Clarke guidava sovrappensiero, forse perché di pensieri nella sua testa ce n'erano davvero troppi, si stava allontanando da tutto ciò che per troppo tempo l'aveva fatta stare male e non capiva davvero come doveva sentirsi.
Sollevata?
Eppure il senso di colpa le attanagliava lo stomaco, aveva abbandonato la sua vecchia vita, in modo furtivo, senza dare spiegazioni nemmeno a chi se le meritava, era scappata. Una vocina nella sua mente sembrava volerle rimproverare che questo non era da lei eppure in quel momento non sarebbe tornata indietro nemmeno se a chiederglielo fossero stati Jasper e Monty, i suoi più cari amici, con i quali la ragazza era cresciuta ed aveva condiviso ogni singolo momento.
Da cosa scappava?
Da sua madre che sembrava aver superato la morte di suo padre, Jake, brillantemente, così tanto da vendere la vecchia casa dove Clarke era cresciuta e comprarne un'altra; stesso quartiere, diversa compagnia: Marcus Kane, un collega ed un amico di vecchia data di quello che era stato suo marito. Scappava da una storia finita male, aveva un nome certo ma le bruciava ancora il petto quando lo sentiva: Finn.
Rabbrividì, era talmente tanto assorta in queste valutazioni che quando la macchina di fronte a lei frenò se ne rese conto quando ormai era davvero troppo tardi, poggiò freneticamente il piede sul pedale centrale ma evidentemente non bastò, sussultò quando la sua auto rimbalzò tornando un po' indietro dopo aver impattato piuttosto bruscamente con la vecchia Ford nera che si trovava proprio là davanti, il danno era fatto. Rimase lì impietrita con le mani sul volante, non poteva credere di essersi fatta distrarre così da alcuni stupidi pensieri, questo sì che non era da lei.
Un ragazzo moro scese di fretta dall'autovettura che aveva appena tamponato, era alto e i suoi occhi color carbone puntavano dritti nei suoi, un velo di panico le oscurò il viso tanto che ci mise molto più del dovuto per slacciarsi la cintura e scendere dalla sua macchina.
"Cosa diavolo ti è saltato in mente?" le sbraitò contro il ragazzo con una violenza che le sembrò quasi eccessiva, non fece a tempo a rispondergli che lui aveva già ripreso ad attaccarla
"Non hai visto che il semaforo era rosso? Eppure non mi sembra di aver frenato all'ultimo! Pensi che per strada ci sia solo tu? Cos'è credi che gli altri conducenti non abbiano il diritto di rispettare il codice della strada se tu vai di fretta principessa?"
Clarke lo guardava esterrefatta e accigliata, okay si era distratta ma dopotutto era stato solo un tamponamento, la sua voglia di scusarsi ora era decisamente diminuita, la strafottenza di quel tipo superava ogni limite, principessa? Ma chi diamine pensava di essere? Cercò di ricomporsi "Vacci piano okay? Mi dispiace, non era mia intenzione, mi sono distratta ma potresti cercare di essere meno arrogante?"
La guardò con gli occhi spalancati, due rughe gli segnavano la fronte e si facevano spazio tra una massa di capelli arruffati
"Io arrogante? Sei tu quella che mi ha tamponato nonostante fossimo ben distanti ed io avessi cominciato a frenare da un bel po'... ma qui abbiamo la principessina della strada che pensa di essere nel giusto in ogni caso."
Clarke era davvero incredula, aveva ammesso le sue colpe e aveva solo cercato di smorzare il tono della conversazione ma evidentemente quel tale non ne voleva proprio sapere
"Smettila di chiamarmi in quel modo, ho un nome e pensa sono anche disponibile a fare il CID, così non dovrai più lamentarti come una dannatissima pentola di fagioli."
Si era lasciata prendere la mano forse ma l'irascibilità di quel ragazzo l'aveva decisamente contagiata. Una fila di macchine nel frattempo non faceva altro che aumentare dietro di loro e i primi a spazientirsi si stavano già attaccando al clacson. Così la biondina che finalmente aveva ripreso un po' di colorito in volto disse velocemente
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Did I say that I need you?
Fanfiction[Bellarke - AU] Clarke scappa da una vita in cui non si riconosce più, Bellamy è perseguitato da ricordi amari con i quali non ha mai fatto i conti. I destini dei due ragazzi s'incrociano casualmente: uno scontro non desiderato, destinato - fatalmen...