Il servizio in camera fu celere, ma ancor di più lo fu Harry che, con una scusa, si era assentato per qualche momento dal pranzo, che si stava svolgendo nel ristorante dell'albergo, per salire in camera a salutarlo.
Trovò Louis al portatile, intento a scrivere, coi capelli scarruffati e l'aria tenera.
-Ciao. Sono salito a salutarti- gli sorrise Harry, mentre il ragazzo lo raggiungeva per abbracciarlo.
-Mi spiace lasciarti qui tutto solo; però mi pare prematuro darti in pasto alla stampa. Quando te la sentirai, lo faremo- gli promise Harry, passandogli una mano tra i capelli per ricomporli.
-Non mi dispiace, anzi. Così posso finire la tesina, ci sono quasi. A che ora partiamo per la radio?-
-Alle tre e mezza. Ora torno giù; mi sono permesso di aggiungere le crepes alla marmellata al tuo ordine, perché sono certo ti piaceranno- gli disse Harry. Si scambiarono un lungo, lunghissimo bacio e prima che potesse trasformarsi in qualcos'altro, suonarono alla porta. Harry si congedo' dopo aver aperto al cameriere, e Louis pasteggio' con le crepes, effettivamente degne di Suzanne, sorseggiando in contemporanea un the e mordicchiando un muffin salato.Finì la tesina e la mando' via mail al suo professore; decise di farsi una doccia, pregustandosi il pomeriggio insieme ad Harry.
Gli tornò in mente il fatto dell'abito; capiva che per Harry non fosse chissà quale problema provvedere, e che lui non avrebbero potuto permettersi di alloggiare in un albergo del genere, non fosse stato per il pianista; certo che dipendere così tanto da Harry gli creava qualche problema. Avrebbe dovuto cogliere l'occasione e parlargliene.Partì in auto con Harry, accompagnati da Liam, in perfetto orario.
Quello che non avevano calcolato, era che l'intervista fosse stata preannunciata. E che quindi un discreto numero di fan fosse presente fuori dalla radio; Liam se ne rese conto, aggrottando la fronte, mano a mano che si avvicinavano.
-Ed ora, che si fa?- Chiese, guardandoli attraverso lo specchietto retrovisore. Per fortuna il Land Rover aveva i vetri posteriori oscurati; Harry vide Louis sgranare gli occhi, impaurito.
-Mi dispiace. Non credevo fosse stato reso noto l'impegno- gli disse.
-Non preoccuparti, non è colpa tua- rispose Louis, guardando con apprensione la piccola folla radunata davanti agli ingressi dell'emittente.
-C'è un'altra entrata?-
-No- rispose Liam, tamburellando le dita sul volante.
-Ok. Scendero' e mi fermero' qualche momento con loro; quando se ne saranno andati, entrete- decise Harry.
-Spero siano tutti tranquilli- commentò Liam, preoccupato.
Louis e Liam guardarono Harry scendere ed avvicinarsi al gruppo di fan; si prestò a fare selfie e autografi con un sorriso, cosa che fece capire a Louis che non fossero queste cose a dargli fastidio, bensì la molesta insistenza dei giornalisti di gossip.
Dopo qualche minuto, Harry si congedo', entrando. Alcuni se ne andarono; altri si fermarono fuori per aspettarlo all'uscita.
-Meglio di così non sarà; forza, usciamo. Fai finta di niente ed in caso, non rispondere- gli disse Liam, scendendo a sua volta dall'auto.
Louis fece il disinvolto, e riuscirono ad entrare senza essere fermati.L'emittente radiofonica era una delle maggiori del Paese, ma il conduttore che avrebbe intervistato Harry una sua vecchia conoscenza, per cui Louis si sentì tranquillo, perché Harry era a suo agio. Nessuno fece domande sulla sua presenza, così finì per godersi l'intervista.
Conduttore:- Come preannunciato, oggi è qui con noi un artista con la A maiuscola. Uno che ha avvicinato i più giovani alla musica classica, che con il suo pianoforte raccoglie consensi in tutte le fasce d'età e che potrebbe tranquillamente permettersi di fare anche il modello. Cari ascoltatori, è qui con noi il signor Styles-
Harry:- Quante parolone, James. Buongiorno a tutti-
James:- Perché, non è vero? Non solo sei bravo da far paura, ma sei un figo della madonna-
Harry, schermendosi:- Non parliamo di queste cose-
James:- Parliamo allora del concerto sold-out di ieri sera al Pala-auditorium, che stasera replicherai. Che impressione ti ha fatto?-
Harry:- È stato incredibile. La risposta del pubblico è stata impressionante; mai avrei creduto di arrivare, un giorno, ad esibirmi di fronte a così tante persone-
James:- Sembri sempre stupito del consenso che ottieni, Harry. Ne parlavamo anche l'altra volta: sei uno dei pochi artisti che, raggiunto il successo, è rimasto coi piedi per terra. Secondo te, perché?-
Harry:- Beh, intanto devo ringraziare la mia famiglia ed il mio entourage, che mi sopportano e mi spronano sempre. Non smetterò' mai di ringraziarli per questo. E poi, io sono solo uno strumento attraverso cui la musica si manifesta. È lei, la vera protagonista-
Louis sorrise tra sé. La frase conteneva più significato di quel che poteva sembrare.L'intervista durò qualche altro minuto, poi venne messo in onda un brano di Harry, uno tra gli ultimi composti. Quello che aveva scritto pensando a Louis.
James:- Alcuni critici musicali hanno affermato che questa tua composizione sia diversa da tutto ciò che hai prodotto finora. È vero?-
Harry:- Penso che la musica, ed il modo di comporre, sia in continua evoluzione. Penso che il mio modo di comporre di oggi sia diverso da quello di un anno fa; è normale che sia così-
James:- Dai, dacci qualche particolare. Dove hai composto questo brano?-
Harry:- A casa mia. Ho cambiato casa da poco; è un luogo che mi ispira molto-
James:- Di cosa parla questo brano? Cioè, a cosa pensi, mentre lo suoni?-
Louis trattenne il fiato. Harry ebbe un guizzo di nervosismo; Louis lo notò dal modo in cui si passò la mano sul viso.
Harry:- Chi crea musica, sa quanto sia importante avere una fonte di ispirazione. Qualcosa che provochi emozione, che apra la mente alla fantasia ed alla creatività. Negli ultimi mesi ho avuto molti cambiamenti, nella mia vita; diciamo che questa composizione è molto personale, ecco-
James:- Come sei criptico. Quello che i tuoi fan vogliono sapere è questo: è dedicata a qualcuno? O è stata ispirata da qualcuno?-
Louis sentì tanto caldo al viso.
Harry:- Se mi stai chiedendo se penso a qualcuno mentre suono questo brano, la risposta è sì. Non dirò altro, James-
Il conduttore ridacchio', ringraziandolo per la sua sincerità e per aver fatto alzare gli ascolti con quelle dichiarazioni.
James:- È questo è tutto, amici. Ringrazio ancora tantissimo il mio amico Harry Styles per la sua disponibilità; stasera non perdetevi il suo concerto, ci sono ancora pochissimi posti disponibili al Pala-auditorium. Ciao, Harry!-Mandarono la pubblicità ed entrambi levarono le cuffie.
A microfoni spenti, James disse:
-Questa musica è incredibile, davvero. Ti faccio i miei complimenti-
Harry, che si stava passando le mani tra i capelli, gli sorrise:
-Grazie-
-Volevo farti una domanda, ma ho capito che si andava sul personale e so che tu tieni molto alla tua privacy. Te lo chiedo per curiosità mia: come mai questo brano si chiama "Speechless"?-
Harry sorrise brevemente in direzione di Louis, e poi rispose:
-Perché non ho parole, ho solo note, quando penso alla mia musa-
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Ad astra
FanfictionUna villa settecentesca, circondata da un parco botanico immenso, viene ristrutturata ed occupata da un personaggio misterioso: un pianista dalle origini nobiliari, Harry Styles. Louis è un ragazzo cresciuto troppo in fretta: sta vivendo da solo con...