48. Dolor saepe adest

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-Ventiquattro maggio, venerdì -

Erano passati due giorni interi, e Zayn non si era più fatto né vedere, né sentire. Louis gli aveva detto che era assente persino dalle lezioni, e Liam, nonostante avesse il cuore pesante e la mente occupata dal dispiacere per Sophie, era preoccupato.
Niall e Louis avevano accompagnato Harry a Bristol, per un concerto. Stavolta il pianista aveva deciso di portare con sé Louis, anche perché sarebbero rientrati a Londra in ventiquattro ore: il sabato pomeriggio era attesa Anne, la madre di Harry, alla villa. Lui era rimasto a casa per aiutare i Moreau al rientro dall'ospedale: erano insorte delle complicanze durante la convalescenza, ed Alexander doveva stare a riposo.

Liam uscì dall'autorimessa con la Range Rover, buttando un' occhiata verso i box. Uno stalliere si stava occupando dei cavalli, ma urgeva una soluzione definitiva. Harry, alla fine, non cavalcava quasi più, e i due stalloni ne soffrivano. Thor soprattutto, più di Silver, stava iniziando a dare segni di malessere. Liam pensò che avrebbe di nuovo proposto ad Harry di portarli in stallo ad un maneggio, dove avrebbero potuto avere una vita più attiva.
Sbrigo' le sue faccende, che gli portarono via tutta la mattina, mentre gli altri tre sbarcavano a Bristol.

Il volo era stato comodo, e Louis aveva praticamente dormito addosso ad Harry per tutto il breve tragitto. Una volta giunti in area arrivi e recuperati i bagagli, si erano fermati ad un bar per prendere un caffè ed aspettare il taxi.
-Hai fame?- Chiese Harry a Louis, che non riuscì a nascondere l'ennesimo sorrisetto divertito.
-Hai finito di ridere di me?-
-Scusami, Harry, ma è inutile che cerchi di passare inosservato. È palese che sei tu- commentò il ragazzo, mentre Niall si sedeva con loro riponendo il cellulare nella giacca:
-Tutto a posto. Manderanno un'auto nel giro di dieci minuti. Ho detto loro che la situazione è tranquilla, per cui non serve che ci rifugiamo nell'area riservata-
Neanche a farlo apposta, furono avvicinati da due fan di Harry, che l'avevamo riconosciuto nonostante il berretto da baseball e gli occhiali da sole.
Il pianista fu molto gentile e si lasciò fotografare, mentre Louis e Niall ordinavano.
Qualche minuto dopo, c'era una piccola folla di persone, ma erano tutti tranquilli, per cui la cosa filo' liscia e riuscirono a raggiungere l' uscita senza problemi.
-Magari fosse sempre così- sospirò Harry, sedendosi nel taxi.
-Abbiamo il tempo di raggiungere l'albergo e fare una doccia, poi dovremo recarci al palazzetto. Fate i bravi, voi due- si raccomando' Niall. Louis arrossi', ed Harry scosse la testa, tirando il ragazzo verso di sé per abbracciarlo.
Era l'una; il cellulare di Louis si illumino', dentro alla sua tasca, ma lui non se ne accorse, perché era ancora in silenzioso.

In albergo furono scortati nelle suite dell'attico, che erano confortevoli e spaziose.
-Che lusso- commentò Louis, sgranando gli occhi.
-È un po' uno spreco, visto che rimarremo qui poche ore, ma volevo lasciarti in un posto tranquillo a studiare. Ti verranno a prendere alle otto. Mi spiace lasciarti qui da solo, ma è il compromesso per non farti perdere tempo nello studio e, contemporaneamente, averti con me-
-Lo so, non preoccuparti per me. Starò benissimo qui-
-Sei sicuro? A casa avresti potuto studiare insieme a qualche tuo amico; qui sarai da solo...-
-Harry... va benissimo- lo interruppe Louis, appoggiandogli le mani al petto ed alzandosi sulle punte per baciarlo. Come sempre, sentì le farfalle nello stomaco ed un languore infinito pervaderlo. Gli passò le mani tra i ricci, mentre Harry lo prendeva per le gambe e gliele faceva appoggiare attorno ai suoi fianchi, in braccio a lui.
-Cosa ti farei...- sospirò Harry sul suo collo, facendogli venire la pelle d'oca.
-Non c'è tempo. Facciamo una doccia?- Propose Louis, mordendolo piano sul collo.
-Insieme?- Fece Harry, alzando un sopracciglio, divertito.
-Sì- ripeté Louis, reso intraprendente dal tenere il viso nascosto sul collo del pianista.
-Tutto quello che vuoi- acconsentì Harry, portandolo di peso nel lussuoso bagno della suite.
Tre quarti d'ora dopo, un Niall parecchio irritato continuava a ripetere ad Harry di sbrigarsi, dalla zona giorno, imprecando tra sé e lanciando occhiate inceneritrici a Louis, il quale si tenne alla larga dal manager mentre il pianista finiva di vestirsi.

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