenti senza di lei.

Le vetrine sono allestite con addobbi natalizi rossi, dorati, argentati e cascate di luci illuminano tutte le strade della città.
Tutto attorno  a me sembra essere in festa, ma dentro sento solo il vuoto.

Un silenzio opprimente.

Una solitudine devastante.

Il buio più accecante.

Non la sento da giorni. Non la vedo da giorni.
Ha bisogno del suo spazio e glielo sto concedendo, ma cazzo quanto potrò mai resistere così?

Sembro un parassita.
Esco dalla mia tana solo per andare a lavoro e vivo nella speranza di vederla sbucare dalla cucina del locale da un momento all'altro  o sperando di  incrociala per caso per le scale.

Clara mi ha costretto ad uscire oggi nella pausa pranzo, anche  avrei evitato volentieri per continuare a lavorare. Non ho molta fame ultimamente.

Non posso crederci.
Ci eravamo appena ritrovati e...

Cosa attanaglia Bea così tanto da volermi stare lontano?

Mi soffermo a guardare una vetrina con stelle rosse e pupazzi di pan di zenzero e qualcosa attira la mia attenzione.

Penso subito a lei, ovviamente.

Entro senza esitare e compro il piccolo oggetto che sembra parlare di me e di lei.
Quell'acquisto in qualche modo mi fa sentire più vicino a Bea e lungo il tragitto che porta a casa, mi sento quasi meglio.

Quando arrivo da Massimo, poggio il pacchetto rosso sul tavolo e lo fisso.

Forse potrei portarglielo da Sof.

Per un attimo mi lascio tentare da quell'accattivante idea, ma l'attimo dopo la accantono subito, ripensando alle sue parole e ai suoi occhi in lacrime quando mi chiedeva tempo.

Tempo.

Accidenti!

Lo terrò con me per adesso.

-Ciao ragazzo. Come stai?-
Sussulto quando sento la sua voce. Non mi ero nemmeno accorto fosse al mio fianco.
-Ciao Massimo, tutto bene grazie.-
-Cosa ti porto?-
Mi sfugge uno sbadiglio, colpa della stanchezza e del sonno arretrato che ho accumulato in questi giorni.
-Un whisky,  per favore .- 
Mi da un pacca sulla spalla e fa per allontanarsi.
-Ah, Massimo,- Lo fermo prima che possa allontanarsi.
-Come sta Bea, sai quando torna?-

Lui si acciglia, poi  schiude la bocca stupito e evidentemente a disagio. Credo non sappia bene cosa rispondere.

-Oh. Non l'hai ancora vista? Vero?-

Vista?

Subito mi raddrizzo, mettendomi in allerta.

-No, perché è tornata?-
-Ehm...si. Da due giorni. Ieri era qui al locale.-

Cosa?
Sono stranito.

È tornata e non si è fatta sentire?
Non si è nemmeno degnata di bussare alla mia porta.
Ma a che minchia di gioco sta giocando ?
Va bene il tempo, i problemi da risolvere e tutto, ma questo è un chiaro tentativo di volermi evitarmi a tutti i costi.

Senza troppe esitazioni cerco il suo nome fra i preferiti e le telefono.
Non ho pensato nemmeno a cosa dire, so solo che sono stanco di stare alle sue condizioni.  Mi deve delle spiegazioni e subito!

Come sole & neve 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora