Louis si svegliò con un mal di testa feroce; la luce molesta del sole lo infastidi', e per un momento non riconobbe la camera.
Albergo.
Bristol.
Champagne.
Oh, giusto.
Si levo' a sedere, guardandosi intorno: era solo. Sul comodino trovò una spremuta di arancia e delle pastiglie; subito pensò fossero di Harry, ma poi si rese conto che fossero comuni aspirine. Harry le aveva lasciate lì per lui; peccato che il pianista non sapesse che lui era allergico. Si alzò, sentendosi un novantenne, e si diresse in bagno, dove c'era il suo beauty-case. Frugo' qualche momento ed estrasse un blister di un antidolorifico, sentendosi martellare le tempie. Che coglione che era stato. Aveva sprecato una notte con Harry a smaltire i postumi di una sbronza; ora avrebbe dovuto affrontare in queste condizioni il viaggio di ritorno e poi Anne, che per quanto fosse simpatica e cara, era comunque la mamma del suo ragazzo.
Che poi: cos'era lui, per Harry? Non si erano mai dichiarati ufficialmente; non c'era stato neppure un "ti amo"...
Sospirò e degluti' pastiglie e spremuta, e aspettando che il farmaco facesse effetto controllo' il cellulare. C'erano dei messaggi di Amelie, e poi una chiamata da Liam delle 23:30 del giorno prima; probabilmente l'aveva cercato pensando fosse appena finito il concerto, ma la sua serata si era conclusa con un dormiveglia nei retroscena del palazzetto. In effetti, non ricordava nemmeno come fosse giunto in albergo.
Si fece una doccia e poi chiamo' Harry, mentre la morsa sulle tempie si allentava.
-Ciao. Mi sono appena svegliato. Dove sei?-
-Ciao, piccolo. Sono al ristorante dell'albergo a fare colazione con Niall e Jamie. Ci raggiungi? Jamie vorrebbe vederti anche da sobrio-
Louis emise un gemito, vergognandosi un mondo. Harry ridacchio', e gli diede appuntamento giù.Indossò jeans e felpa, perché voleva stare comodo e non aveva alcuna intenzione di farsi problemi sull'apparire non curato; l'umore era a terra, per cui entrò in sala da pranzo a passo di carica e con l'espressione cupa. Harry, non appena lo notò, gli sorrise.
-Buongiorno, piccolo. Come stai?-
-Ciao a tutti. Mi dispiace per ieri sera- esordì lui, prendendo posto accanto ad Harry, che lo attirò a sé per posargli un bacio sui capelli.
-È stato piuttosto divertente, invece. Ti ricordi di me?- Fece Jamie.
-Sì, ma non ricordo molto della serata. Dalle vostre espressioni deduco di aver dato spettacolo- rispose Louis, facendo ridacchiare Harry ed anche Jamie. Niall alzò un sopracciglio:
-Sei stato un diversivo movimentato-
-Mi ricordo però che tu mi hai sgridato!- Lo accusò Louis, gli occhi cerulei a fulminare il manager.
-Certo. Mi sembrava di essere tuo padre- ribatte' Niall, sorseggiando il suo caffè.
-Non pensavo fosse così alcolico. Non l'ho fatto apposta- si difese lui, tanto che Harry intervenne:
-Basta. Niall, sono certo che non succederà più. Grazie per ieri sera. Sei stato un amico-
Niall fece un cenno con la testa, ammansito, mentre Louis guardava di sottecchi Jamie.
-Il volo è a mezzogiorno; se vuoi fare colazione devi fare in fretta, Louis- lo riscosse Harry.
-Non ho fame, grazie- sospirò lui, mentre il pianista gli accarezzava piano la schiena.
-Sono proprio contento per te, Harry- esordì Jamie. Harry lo guardò. -Non ti ho mai visto così. E non ti ho mai sentito suonare così: sei cambiato. La tua tecnica è meno impersonale, più emozionante, più intima, e davvero, ora capisco perché- continuò l'ospite, indicando Louis.
-Ti ringrazio- rispose Harry, abbassando lo sguardo. Non era abituato a quel genere di complimenti; teneva tutti a distanza, ma qualcosa stava cambiando dentro di lui. Louis, come sempre, si preoccupo' subito per lui, cercando di incrociarne lo sguardo, al quale rispose con una stretta sulla mano che gli stava tenendo.-Londra, 6:30 a.m.-
-Fermati. Aspetta!- Gli gridò dietro Liam, raggiungendo Zayn in corridoio. Con orrore vide che l'altro stava piangendo. Zayn, odiando farsi vedere debole, si girò a testa alta. Le lacrime brillavano sulle sue guance, ma l'espressione era strafottente, come suo solito. Liam impreco', e poi scosse la testa:
-Mi dispiace. Riesci sempre a tirare fuori il peggio di me-
-Non importa- disse l'altro, abbassando lo sguardo. Quando Liam lo trattava bene, non riusciva più a tenerlo a distanza.
-Quando hai detto a Black che sei gay?- esordì a sproposito Liam, guadagnandosi di nuovo un'occhiataccia:
-Cosa sei, il mio cazzo di psichiatra adesso? Il fatto di aver capito un po' di quello che ho vissuto ti dà il diritto di chiedermi qualsiasi cosa?- Ribatte'.
-Scusa. Hai ragione, non ho il diritto di chiedertelo- disse Liam facendo marcia indietro. La voce di Zayn lo fermò:
-In mensa, a scuola, poco dopo che tu mi avevi fatto la proposta di allenarmi se avessi smesso di tormentare Louis-
-Quindi c'entro anch'io- concluse Liam, confermando il suo sospetto. Zayn non disse nulla, ma arrossi', e Liam gli si avvicinò di nuovo:
-Spero tu ti ricordi bene cosa ti ho detto. Io non ho nulla contro i gay, e lo sai. Per me non è mai stato un problema. Ma io... io non lo sono-
Zayn lo inchiodo' con uno sguardo di superiorità.
-È quello che dicevo anch'io. Con la differenza che ce l'avevo morte con gli omosessuali perché non l'avevo mai accettato, prima di conoscerti e di conoscere meglio Louis. E sapevo benissimo che mio padre avrebbe reagito così; mi ha sempre disprezzato apertamente per questo-
-E perché Black ce l'ha con tuo padre, allora? Non capisco. Avrebbe dovuto andare d'accordo-
Zayn scosse il capo, facendo una smorfia.
-Non hai capito proprio un cazzo. Mio padre... Mio padre mi ha fatto cose che un padre non dovrebbe mai fare, ad un figlio. Hai capito adesso perché?-
Liam lo fissò, scioccato.
-Tu non sai niente, niente, di me. Mi continui a far domande e non capisci comunque niente. Ryan non mi ha mai chiesto niente, eppure sapeva. Mi ha sempre aiutato ad incanalare la rabbia. Io gli devo la vita, Payne.-
Liam, sconvolto, lo guardò andare via. Non credeva che il problema fosse di questa portata; era scioccato.3/03/2017 Traduzione titolo: "È iniquo non porgere la mano a chi è caduto"
Molti di voi mi chiedono, scherzosamente ed in maniera simpatica, di far proseguire la storia come Ziam. Però come vedete è una storia articolata e complessa, che non si può ridurre al semplice farli finire insieme. Non so se capita anche a voi, quando scrivete, ma a me succede che ho in mente una traccia, un percorso che voglio far fare ai miei personaggi, e poi alcuni di loro prendono vita, prendono tutta una loro piega, portando verso strade inaspettate, e quelle sono le storie più belle, secondo me. Ecco, per questi Liam e Zayn è successo esattamente così.Questi passaggi erano obbligatori, e mi scuso per la crudezza degli argomenti. Ora io proseguo come sempre seguendo la trama che ho in testa; devono succedere ancora un paio di cose tra i Larry, innanzitutto, prima che la storia si avvii ad una conclusione. Prevedo un'altra decina di capitoli, in termini di lunghezza.
E sì, ci sarà dello smut😏
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Ad astra
FanficUna villa settecentesca, circondata da un parco botanico immenso, viene ristrutturata ed occupata da un personaggio misterioso: un pianista dalle origini nobiliari, Harry Styles. Louis è un ragazzo cresciuto troppo in fretta: sta vivendo da solo con...