Dodici anni dopo.
Non è passato un anno senza che i delinquenti, come con il tempo amò definirli il vecchio Joseph, non si ritrovassero insieme a casa Blake il trentun dicembre.
Era diventata, anno dopo anno, una salda tradizione e si sa, spesso certe cose diventano 'tradizione' senza nemmeno dare il tempo a chi le vive di notarlo, di capire.
E' stato così e basta.
Sono cresciuti, pensa Bellamy tenendo stretto un calice di vino rosso accanto al fuoco, osserva attento la piacevole e caotica situazione che scalda la stanza, come ogni anno sono ancora qui e si lascia sfuggire un sorriso compiaciuto.
Sono cresciuti ed hanno avuto sempre più bisogno l'uno dell'altro.
Non è stato facile eppure sono proprio lì, quasi tutti, insieme.
Ripensa al lascito del caro Joseph, 'Arcadia' il vecchio locale in ciliegio che quell'uomo aveva costruito da zero, è diventato suo da un giorno all'altro, senza alcun preavviso.
Quando Joe morì era una mattina di Marzo, pioveva a dirotto, il vecchio era malato da un po' e nell'ultimo periodo lui e Murphy si erano trovati a gestire completamente soli il locale. Quest'ultimo l'aveva chiamato insolitamente presto, la voce rotta e flebile, Bellamy ci mise poco a capire, una lacrima solitaria gli rigò il lato sinistro del volto, solo una, strinse i pugni e si ripromise che non era quello il modo per onorare la memoria di Joseph. Si forzò a reagire, quell'uomo gli aveva dato una possibilità quando lui era solo un pivellino neodiciottenne, era grazie a lui se aveva imparato il valore del lavoro, l'importanza dell'impegno e della dedizione ma soprattutto il vecchio Joe gli aveva permesso di onorare la sua promessa: assicurare ad Octavia una vita degna di essere chiamata tale, di adempire alla sua responsabilità primaria.
E fu probabilmente in quel momento, attaccando il telefono con Murphy e correndo a perdifiato sino all'ospedale che si rese conto che Joseph era stato quanto di più vicino ad un padre aveva mai avuto dopo quello che era accaduto.
Clarke lo aveva stretto a sé senza dire nulla, il fato aveva voluto che fosse stata proprio lei ad aver passato gli ultimi istanti al suo fianco, sapeva che il suo tempo era quasi scaduto, glielo aveva confessato sussurrandolo piano qualche tempo dopo, così aveva mandato via gli infermieri di turno e aveva deciso di far compagnia a quell'uomo solo negli ultimi istanti della sua vita. Bellamy aveva sorriso quando la principessa le aveva raccontato incerta questa cosa, Joseph adorava Clarke dopotutto, non faceva altro che dirglielo da quando aveva saputo che i due erano riusciti finalmente a mettere da parte l'orgoglio e ad amarsi ogni giorno come fosse il primo.
Per questo la ragazza fu probabilmente la meno sorpresa quando qualche settimana dopo, l'avvocato del vecchio bussò alla loro porta.
Il testamento di Joe parlava chiaro, Bell era l'erede unico del locale.
Alza appena lo sguardo dal bicchiere che sta sorseggiando lentamente, osserva John stringere in un tenero abbraccio Emori, regalarle un bacio leggero sulla punta del naso.
Senza lui non ce l'avrebbe mai fatta, la perdita di Joseph fece più male di quanto avesse mai potuto immaginare e fu solo grazie a Murphy se Bellamy riuscì a canalizzare quel dolore in qualcosa di buono.
Misero a nuovo il locale, insieme, realizzarono un vecchio progetto che trovarono in un cassetto impolverato dove Joseph teneva le sue cose, ristrutturarono 'Arcadia' proprio come lui avrebbe voluto.
E pensare che il maggiore dei Blake non era nemmeno così sicuro di poter accettare di mandare avanti quell'attività, non si era sentito all'altezza ma non aveva considerato il fatto di non essere più solo.
John si accorge dello sguardo dell'amico e gli sorride, mostrando i denti bianchissimi, è strano, non l'ha mai visto così felice, gli fa di rimando un occhiolino e l'altro torna a stringere la sua dolce metà.
Bellamy lascia ancora che i suoi occhi viaggino per il salone ormai grande e spazioso, quando Octavia si trasferì definitivamente a New York, fu lei stessa a pregarlo di far sì che la sua vecchia camera diventasse parte integrante del vecchio salotto.
"Così la me adolescente sarà con te e Clarke mentre cucinerete, quando guarderete la televisione, quando mia nipote farà i suoi primi passi..."
E con quell'ultima frase Bellamy si era lasciato convincere, dopo tutto sua sorella conosceva alla perfezione i suoi punti deboli.
Ora il suo sguardo scuro cerca quello limpido e ancora sofferente della minore dei Blake, lo fa ancora come quando erano due ragazzini, con impertinenza ed impazienza, si rilassa solo quando le iridi verdi della sorella lo accolgono e sul viso tirato di lei si stampa una smorfia dispettosa.
E' seduta sulle gambe di Jasper, l'unico che è stato in grado di capirla, l'unico della quale O' è riuscita ad innamorarsi dopo la morte di Lincoln.
Un brivido percorre la schiena di Bell quando rievoca quella maledetta notte, una pallottola, una sola bastò per portar via la vita dal forte corpo di Lincoln.
STAI LEGGENDO
Did I say that I need you?
Fanfiction[Bellarke - AU] Clarke scappa da una vita in cui non si riconosce più, Bellamy è perseguitato da ricordi amari con i quali non ha mai fatto i conti. I destini dei due ragazzi s'incrociano casualmente: uno scontro non desiderato, destinato - fatalmen...