Cap 4

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Bea

E poi il suo volto. I suoi occhi.

Non è possibile.

Sto sognando.

-Tony?- Riesco a malapena a sussurrare.

Sento una stretta cuore.

La stanchezza di certo mi sta giocando un brutto tiro.

Sbarra gli occhi e indietreggia, mentre incredulo pare di aver visto un fantasma.

-C-che c-ci fai qui?- Balbetto debolmente, ma non ottengo nessuna risposta. Solo due occhi che traboccano di stupore, sorpresa, rabbia.

-No. Non può essere.- Afferma lui quasi come se stesse rassicurando sé stesso, non credendo ai suoi occhi.

Faccio per avvicinarmi, ma d'istinto lui si allontana impaurito da me.

Mi fa male la sua reazione, ma capisco che deve essere sconvolto quanto me.

-Tu non sei reale.- La sua voce è ghiaccio.
-Tony aspetta...-
-No!- Mi zittisce con un tono duro.

Fa un altro passo indietro e con lo sguardo confuso perso nel vuoto, senza dire altro scappa, uscendo dalla stanza velocemente, come se stesse scappando da qualcosa di terribilmente mostruoso.

Mi sento le gambe tremare e il respiro mi si affanna. Sento la gola soffocare e devo sforzarmi di emettere respiri profondi e controllati per gestire il panico contro cui ho combattuto per mesi e che adesso, in un attimo è tornato, assalendomi senza pietà.

Tiro fuori dalla tasca una pillol e la ingoio subito senza che ci sia bisogno di bere.
Devo uscire.
Devo prendere un po' d'aria.

Oddio, Tony è qui.

Non può essere. Devo averlo immaginato eppure...quegli occhi erano qui, e li avrei riconosciuto ovunque.
Era qui di fronte a me.

Devo andare da Sofia. Devo...devo...
Caspita, mille dubbi e pensieri mi pervadono senza preavviso e non riesco a dominarli.
Corro al bancone.
-Massimo? Posso assentarmi dieci minuti, p-per favore?- Balbetto goffamente destando la sua preoccupazione.
-Bambolina va tutto bene? Sei pallida.-
-Sì. SI. Sto bene, scusa devo solo allontanarmi un attimo. Ho dimenticato di fare una cosa.- Mi giustifico con la prima cosa che mi viene in mente. Ho la testa in fumo non riesco a ragionare lucidamente.
- Posso?-
-Certo, vai la situazione qui sarà gestibile per un'altra mezz'ora. -
-Grazie Massi.-
-Di niente ma...stai attenta.-Raccomanda intuendo qualcosa.
Mi catapulto fuori e corro. Corro verso l'appartamento di Sofia che è a soli due isolati da qui.
Mentre contrasto l'aria fresca di ottobre con il mio corpo in movimento, la sua figura mi ritorna in mente.
Ho sognato milioni di volte di vederlo, di poterlo guardare in faccia anche un'ultima volta per poter imprimere nella mia mente e nel mio cuore il volto che mi ha fatto conoscere l'amore.
E adesso... è qui.

Il portone è aperto, così salgo direttamente su.

-Sofia! Sofia!- Suono più volte il campanello e continuo a bussare.

Sono pazza.
Esasperata.

-Sofia per favore apri!-

Quando finalmente compare davanti a me, crollo.

-Sofia...l-lui è qui. Tony è a Torino. Io,- Singhiozzo preda della tensione accumulata e trattenuta.

-Ero al locale e all'improvviso me lo sono ritrovata davanti. Non sono pazza Sof, non posso essere pazza. L'ho visto e...-

Come sole & neve 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora