49. Omnes feriunt, ultima necat

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Uno dei soccorritori gli si avvicinò:
-Scusa, tu li conosci?-
-Conosco lui, sono un suo amico- gli rispose Liam, indicando Zayn. In quel momento il ragazzo si girò ed allora Liam poté vedere il sangue che gli scendeva sulla tempia.
-Sei tu ad aver allertato i soccorsi? Come ti chiami?-
-Sono stato io- intervenne Zayn, guardando Liam con la fronte aggrottata.
-Gli agenti vogliono parlare con te. Te la senti?-
Zayn annuì, alzandosi e mettendo in braccio a Liam il bambino, che pareva avere più o meno l'età della piccola sulla barella, cioè forse sei anni.
Il bambino gli si aggrappo' al collo, singhiozzando, e Liam, impacciato, seguì Zayn ed il paramedico mentre gli massaggiava la schiena per consolarlo.
Al tavolo di una cucina che aveva visto tempi migliori, era seduto un poliziotto, che stava iniziando a compilare un verbale.
Il paramedico porse una garza imbevuta di disinfettante a Zayn, che se la appoggiò alla testa e si sedette con una smorfia.
-Eri qui da solo con i tuoi fratelli più piccoli?-
-Sì, ma poi sono arrivati due miei amici-
-Dov'è tua madre?-
-A lavoro-
-Sara' il caso di contattarla. Bene, spiegami cos'è successo. Raccogliamo una dichiarazione adesso, poi ti chiederemo di venire in centrale a fare una deposizione- gli spiegò il poliziotto.
-Ero qui coi gemelli, erano appunto venuti a trovarmi due miei amici. Mio padre è entrato in casa; abbiamo discusso... Mia sorella Jade ha un disturbo pervasivo dello sviluppo, la sindrome di Asperger. Lui non lo accetta, pensa che sia semplicemente stupida, o viziata. Lei gli dava fastidio, e sono sbottato dicendogli delle cose che lo hanno fatto arrabbiare. Abbiamo alzato i toni, lui ha alzato le mani e lei ha avuto una delle sue crisi epilettiche. Lui mi impediva di aiutarla; uno dei miei amici ha cercato di contenerlo, ma era andato fuori di testa. Nel frattempo sono riuscito a chiamare l'ambulanza, e loro hanno allertato voi-
-Dove sono questi due conoscenti?-
-Non farò i loro nomi, non voglio coinvolgerli. Non sporgeranno denuncia- replicò Zayn.
-Come, cosa vuol dire?-
-Vuol dire che mi hanno sempre difeso ed aiutato. Anche stavolta, nonostante ultimamente abbiamo avuto alcune divergenze di opinioni-
-Ma sono testimoni. È importante che forniscano una deposizione-
-Faccia conto che non l'abbia detto, allora. Ero solo in casa coi gemelli-
L'agente strinse le labbra in segno di disapprovazione, ma lasciò correre.
-Tuo padre ha già ricevuto notifiche dagli assistenti sociali?-
Zayn fece una risata amara.
-Mio padre non ha più nemmeno la patria potestà. Mia madre lo fa entrare in casa solo per quieto vivere. Fosse per me, vorrei vederlo morto-
-Per tutelare te ed i gemelli dovremmo fargli una diffida-
-Cosa crede, che siamo scemi? È già stata fatta, ma la stupida di mia madre gli ha dato le chiavi di casa. Ora scusi, ma devo andare a vedere come sta Jade. È da sola in ambulanza-
-Un ultima cosa, Zayn. Cosa vi siete detti? Cosa lo ha fatto andare fuori di testa?-
Zayn strinse le labbra, non rispose, fulmino' con un' occhiata Liam e si alzò, gli prese il fratellino dalle braccia ed uscì dell'appartamento. Liam lo guardò andare via, senza parole.

Louis rimase al telefono con Amelie per mezz'ora; quello che la ragazza gli aveva detto lo aveva sconvolto. La famiglia di Zayn era nota agli assistenti sociali perché il padre non solo era recidivo per furti, aggressione e rapina a mano armata, ma aveva addirittura una diffida nei confronti dei figli. Nel primo pomeriggio la polizia era stata contattata per aggressione, e lo zio di Amelie era stato chiamato in servizio per occuparsi del caso, visto che aveva già avuto a che fare con Malik.
Louis chiamò subito Zayn, e poi Liam, ma nessuno gli rispose. Decise di riprovare più tardi; si sforzo' di studiare, rendendo meno di quello che avrebbe dovuto, e a cadenza oraria telefonò a Londra, non ricevendo mai risposta.
Saltò la cena perché era agitato; si fece una doccia veloce e si preparò senza realmente pensare a quello che stava facendo. Alle otto un autista lo trovò pronto in atrio.

Giunti al palazzetto, Louis raggiunse Niall ed Harry, ma decise di non dire nulla al pianista per non farlo preoccupare.
-Piccolo. Cosa c'è? Cos'è successo?- Esordì Harry, facendogli alzare mentalmente gli occhi al cielo.
-Nulla, sono solo stanco. Perché me lo chiedi?-
Harry gettò uno sguardo eloquente verso l'alto; Louis sospirò e lo abbraccio'.
-Non preoccuparti, è tutto a posto. Pensa al concerto-
Il pianista non ebbe il tempo di replicare, perché fu chiamato da un tecnico del suono.
-Poi mi spieghi tutto- lo minacciò con un'occhiataccia, mentre seguiva il tecnico.
-Niall, hai sentito Liam?-
-No, perché? Vuoi sapere se i Moreau sono a casa?-
Louis gli spiegò brevemente l'accaduto, ed il manager tentò subito di telefonare a Liam.
Louis lo guardò gesticolare:
-Meno male! Che fine hai fatto?... Sì, è qui vicino a me. Sì, me l'ha detto... ok, glielo riferisco. Ma i Moreau?-
Louis lo osservo' ansiosamente, torcendosi le mani.
-Ok. Glielo riferisco; si era preoccupato. Salutami Anne. Ciao-
Niall chiuse la chiamata e spiegò:
-Anne è andata a prendere i Moreau. Liam è rimasto con Zayn per tutto il pomeriggio; ora sono alla villa. Mi ha detto di dirti che va tutto bene, di non preoccuparti. Alexander sta bene, e Zayn è con loro-
Louis sospirò, sollevato. Si voltò a guardare Harry, che lo teneva d'occhio da lontano, e gli indirizzo' un sorriso, che l'altro ricambio' brevemente.

Poco dopo, il pianista raggiunse di nuovo Louis.
-Se vuoi c'è un posto per te in tribuna; altrimenti puoi rimanere qui. Cosa vuoi fare?-
-Resto qui. Così, se hai bisogno di me, sarò qui- rispose subito Louis. Harry gli sorrise, accarezzandogli il volto.
-Sai, so che sembrava stranissimo da dire... ma sei bellissimo, come le tue note-
-Vorrei poter vedere le tue, sono certo siano meravigliose, Harry- rispose Louis, sincero. Il pianista scosse la testa, come sempre incredulo che la sua patologia fosse stata serenamente accettata dal ragazzo, e poi lo bacio'.
-Augurami buona fortuna- gli sussurro'.
-No, porta male. Cosa devo dire? In bocca al lupo? In culo alla balena? Rompiti una gamba?- Scherzo', facendolo ridere mentre si allontanava per salire sul palco.

01/03/2017 Traduzione titolo: "Tutte feriscono, l'ultima uccide"
Oggi doppio aggiornamento😊

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