Cap 40

361 28 39
                                    

Bea

-Lei è un familiare?-
-Sì. Sono il suo ragazzo.  La prego mi dica che sta bene.-

Il mio ragazzo...?
Oh, sto sognando

-Certo! Stia tranquillo. Ecco firmi qui, questo è il foglio di dimissioni. La sua fidanzata sta solo dormendo. Quando si sveglierà potrete andare tranquillamente a casa a festeggiare la fine dell'anno. Sta bene.- Ripete la voce grossa e sconosciuta. - Ha solo bisogno di qualche antidolorifico e di riposare.-
-Grazie mille dottore!-

Dottore?

-Oh e mi raccomando: stia attento alla mano e qualche antidolorifico lo prenda pure lei!-
-Lo farò dottore, grazie.-

Questo è il suono più bello del mondo...

-Buon anno ragazzo.-
-Buon anno anche  lei. -

Una musica risuona improvvisamente,  poi stacca e la voce di Tony torna a riempire le mie orecchie e il mio cuore.
-Pronto? Si, Massimo sono con lei. Sta bene...-

Si siede al mi fianco e afferra la mia mano, mentre continua a rassicurare qualcuno. Ha detto Massimo mi pare...

Apro gli occhi piano e incontro la fastidiosa luce di un neon.
Rumore di passi, gente che parla e suoni metallici continuano a susseguirsi nella stanza.

Dove sono? Che è successo?

-Bea! Piccola, come ti senti?-

Con fatica mi muovo, indirizzando il mio volto verso di lui.

Dio...È bellissimo. 

Ha gli occhi stanchi e arrossati,  ma quel verde che mi ha rapito fin dal primo giorno è sempre lì,  ad aspettare che io mi immerga in quelle sfumature di smeraldo.

-Ehi...ciao piccola.-
-Sei qui.-
-E dove altro potrei essere? È questo il mio posto: accanto a te.- Tony mi accarezza con le dita le guance, provocandomi un brivido.

Oh, ha la mano fasciata. Oh no!

Che ha fatto? È ferito?

-Dove siamo?-
-In ospedale, non ricordi?-

Pian piano una serie di sequenze di immagini mi appare dinnanzi, facendomi ricordare con orrore quanto è accaduto.
Faccio una smorfia trattenendo in modo pessimo le lacrime.
-Bea, amore, stai bene? Non piangere. Ti prego. -
-Perdonami Tony..-
-Shh. Non dire niente. L'importante è che tu stia bene. Il resto non conta.-
Mi accarezza dolcemente con le sue calde mani mani e col suo dolce e confortante sguardo.
Gli chiedo di aiutarmi a sollevarmi e lui lo fa, facendomi sedere.
-Sono su una barella.- Affermo guardandomi intorno.
-Sì, siamo al pronto soccorso. Sei svenuta prima e ti abbiamo portato qui. Il dottore ti ha visitato e ha detto che stai bene. Possiamo tornare a casa non appena ti sentirai in forze per farlo.-

Sono svenuta.

Oh...

-Dov'è...Andrea?- Chiedo a fatica.
-Dove è giusto che sia: in caserma e presto sarà in prigione.-
-Davvero?-
-Sì. È ciò che merita. Sof e Salvo sono in caserma pure per rispondere ad alcune domande.-
-Dovevano partire per il Trentino...- Sospiro angosciata, sentendomi in colpa per aver rovinato il viaggio dei miei amici.
-Si, lo so. Partiranno domani. -
-Mi dispiace. - Mormoro piano, affranta, trattenendo le lacrime.
-Per cosa?-
-Per tutto. Per averti mentito, per così tanto tempo.-
-Ne parliamo quando starai meglio.-
-Mi sento bene adesso.  Specialmente adesso che tu sei con me. Voglio andare via da qui.-
-Te la senti?-
-Sì. -
-Sei sicura?-
Sorrido e gli afferro la mano per rassicurarlo.
-Bene, allora torniamo a casa, dai.-

Come sole & neve 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora