*Driiin Driin*
Mi ero quasi dimenticata di andare a scuola mi stavo abituando alla routine dell'ospedale. Fortunatamente questo è l'ultimo anno. Per me e per una buona parte dei ragazzi.
Spengo la sveglia e scendo giù dal letto vado verso il bagno e faccio quello di cui ho bisogno e rientro in camera. In camera noto qualcosa che non va. Vedo un ammasso di peli neri pece sopra il letto. E giurare che ho fatto la visita per vedere se fossi daltonica o meno. Mi avvicino piano piano e poso una mano sull'ammasso di peli neri pece. Questi peli sono identici a quelli di Lucky e fino a ieri sera li aveva Bianchi. Ad un tratto vedo alzarsi una testa gigante,uguale alla grandezza della testa di Lucky e poi questa testa si gira verso di me. È lui. Ma ha il pelo nero.
Io: Lucky che ti è successo?
Lucky scende dal letto e va allo specchio poi va verso la scrivania e indica il calendario. Mi avvicino a lui e prendo il calendario in mano.
Io: Lucky non capisco..
Affermo confusa,soprattutto se la cosa mi si viene chiesta la mattina alle sette è retorico che io non la capisca.
Lucky avvicina il suo muso al calendario e indica un numero. Sposto il mio sguardo dal muso al numero e vedo che sta segnango giorno 31 Gennaio,non che oggi. Il numero è racchiuso dentro una casella grande e spaziosa così da poterci scrivere qualcosa. Sposto lo sguardo nello spazio che io pensavo fosse vuoto.
Nel calendario c'è effettivamente scritto.
"Lucky cambierà colore del pelo fino alla fine di Agosto. Il suo pelo diventerà nero pece perchè è ora che lui si cerchi un branco"
Ahhh! L'avevo proprio dimenticato...forse perchè volevo dimenticarlo. In fondo per lui non è obbligatorio ma mi sembra molto giusto che lui lo cerchi dato che è la sua vera natura.
Lucky prende il calendario dalle mia mani con la sua grande bocca e lo posa sulla scrivania. Mi fa cenno di scendere e insieme andiamo a fare colazione. Il suo volto non esprime sentimenti è neutrale,come il mio. Nero mi piace,anche tanto. Mette in risalto i suoi occhi azzurro cielo.Arriviamo in cucina e tutti guardano Lucky. Penso di averglielo detto.
Giovanni: È giorno?
Annuisco e basta ,perchè sono sicura che non sarei in grado di dire nulla solo di far scappare un singhiozzo e scoppiare in lacrime. Non c'è poi alla fine un vero e proprio motivo,o forse si. Non so cosa sceglierà lui. Per il suo bene è ovvio che scelga di andare alla ricerca di un branco ma non è quello che vuole lui. La sua felicità invece dice di rimanere qui con me. Lui può scegliere. Ha solo questo giorno per pensarci dato che sta sera ci sarà la luna piena e quindi è più facile trovare branco.
Mi selgo e faccio colazione in silenzio. Vedo di sfuggita gli sguardi fissi dei miei fratelli. Sono preoccupati lo si legge in faccia. Penso che se Lucky scegliera il suo bene e non la sua felicità direi che potrei anche rifiutare la vita e annullare tutto ciò che avevo fatto insieme a lui.
Finito di mangiare salgo in camera per vestirmi. Metto un paio di skinny neri con lo strappo sul ginocchio e una maglietta della vand grigia con la scritta semi sbiadita nera. È un po' corta ma tanto i skinny sono a vita alta. Questa maglietta essendo non stretta ma semi larga cade morbida sulla pelle. Anche se non è aderente ,però,mette in risalto la mia,ormai, quinta di reggiseno. Come scarpe metto le superstar bianche e nere. I capelli li lascio sciolti,li pettino soltanto. Non ho intenzione di esagerare con il trucco. Metto solo mascara e rossetto nude matte.
Prendo lo zaiono il telefono e le cuffiette. Scendo giù e trovo i ragazzi spaparazzati nel divano. Mi guardano e faccio un cenno di mano. Non mi va di piangere adesso. Non ora per lo meno. Esco di casa dopo che i ragazzi mi hanno salutata. Fuori trovo Lucky disteso sul prato. Decido di avvicinarmi a lui per salutarlo.
Vado verso di lui e mi metto in ginocchio e lo abbraccio. Appena mi stacco mi prende la mano con la zampa e batte una spece di cinque. Un po' impacciato ma non importa.
Sorrido per la prima volta da quando mi sono svegliata e baciandogli la guancia mi alzo e mi incammino verso scuola. Prima di fare quasto però,prendo dallo zaino i pattini e li indosso. Metto le scarpe accanto alla porta. Adesso posso andare. Mi incammino. Sto camminando in mezzo alla strada con la luce del sole che si riflette nei miei occhi e il leggero venticello che c'è quando si è in movimento. Metto le cuffiette e o voglia di ricaricare l'energia con una canzone che può essermi di aiuto.
Metto Rockabye. La canzone che mi fa sentire Libera. Che mi fa capire il vero senso della vita.
Comincio a muovermi velocemnete ogni volta che c'è il ritornello. Muovo i piedi in avanti a ritmo di musica. Arrivo a scuola e stacco la musica. Tolgo le cuffie e le poso.
Entro dentro la scuola e tutti mi guardano come sempre. Vado verso il mio armadietto e vedo i ragazzi in un muretto. Appena ho finito di prendere le cose che mi servono vado verso di loro.
Arrivo e mi saluto con un caloroso abbraccio
Tay: Che hai? Sei strana?
Neanche con loro ho aperto parola
Johnson: Non parli
Nash: Non sorridi
Cam: È il giorno vero?
Lui lo sa perchè quando lo scoperto ero insieme a lui e abbiamo dimenticato di dirlo agli altri.
Annuisco. Cameron si alza e mi abbraccia. Si stacca e spiega ai ragazzi cosa sta succedendo.
Cam: Qualche mese fa io e Sara eravamo al parco e mi stava parlando di Lucky,senza entrare in certi particolari però, ad un certo punto mi ricordai che un giorno dell'anno il lupo cambia il colore del pelo e segna l'inizio della ricerca del suo branco. Glielo dissi e lei lo scrisse nel calendario per non dimenticarlo. Oggi è il giorno e ritornerà ad avere il suo colore a fine Agosto. Adesso lei è triste per la scelta che farà Lucky
Spiegò riassumendo alcuni particolari.
Hayes venne ad abbracciarmi
Hayes: Mi dispiace per te
È più basso di me quindi la sua testa è sulle mie tette
Io: Piccolino..stai tranquillo
Lo tranquillizzo
Tay: Penso sul serio che il Piccolino sia tranquillo li dove si trova...
Dice ridendo
Tutti scoppiamo a ridere,compreso Hayes che si stacca.
Appena finiscono di ridere Gilinsky si avvicina e dice prendendomi una mano per intrecciarla alla sua.
Gilinsky: Per Lucky non è l'allontanarsi da te che lo farà stare bene
Forse a ragione o forse no
L'unica cosa che so e che finalmente ho detto qualcosa.
Suona la campanella e siamo costretti ad andare in classe.Siamo seduti in queste comodissime sedie. La professoressa di Storia sta parlando di cose che non capisco
Prof: Signorina Londislai qual è la sua teoria delle guerre?
Ogni volta mi chiede sempre cose a me.
Io: Penso che devono smettere di farle se no poi noi studenti saremo costrette a studiarle
La prima cosa che mi è venuta in mente.
La classe scoppia a ridere
Prof: Vada via al ciapa!
Io: Il ciapa sarebbe fanculo?
Chiedo facendo aumentare le risate
Prof: Non dica parolacce!
Urla tutta rossa in viso
Io: Ma fanculo non è una parolaccia è una meta che consiglio a molti
Dico calma,la classe ride ancora
Prof: Esco subito fuori!
Urla in preda ad un attacco di panico
Mi alzo e con un cenno del capo saluto la prof.
Fuori incontro una persona che speravo di non incontrare.
Di corsa prima che mi veda rientro in classe chiudendo la porta alle mie spalle
Prof: Mi pare di averle detto di andare dal preside
Io: Già...ma non ora
Dico cercando una buona scusa
Vedo le facce dei miei amici perplesse io ho paura. Sto cominciando a sudare..
Prof: Vada subuto dal preside
Io: Lei non capisce! Non posso uscire da questa classe
Prof: esca subito!
Urla
Io mi concentro su altro e trovo un'idea. Vado verso la finestra e salto anche se so che scivolerò dato che ho i pattini. Non siamo nemmeno a secondo piano,siamo a piano terra.
Lascio stare tutti i richiami della prof e corro verso il bagno.
Sono arrivata nell'atrio quando..
STAI LEGGENDO
Se proprio devi...
RandomMi presento mi chiamo Sara e ho 4 fratelli si avete capito bene ho un gemello di nome Luke poi ci sono Giovanni e Francesco anch'essi gemelli e il più grande Andrea abitiamo a Miami i nostri genitori sono sempre in viaggio per questioni di lavoro,li...