33. Amantes amentes

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Il secondo concerto di Harry al Pala-auditorium fu la replica del successo di quello precedente; Louis, stavolta, rimase nel backstage, ed assaporo' di nuovo la sensazione di riuscire, per un paio d'ore, a capire un po' di più Harry.
A fine concerto, quando ormai mancavano soltanto i bis, Harry si congedo' dal palcoscenico mentre la folla lo applaudiva.
Louis capì subito che qualcosa non andava: Harry aveva l'aria cupa ed irata.
-Cosa succede?- Gli chiese Liam, subito attorniati da un tecnico del suono e da Niall.
Harry guardò verso Louis, che era rimasto in disparte, e senza rispondere gli porse le mani.
Louis andò ad afferrarle, gelide e tremanti. Harry lo guardò a lungo, senza parlare, mentre Niall chiedeva di avvertire la platea che Harry si sarebbe preso qualche minuto di pausa.
Louis non disse niente, sentendosi soltanto molto triste  per lui.
Dopo poco, Liam arrivò con dell'acqua:
-Ti senti meglio?-
Senza farsi vedere dai tecnici, estrasse dalla tasca una boccetta di gocce. Louis afferrò il bicchiere di plastica con una mano, mentre l'altra teneva ancora salde le mani di Harry, e Liam versò dentro qualche goccia.
-Cos'è?- Chiese Louis.
-Un ansiolitico, da prendere al bisogno per il tremore- lo informò con voce tetra Harry. Liam miscelo' il farmaco con due dita d'acqua, ed Harry lo prese d'un fiato.
Senza dire niente, il pianista voltò loro le spalle e si incammino' verso il palco; capirono che fosse uscito dal boato della folla.
Louis guardò, preoccupato, Liam.
-Non temere, Louis. È tutto sotto controllo. Non è una novità- lo rassicurò, raggiungendo Niall.
Louis rimase in fremente attesa, sperando che Harry riuscisse a portare a termine il concerto.

Harry replicò soltanto un brano, riuscendo a riprodurlo senza sbavature. Poi salutò il pubblico, ringraziò brevemente e tornò dietro alle quinte. Louis gli sorrise, sollevato.

Quella sera, Harry non era dell'umore di festeggiare. Tornarono in albergo presto, a mezzanotte.
-Vuoi fare un bagno?- Gli chiese Louis. Harry alzò le spalle, indifferente.
-Con me?-
Il pianista lo guardò, serio, e per un attimo Louis temette di sentirsi rifiutare, ma poi Harry lo raggiunse e lo aggredi' con un bacio irruento, disperato, pieno di passione. Louis, lungi dal lamentarsi, lo assecondo', e ben presto si trovarono avvinghiati nel letto. Harry era irrefrenabile. Louis venne messo a nudo con irruenza, tanto che, mentre il pianista scendeva verso il suo inguine, Louis si ritrovo' a prendergli la testa fra le mani ed obbligarlo a guardarlo in viso. Lo sguardo di Harry lo spavento'; le sue iridi erano di una tonalità scura, il viso privo di sentimento. Louis mantenne il contatto, vedendolo gradualmente trasformarsi nel suo Harry. Il pianista gli accarezzo' il viso col dorso dell'indice:
-Mi dispiace, Louis-
Louis scosse il capo, attirandolo a sé in un bacio confortante, dolce, che presto divenne urgenza.
-Fai l'amore con me- lo supplico'.
-Louis, non voglio farti del male-
-Non me ne farai. Mi fido di te-
Harry chiuse gli occhi, sospirando. -Louis... -
-Ti prego, Harry. Ne ho bisogno quanto ne hai bisogno tu. Ti prego-
Harry lo ribalto', stendendosi a pancia in su e attirandolo sopra di lui. Louis gli appoggiò la guancia sul petto, disegnandogli cerchi con le dita sul torace.
-Ne sei sicuro?-
Louis annuì, senza guardarlo. Harry percepi' soltanto il movimento.
-Mi sembri così piccolo...-
Louis reagì issandosi con le braccia e prendendo a baciarlo con irruenza ovunque, sul collo, sulla mandibola e sulle clavicole, mentre appoggiava con decisione il bacino a quello di Harry.
-Sei impaziente. Ma io voglio andare per gradi- mormorò Harry, afferrandolo con delicatezza per i capelli ed accarezzandogli il viso, prima di farlo alzare e stendere a pancia in sotto, imprigionandolo tra le sue gambe. Louis protesto':
-Mi sembra di essere un burattino...- ma la sua contrarietà fu sedata sul nascere dalla lingua di Harry che si insinuo' nella fessura tra le natiche, facendogli accelerare il fiato.
-Non protesti più?- Lo prese teneramente in giro Harry, facendogli inarcare la schiena e piegare le gambe, tirandolo all'indietro  per poter avere un accesso migliore.
-Harry...- gemette il ragazzo, sentendosi troppo esposto, ma desiderando ancora. Harry tornò a torturare la sua carne con lascive lappate, lievi morsi, succhiando e intrufolando sempre più a fondo la sua lingua, mentre con una mano accarezzava dolcemente e fermamente il membro turgido di Louis. Il ragazzo, sudato e fremente, perse ogni pudore e prese a sospirare di piacere e dimenarsi, tanto che Harry lo bloccò con un braccio.
-Louis... non voglio farti male-
-Ti prego, Harry...-
Con un sospiro, Harry lo fece sdraiare su un fianco, mettendosi dietro di lui e bagnando un dito di saliva.
-Se ti faccio male, dimmi di smettere- gli sussurro' in un orecchio, intrufolando con delicatezza una falange, mentre gli baciava il collo, mordicchiandolo. Louis era talmente eccitato che sentì fastidio soltanto quando le dita divennero due; Harry continuò a lungo, tanto a lungo che lui prese a spingersi contro di lui per andargli incontro.
-Amore mio... scusami- gli disse Harry, appoggiando la punta del suo pene all'apertura di Louis e spingendo piano.
-Harry, ti prego...-
Harry lo forzo', e Louis provò davvero dolore, tanto che si irrigidi'. Harry rimase immobile, accarezzandolo dappertutto, mentre le lacrime sgorgavano dai suoi occhi e prendeva a mormorare:
-Sei così bello, Louis... se tu riuscissi a vederti come ti vedo io... le tue note sono verdi e sono le più belle che io abbia mai visto...-
Louis degluti', stupendosi nel sentire l'umido delle lacrime di Harry sul suo collo.
-Perché piangi, amore?-
Harry lo zitti' con un dito, tornando a stimolargli l'erezione ammorbidita dal dolore, e Louis era talmente eccitato, sbalordito e sopraffatto che non capiva più niente. Mosse all'indietro il bacino, sopportando il dolore che si era affievolito; prese a muoversi contro Harry, che dopo qualche momento prese ad accennare qualche cauto affondo.
-Harry...-
-Scusa, amore...-
Louis con un colpo del bacino arrivò fino in fondo, con una voglia disperata di dargli tutto se' stesso, non soltanto la sua verginità. Voleva fargli capire che era tutto a posto, che andava bene così. Harry iniziò a dondolare il bacino, massaggiando intensamente il membro di Louis, ora di nuovo eretto; Louis si sentì andare a fuoco, mentre dolore e piacere diventavano la stessa cosa, arrivando al culmine con un gemito strozzato e venendo a caldi fiotti nella mano di Harry. Il pianista affondò ancora qualche colpo, venendo a sua volta e stringendo forte a sé il ragazzo.
Rimasero immobili, senza parlare, mentre Harry gli accarezzava la fronte sudata, scostandogli i capelli dietro alle orecchie, e Louis riprendeva il controllo di sé.
Harry uscì delicatamente da lui, e subito Louis si voltò, abbracciandolo.
-Perché hai pianto?-
-Perché ti ho fatto male-
-Ma lo volevo io. E poi mi hai fatto bene, Harry...- gli disse, meravigliandosi nel contemplare le ciglia ancora umide di lacrime di Harry.
-Io non voglio farti mai male, Louis. Neanche per sbaglio- affermò il pianista, accarezzandogli il volto e seguendo con lo sguardo qualcosa che vedeva solo lui, verso il soffitto.
-Non me ne farai. Non preoccuparti- gli disse Louis, sentendo un gran calore salire dal petto.
-Mi hai donato la tua prima volta; è stato come se fosse la prima volta anche per me-
Louis, ancora sopraffatto dalle sensazioni e sbalordito dalle lacrime del pianista, gli infilò le dita tra i ricci per lisciarli, per rassicurarlo, per fargli capire che andava tutto bene lo stesso, e rimasero così, abbracciati, a cullarsi e a sentirsi al settimo cielo, anche con un pizzico di malinconia.

06/02/2017 Trad. titolo: "Gli amanti sono pazzi".
Questo capitolo è molto intenso ed intimo: Harry abbassa le sue difese. O almeno, questo è quello che volevo trasmettere. È un po' insolito, lo so... ormai avrete capito che nulla, in questa storia, è normale...
Un bacio dalla vostra signorina Frully😘 anzi tre 😘😘😘

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